Avevo iniziato così, ma mentre scrivevo mi deprimevo:
Cerco di riassumervi la nostra vita in questi ultimi mesi J
Siamo arrivati il 6 gennaio qui a Pitigliano, come ricorderete non siamo potuti partire con i nostri mobili, le nostre cose e soprattutto le nostre piante, perché il trasportatore, una persona che tramite internet cerca di arricchirsi facilmente, infangando la reputazione dei trasportatori corretti, ci ha tirato il bidone.
Abbiamo preso alloggio in una B&B di nostri amici, siamo andati a vedere il nostro podere ed abbiamo cercato di capire cosa avremo dovuto fare da quel giorno in poi.
Ripresi i contatti con gli architetti, siamo andati subito a visitare la Comunità Montana, per chiedere a quale punto fosse la nostra pratica.
Abbiamo capito che solo con la nostra presenza le pratiche vanno avanti perché, chi non ci conosce, non sa che abitiamo qui e quando vede un nominativo sconosciuto pensa che si può prendere i tempi massimi previsti dal regolamento attuativo della legge 241/90.
In due settimane siamo riusciti ad aver approvato il Piano di Sviluppo Aziendale.
Nel frattempo siamo ritornati per ben due volte ad Amsterdam, sempre per riuscire a fare il trasloco, alla fine il 31 gennaio, ultimo giorno utile, abbiamo traslocato e i nostri beni sono arrivati il 2 febbraio a Pitigliano, accolti da un caldo ed accogliente sole.
Nel frattempo ci siamo resi conto che avevamo bisogno di mezzi per poter lavorare la terra, abbiamo acquistato un trattore, un morgano, un trincia ed una sega per poter tagliare tutti quegli arbusti, che avevano invaso il nostro terreno.
Con la motosega abbiamo iniziato a potare gli ulivi sono quasi 400, di questi 300 hanno una cinquantina d’anni e non essendo stati potati quasi mai, sono cresciuti molto in alto, troppo, perché diventano così molto pericolosi, dunque gli interventi sono importanti e radicali con la perdita di produzione.
Nel frattempo cercavamo di ottenere la corrente elettrica, il telefono e tutto ciò che poteva facilitarci la vita.
Ad aprile abbiamo preso la grande decisione, togliere l’incarico agli architetti e sceglierne altri. Questi ultimi in pochi mesi ci hanno fatto
ed ho pensato bene di descrivervi questi nostri mesi, visti dagli occhi degli amici che via via si sono aggiunti e stanno contribuendo fattivamente alla realizzazione del nostro sogno.
Quando a maggio ci siamo trasferiti dalla B&B, dove avevamo vissuto i primi quattro mesi, abbiamo provato un’emozione notevole, eravamo lì, potevamo sentire tutti i rumori di questo posto quasi sconosciuto, eravamo molto attenti a tutto ciò che ci circondava; la prima notte è stata di scoperta….i cani dei vicini abbaiavano, Morgana abbaiava, ma non sapevamo a chi o a cosa, mentre Lucrezia, si faceva coccolare, contenta che finalmente anche noi fossimo arrivati in questo posto incasinato e sporco.
Nei mesi precedenti avevamo acquistato un trattore usato ed alcuni attrezzi che potevano facilitarci il compito immane, per noi, di rendere produttivi questi 7 ettari.
A marzo sono arrivatre 7 oche, padre, madre e 5 cuccioli o pulcini, ma.......
Noi non abitavamo lì, ma durante il giorno, quando eravamo lì carcavo di capire come entrare in simpatia con loro, non era molto facile, i miei movimenti erano troppo svelti e loro si spavntavano, riuscivo così ad avere sette oche che volavano da tutte le parti, una voilta mi sono finite anche in strada, con le macchine che si fermavano per farle passare.
Durante il giorno le portavo in una valle dove c'era anche dell'acqua e molta erba, alla sera le rinchiudavamo in un recinto dove c'era dell'acqua e del cibo per loro.
Il mio rapporto con loro è stato molto conflittuale, non capivo perchè non si affezzionassero ame, soffiavano a tutti, anche aLucrezia e a Morgana, erano proprio incredibili.
Un giorno che avevamo molto da fare, abbiamo pensato di portarle nel prato sotto casa, dove c'è una pozza d'acqua e loro avrebbero potuto fare il bagno, ma ste "oche" hanno pensato bene di andare in eplorazione del bosco infrattandosi, quando ce ne siamo accorti abbiamo fatto di tutto per prenderle, ma non ce l'abbiamo fatta, solo due sono rimaste con noi.
Abbiamo passato due ore per cercare di prenderle, la nostra paura era, che senza di noi e senza la protezione di Morgana, avrebbero fatto una brutta fine e così penso che sia stato, perchè un po' di tempo dopo abbiamo visto una volpe attraversare la valle, ci ha guardati per nulla spaventata e con calma se ne è andata, forse sarà venuta a ringraziarci per quel pranzo luculliano :food: