Il disastro lo vedo in ambedue i casi:nel primo perchè è uno dei segni di una società squilibrata, che per l'arricchimento dei pochi porta ad uno stravolgimento dei valori fondamentali, delle vite dei molti che,in sintesi vengono spremuti come limoni, sia stimolando un impulso a consumare, a cercare il superfluo come segno di status sociale,come moda, e a far nascere sentimenti di frustrazione se quel qualcosa, che ti spacciano fondamentale per la vita,non ce l'hai. E' chiaro che, messe così le cose, per soddisfare la domanda della collettivita' , ma, se vai a guardare bene, il desiderio di profitto dei pochi, si deve incrementare la produzione , calpestare il diritto al riposo di chi lavora, anche abbassando o non aumentando gli stipendi dei lavoratori, che sono costretti per poter vivere a lavorare sempre di più e sotto il ricatto di un possibile licenziamento,reso ancora più possibile dal fatto che ormai i diritti dei lavoratori sono stati calpestati, cancellati dal liberismo e da varie iniziative governative.
Il secondo disastro lo vedo si, nella progressiva incapacità dei genitori di educare i figli,ma proprio nella sempre più diffusa "nolontà" di crescere, maturare, assumersi responsabilità e quindi mettere su famiglia.Se no, come mi spieghi perchè le donne sempre di più prendono anticoncezionali e poi, quando si accorgono che la biologia segna il tempo, arrivate a quaranta, cinquant'anni fanno le corse ad ostacoli ricorrendo a tutti i mezzi della scienza, fecondazione assistita inclusa?
E' vero, il mettere al mondo i figli ce lo hanno reso una faccenda da ricchi, e qui si puo' ritornare al primo caso, ma ci sono sempre più donne che in nome dell'"utero e' mio e lo gestisco io>" antepongono la carriera, la libertà di se' all'essere madre, e questo non è che poi faccia così bene all'equilibrio e alla salute della donna stessa.
Ho visto donne che, una volta partorito, hanno richiesto farmaci, fra l'altro pure dannosi per la salute della donna stessa, che bloccassero la lattazione ,perchè ," se avessero allattato gli si rovinava il seno".Un bell'atto egoistico, non c'è che dire, perchè il latte materno è quello che ci vuole per far crescere bene i piccoli e proteggerli dalle malattie,ma sai...un bel seno conta piu' di un bimbo più sano...
Purtroppo queste cose non me le invento,ma ahime' le sento dire e le vedo fare da quelle stesse donne che mi capita di vedere , ascoltare e visitare.
Ti "scandalizzi" per il termine "godere" che si usa quando si parla della presenza dei bambini nella propria vita. Purtroppo non mi è stato dato, ma avrei voluto godermeli tanto anch'io.
.Provo a spiegarti perchè si usa questo termine, te lo dico da zia di tre nipoti, due ormai grandi e uno piccolissimo di due anni.Non è un'accezione consumistica, assolutamente no.A volte i bambini fanno pure un sacco di rumore, sono un po' faticosi, perchè loro hanno energia da vendere mentre gli adulti di solito un po' meno e ti tengono sempre all'erta a controllare che non facciano disastri o si facciano male, mentre tu magari vorresti stare un po' tranquilla e leggerti un giornale,
Ma vederli crescere, correre, ridere alla vita, fare nuove scoperte, venirti incontro quando ti vedono,magari sporchi di cioccolata e baciarti e abbracciarti con affetto, e chiederti tante cose perchè tu sei grande e sai, giocare con loro e ritornare bambini assieme a loro...beh, è bellissimo,e forse si puo' assimilare questo al "godere" che ti scandalizza, che non è affatto un termine egoistico, ma è gioire della loro presenza , e' pura gioia.
Ebbene si, io sono favorevole del fatto che le donne rientrino a casa, o meglio,sono favorevole al fatto che le donne possano avere la libertà di scelta di tornare a stare a casa .Ovviamente,per far si che cio' accada bisognerebbe dare ai mariti uno stipendio adeguato a mantenere tutti.
Questa è una libertà fondamentale che dovrebbe essere garantita.
Servirebbe garantire alle donne il cui matrimonio va a male, di poter avere un lavoro che assicuri loro un reddito e permetta loro di crescere i figli, aiutata da adeguati servizi
Chi vuole dovrebbe poter lavorare e chi vuole dovrebbe poter stare a casa.
Adesso noi donne lavoriamo come somari e, spesso e volentieri ci pagano molto meno che gli uomini:come mai?Non mi senbra una gran furbata, questa.In più ci troviamo sul gobbo tutti i lavori domestici, i bucati le stirature, la responsabilità della spesa e dei pasti...Non mi sembra una gran furbata, proprio no.
Io stessa, nella speranza di essere madre, ho cercato sempre di organizzarmi la vita in modo da poter lavorare ma con tempi e modi che mi permettessero di stare vicino ai miei eventuali figli.Purtroppo non è stato
I bambini hanno bisogno di cure, di vicinanza, di attenzioni,della presenza della mamma e del papà, va bene portarli al nido, all'asilo,alla scuola così imparano a socializzare, imparano cose nuove, ma la famiglia è la famiglia e l'insegnante è l'insengnante. Adesso gli insegnanti devono pure fare le veci dei genitori.
Tutto questo non lo dico io,ma insigni esperti dell'educazione, psicologi,pedagogisti.
Scusate, ma noi le nostre pante non le curiamo, le fertilizziamo, leviamo loro i parassiti, siamo felici quando crescono belle forti e sane e godiamo di questo?Ebbene , per i bambini,per i figli funziona così, ancora di più
e non ci vedo niente di consumistico ed egoistico in questo.
I figli hanno bisogno di avere una famiglia alle spalle, perchè possano crescere sani, equilibrati, in grado di vivere e affrontare le sfide dell'esistenza con sicurezza e serenità, perchè i piccoli di adesso saranno gli adulti di domani, quelli che porteranno avanti il mondo,non dimentichiamocelo. Noi adulti abbiamo una grande responsabilità verso di loro.
Io ho un po' coltivato nel mio intimo queste idee, ma da che ho subito l'intervento, con cui sto combattendo ancora, un intervento che mi ha portato ad un passo dalla morte, perchè potevo morire sotto i ferri, un intervento che, se avessi ritardato anche di poco a fare la diagnosi, qualora ne fossi uscita viva, m'avrebbe reso pesantemente invalida e inabile a vita,questo modo di pensare non solo si è confermato in me ma anche rafforzato.
Alcuni mi troveranno conservatrice e ottocentesca, ma a me va bene così, non amo il politicamente corretto se è un modo per costringermi ad uniformarmi al pensiero collettivo.Sono sempre stata una libera pensatrice.