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La realizzazione del nostro sogno

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Grazie Pollicina, le tue parole/le vostre parole, proprio in questi momenti ci sono di sprone e di grandissimo aiuto.

Siamo ritornati da Pitigliano e siamo un po' amareggiati; malgrado ci fossimo documentati e messi nelle mani di persone istituzionalmente capaci, solo ora abbiamo saputo che non potremo presentare il nostro piano di sviluppo se prima non ottengo la qualifica di imprenditore agricolo.

E' ovvio che lo Stato, la Regione si voglia tutelare, ma capperi, se mi danno tre anni per fare l'esame, nel frattempo dove vado ad abitare.........

Va bene, non preoccupiamoci troppo, per il momento avevo seguito il Progetto Trio della Regione Toscana, http://www.progettotrio.it/ProgettoTrio, che a grandi linee, cerca di darti un'infarinatura della materia, per fortuna l'agronomo che ci ha presentato i nostri architetti, mi ha imprestato un libro di Tecnologia agraria, che approfondisce i vari punti già studiati con il Progetto Trio, tanto che spero di fare l'esame per aprile/maggio.

Comunque è stata una settimana dura, trascorsa soprattutto a cercare di capire, a cercare la sede della Provincia a Grosseto, per fortuna alla sera eravamo sempre con molti amici a festeggiare la voglia di vivere, l'amicizia e la buona tavola, questi mi sembrano ottimi presupposti per un inizio.
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Ho dimenticato di dirvi che ogni volta che ce ne andiamo ci si stringe il cuore, questa volta ancor di più, in quanto abbiamo lasciato le tre meravigliose mimose che stavano per esplodere in tutta la loro gialla beltà.

:astonishe

Questa avventura mi sta insegnando molte cose, la prima tra tutte di non avere fretta.

Quando stiamo lavorando, quando siamo nel nostro luogo magico, sento gli uccelli solo in lontananza, ed allora che faccio io, da persona che ha sempre vissuto in città e che della campagna sa poco o nulla ......... prima di andarmene a novembre ho preso tutto il pane vecchio e l'ho sbriciolato vicino a casa, con l'intento di attirare gli uccellini .... li voglio vedere e voglio godere del loro canto e della loro compagnia ..... e che ti trovo, al nostro ritorno a Pitigliano ........ un cinghiale che non ha trovato di meglio che andare a amngiare al supermercato della stupida cittadina, scavandosi la tana sotto all'ulivo cinquantenne e cominciando a rovinare tutto il verde attorno, avvicinandosi paurosamente ai bulbi di tulipani che abbiamo piantato e che stanno spuntando.

Che ci faccio io agli animali........:confused:
 
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Asclepias

Giardinauta Senior
Cara Emanuela, continuando a condividere il carattere e la tensione, annoto il disagio che provi nel dispiegarsi della burocrazia rispetto ai nostri prgetti. In tutte queste cose e in tantissime cose che incontrerai per via, la fretta sarà cattiva consigliera e compagna; bisogna che ti abitui alla pazienza e all'attesa. Sarà lo spirito della nuova "vita", quello lontano dalla "stupida città", quello degli uccellini e del cinghiale disorientato. Abituati gradualmente. Non ti far venire il magone per due giovani mimose, sii più razionale e pensa a quante altre stagioni avrai per godertele.
Per quanto riguarda la burocrazia, ti consiglierei di avvicinare il sindaco e altri amministratori o dirigenti, sensibilizzandoli al tuo progetto di incentivazione ambientale e d'accoglienza e coinvolgendoli nelle problematiche connesse. Potrebbe verificarsi il miracolo di aiutarti a schiudere le porte giuste.
Oltre agli aspetti tecnici per la casa, per il giardino ti consiglierei di farti aiutare da un ottimo vivaista che sappia anche progettare e consigliare davvero, a prescindere dalle piante che tratta e che dovrebbe venderti. Un buon progetto iniziale significa aver fatto metà del lavoro.
Ti abbraccio e saluti a Roberto,
Antonio
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Sai Antonio, la prima volta che ho visto il Sindaco, credo di averlo stravolto, ho chiesto permesso e mi sono presentata come una nuova cittadina, mi ha guardato strabiliato, forse lì non si usa così, forse si ha ancora il timore delle istituzioni :)

Grazie per i tuoi saggi consigli, sarà che vedo tutto un po' grigio, quando non c'è Roberto vicino a me.
 

elleboro

Florello
@ciao emanuela,
certo non è per niente piacevole scoprire, strada facendo, cose così importanti, quasi basilari... Posso anche capire che non vi diano l'abitabilità finche tu non sei imprenditrice, ma aspettare di esserlo per avviare la costruzione della casa mi sembra proprio pesante.
Quando tornerete a Pitigliano? Quali problemi state dibattendo e quali decisioni si impongono in questo periodo? Quali le prossime scadenze? Ora siete entrambi in pensione, vero? E per quando prevedete di lasciare definitivamente Amsterdam?

Abitare nella piccola casetta per un periodo più lungo del previsto può aiutarvi a progettare meglio e con più concretezza la vostra casa definitiva. Nel senso che, non sempre, tutto il male viene per nuocere..
Ti auguriamo però che la scomodità possa essere la più breve possibile.
Aspettiamo di conoscere il prossimo capitolo.
 

Silvia

Maestro Giardinauta
Pensa che io, un po' da sentimentale, credevo che il soggiorno fosse stato un anticipo di sogno... Peccato che invece ti si siano presentate nuove difficoltà; ma, come dici, con amici, buona tavola e voglia di vivere si rimediano tante cose. Anche con la tenacia e con l'apprezzabilissima serenità con cui hai affrontato l'"autorità". Esempio utile per tanti di noi che abbiamo ancora addosso un po' troppo timore reverenziale nei confronti dei nostri rappresentanti. Quanto al cinghiale, spero di non aver causato disastri simili quando, in Trentino, sono andata a portare nei campi innevati residui di pane (se non altro lì non ci sono cinghiali, almeno spero). Ciao
 

ciaseta

Florello Senior
forza!

non scoraggiarti mai, anche se il tuo sogno ora sembra lontano vedrai che invece è + vicino di quanto sembri!

comunque mannaggia la nostra burocrazia!!!!
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Quanto siete care/i, non potete immaginare la forza che ci date :)

Ad onor del vero, devo spendere una parola circa la nostra burocrazia.......
diventando imprenditrice agrigola, si gode di alcuni vantaggi soprattutto economici, ed è dunque giusto che lo Stato o la Regione si tuteli, onde evitare che quancuno arrivi, arraffi tutto, e poi non faccia nulla.

Quello per cui io mi arrabbio, è che nessuno ti sa dare informazioni certe.

Altra cosa che mi lascia perplessa, è la chiusura dietro alla quale si proteggono le persone, i tecnici, le istituzioni, che vivono in questa terra meravigliosa e generosa, con la scusa di salvaguardarla.

Abbiamo parlato con l'agronomo e gli abbiamo illustrato i nostri progetti: gli alpaca, i bachi da seta, io ho aggiunto anche la coltivazione della canapa e del lino, come un ritorno ai bei tempi antichi, avevo pensato poi, che sarebbe stato bello poter trovare un vevvhio telaio ed alcune signore che sapessero ancora usarlo, tanto per riprendere delle tradizioni, in via d'estinzione, Roberto ha parlato di api.........e lui, ci ha proposto solo di aggiungere altri ulivi, ma cavolo ne abbiamo già 393, possibile che non capisca, che non è nemmeno una buona politica puntare solo su un prodotto, l'anno che arriva una gelata, sei finito, meglio diversificare le culture per ridurre i rischi.
Ma loro hanno tutti ulivi e vigne ed allora anche noi dovremmo continuare con questi prodotti, ma noi non ci stiamo.
Roberto metterà 40 casette per le api, e per il resto vedremo, per intanto ci stiamo informando.
 

elleboro

Florello
Che bravi! Ma 40 alveari non sono tanti? Io ne ho visti sempre di meno (almeno mi sembra).
L'innovazione è una merce rarissima, difficile e rischiosa. Lo dice anche Macchiavelli nel Principe. Sono pochissimi quelli che ci si dedicano. Ma sono i vincenti.
Soprattutto di questi tempi, essendoci sulla quantità una concorrenza mondiale quasi imbattibile, o vendi qualità, o arrivano i problemi.
La difficoltà delle attività insolite, immagino che stia anche nel trovare i legami con una rete distributiva adeguata.
(domanda egoistica: non è che prevedi di dedicarti anche al cashmire, dato che quello buono ha raggiunto costi che io non mi posso più permettere?).
Domanda delicata: fra te e tuo marito, chi è il leader in questo complessissimo e fantastico progetto?
Domanda scema: dopo quanti anni pensate che sarete "a regime"?
 
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ciaseta

Florello Senior
capisco che forse vogliano tutelare i prodotti locali, ma non capisco perchè non fare qualcosa di nuovo!

fai bene a continuare per la tua strada, hai delle bellissime idee che meritano di essere realizzate, non farti "smontare" ! vedrai che riuscirai!

bello il vecchio telaio: sarebbe anche un recupero di vecchie professioni artigianali che ormai sono quasi scomparse!
bello! bellissimo!!!
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
elleboro ha scritto:
Che bravi! Ma 40 alveari non sono tanti? Io ne ho visti sempre di meno (almeno mi sembra).
L'innovazione è una merce rarissima, difficile e rischiosa. Lo dice anche Macchiavelli nel Principe. Sono pochissimi quelli che ci si dedicano. Ma sono i vincenti.
Soprattutto di questi tempi, essendoci sulla quantità una concorrenza mondiale quasi imbattibile, o vendi qualità, o arrivano i problemi.
La difficoltà delle attività insolite, immagino che stia anche nel trovare i legami con una rete distributiva adeguata.
(domanda egoistica: non è che prevedi di dedicarti anche al cashmire, dato che quello buono ha raggiunto costi che io non mi posso più permettere?).
Domanda delicata: fra te e tuo marito, chi è il leader in questo complessissimo e fantastico progetto?
Domanda scema: dopo quanti anni pensate che sarete "a regime"?
I 40 alveari li terremo con un nostro amico apicultore, che però non ha più il terreno per allevare le sue api :)

Cashmire, mi sarebbe piaciuto, ma sono capre e le capre strappano le radici di tutte le piante e non distinguono molto, sembra, le piante che si possono mangiare dai fiori :), per questo le ho lasciate in un cantuccio.

Mio marito, durante l'abbacchiatura delle olive, ha deciso che ci saremmo divisi i compiti: a lui spetterà il grosso del duro lavoro, a me la gestione della casa, del giardino, dell'eventuale agriturismo e della contabilità, beninteso quando ci saranno dei raccolti, si faranno assieme.
Lo ha deciso, quando mi ha visto distrutta, dopo il lavoro fatto, perchè quando ci fermavamo, a mezzogiorna, io preparavo da mangiare, facevo la spesa ed alla sera, mentre lui faceva la doccia, io organizzavo la cena e qualcosa per il pranzo del giorno dopo. Ero io che volevo lavorare quanto lui, perchè mi sembrava si stancasse troppo, e perchè mi piaceva raccogliere le olive, ma come avrete capito, lui ha pensato che non posso fare tutto quello che fa lui ed anche pensare a tutto il resto :) :love_2:

I spero che saremo a regime fra 5 anni, fatta la casa, rimesso in ordine l'uliveto, organizzate le nuove culture, ed avviato l'allevamento, credo sia una stima per eccesso, ma meglio prendersela larga :)
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
ciaseta ha scritto:
capisco che forse vogliano tutelare i prodotti locali, ma non capisco perchè non fare qualcosa di nuovo!

fai bene a continuare per la tua strada, hai delle bellissime idee che meritano di essere realizzate, non farti "smontare" ! vedrai che riuscirai!

bello il vecchio telaio: sarebbe anche un recupero di vecchie professioni artigianali che ormai sono quasi scomparse!
bello! bellissimo!!!
Era da sempre che parlando con Roberto gli dicevo che mi sarebbe piaciuto coltivare la canapa ed eventualmente il lino, tessuti che mi ricordavano la mia infanzia e la casa della nonna :)
Un giorno ero a casa di una settantacinquenne signora di Pitigliano, che mi aveva invitata per bere un caffè nella sua cucina, sul tavolo c'era una tovaglia, a me è venuto normale toccarla, accarezzarla mentre la signora mi guardava, io le ho chiesto se quella stoffa fosse canapa, e lei tutta contenta che ne avessi riconosciuto la natura, mi ha raccontato che l'aveva tessuta lei, quando era ventenne, bene la tovaglia era ancora bellissima. Abbiamo parlato a lungo ed io le ho raccontato che ho ancora le lenzuola della mia nonna, sono stata l'unica "erede" a prenderle, tutti gli altri si buttavano su ben altre cose.

Ecco è questo che a me piacerebbe fare, io da piccola, ho potuto vedere il manufatto, ma mai ho visto la pianta, mi piacerebbe far riscoprire antichi mestieri, persi nell'oblio dei tempi moderni e delle fibre sintetiche e riscoprire l'importantissimo ed artistico lavoro delle mani delle donne.

Non so se ci riuscirò, ma volerlo fare con tutto il cuore aiuta :)
 

ciaseta

Florello Senior
spero davvero ci riuscirai! anch'io apprezzo tantissimo le cose delle nonne, i vecchi asciugamani di lino, le cose fatte a mano.......un pò di quegli asciugamani mi sono stati dati da mia mamma e da mia suocera, e alcuni erano stati utilizzati per farne abiti: li ho ulteriormente modificati per farne tendine ed ora sono appesi in cucina e in bagno....

penso che sia estremamente affascinante!continua così!
 
G

Giulio

Guest
Beh, Emanuela, arrivate da Amsterdam e dici di voler metter su una coltivazione di canapa ... mi sembra naturale che l'agronomo vi guardi storto :rolleyes:
Il fatto è che sulle coltivazioni tradizionali, qualunque tuo vicino di casa può darti tutti i consigli di cui hai bisogno, mentre su cose 'mai viste' in zona si può solo imparare dai propri errori. Cosa coraggiosa ma rischiosa.
In bocca al lu... no, meglio di no, visto che qua ci son davvero ... vabbè :cool3:
ciao
Giulio
 

taty

Giardinauta Senior
forza

...devi farcela per forza...sei il mio esempio di tenacia in questo periodo...ogni volta che penso al mio rustico....mi vieni in mente tu con la tua crociata....
devi farcela per forza...........

ti abbraccio
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Giulio, grazie, che bella risata mi sono fatta :D
Non intendevo canapa indiana, ma canapa. ;)

Hai ragione, ma a guardare bene, mi sembra che ci sia poca fantasia intorno, e soprattutto, poca voglia di qualcosa di nuovo.
 
G

Giulio

Guest
Beh, Emanuela, siete venuti in un piccolo paese di una piccola provincia :)
Diciamo che è normale che la gente sia abituata al normale scorrere delle stagioni e che le novità sono sempre viste con un po' di sospetto. Devi solo infischiartene. Passata la novità di questi due nuovi 'stranieri' sarete probabilmente etichettati come "un po' strani ma brava gente" e nessuno farà più caso a nulla.

Ovviamente è quella da fibra, ma l'accostamento Amsterdam-canapa può risultare quantomeno curioso :D
Comunque credo che una coltivazione di canapa o canapone che dir si voglia, richieda in ogni caso un bel numero di autorizzazioni, certificazioni e controlli (le due 'canape' sono virtualmente indistinguibili).
ciao
Giulio
 

elleboro

Florello
DPer lino o canapa,penso che il lavoro prodotto da te, possa costare - a livello grezzo - presumibilmente di più di altro presente sul mercato, vado a immaginare che il guadagno dovrà pesare sulla finitura, che farà la differenza. Pensi di rivolgerti alle ricamatrici di Firenze e dintorni? Per la messa in commercio pensi di contattare i grossissimi stilisti, o qualche grosso negozio di altissimo livello (tipo Jesurum)? Avete già idea di quante potranno essere le quantità prodotte (per capire quale tipo di distribuzione possa essere più acconcio?
O pensi che il differenziale qualitativo possa esserci anche a livello di materia prima? La fibra? O il tessuto?
Il vostro entusiasmo è il motore principale di questo magnifico sogno, nè io ho mai lavorato con aziende agricole, nè complesse come la tua, per essere in grado di giudicare, ma pensare di essere a regime entro 5 anni mi sembra un po' ottimistico.
Immagino che ogni fase del lavoro abbia bisogno di sperimentazione, sia in assoluto, sia rispetto al mercato cui decidi di rivolgerti. E, in genere, la sperimentazione della fase due è significativa solo quando hai assestato la fase uno. Un tempo anche nel mio lavoro, come in agricoltura, la scansione dei tempi era annuale e questo rallentava molto il miglioramento del lavoro stesso.
Forse intendevi che in cinque anni contate di aver avviato tutte le attività ed essere, a tutto titolo, una impresa agricola. Che meraviglia! sei in grado di lavorare con un obiettivo abbastanza vicino, nonostante l'alto numero di diversificazioni che andrai ad attuare.
Immagino che cercherai di scegliere attività che abbiano stagioni di lavoro anche loro diversificate. Se è così ce ne parli?

Cose di altri tempi: io ho solo qualche asciugamano ed una tovaglia di fiandra indelebilmente macchiata di giallo, quindi inusabile.
Ma, tutte le volte che sui baracchini dei robivecchi (che adesso chiamano antiquariato)
ho trovato qualche oggetto della mia infanzia che adesso non esiste più, me lo sono preso e,assieme a quelli di casa mia, sto facendo una piccola raccolta di cose molto modeste. Per esempio, penne e pennini, i calamai tipici dei banchi di scuola, la bottiglia di vetro del latte, i pesanti ferri da stiro del gas, e via di questo passo... E mi piace molto.

@Taty,
il tuo progetto è molto più semplice, ma anch'esso può costituire motivo di sogno per tante coppie o single, giovani o meno giovani. Perchè non apri anche tu un 3D, ci parli della decisione e della scelta (che non deve essere stata semplice) e poi ci conduci con te in tutti i passi della sistemazione del rustico? Sono sicura che interesserebbe a tante persone. E' un sogno, il tuo, molto più modesto ma, proprio per quello, anche più vicino alla vita di tutti.
Visto che il coraggio, la creatività, la stessa possibilità economica di Emanuela sono piuttosto insolite e rare.
 
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ciaseta

Florello Senior
x bruna: è bello andare in giro x i mercatini a cercare.......fai bene!
per quella tovaglia non si può proprio far niente? sarebbe un peccato!


x taty: piacerebbe anche a me se tu volessi parlare della tua esperienza!
 
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