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La cucina di Natale

mandarina

Giardinauta
[B]Dopo gli involtini con la spuma di burro&tonno e l'insalata russa, la sera della Vigilia di Natale si mangiavano i" ravieu de pesciu" cioè i ravioli di pesce. Erano una specialità, vanto e orgoglio di mio padre che li preparava con una meticolosità pazzesca...:

Ravioli di pesce

Prepariamo la pasta sfoglia con 500 gr. di farina, 5 uova intere, sale, un filo d'olio.

Stendiamo un foglio sottile per accogliere il ripieno:

600 gr.di dentice, pulito, sventrato, privato delle lische, poi cotto al forno avvolto in carta d'alluminio, irrorato con un filo d'olio e profumato con foglie di rosmarino freschissime e tritate. Si cuoce a 180/200° per 45'.
100 gr. di boraggine
150 gr. di ricotta freschissima
4 uova
50 gr. di olio extra vergine d'oliva
1 mazzo di scarola.

Stufiamo la scarola con la boraggine.Quando le verdure sono cotte strizziamole e passiamole al tritaverdure (disco fine). Raccogliamole in una terrina poi aggiungiamo la polpa di pesce che avremo tritato finissima con la mezzaluna. (naturalmente al giorno d'oggi possiamo anche tritare le verdure ed il pesce nel robot da cucina per risparmiare tempo e fatica, il risultato sarà ottimo).Aggiungiamo al composto la ricotta, il sale e le uova. Amalgamiamo il tutto con cura.
Procediamo come per i ravioli normali.
Si cuociono in acqua bollente leggermente salata. Mio padre li condiva con il sugo di vongole preparato appositamente, oppure li condiva alla maniera antica: si scaldano i piatti fondi con acqua bollente, poi si asciugano velocemente ed in ogni piatto si stende un tovagliolo candido, di bucato che accoglierà 24 ravioli, senza nessun sugo, in questo modo il sapore dei ravioli è esaltato al massimo...
Dopo i ravioli si mangiava il cavolfiore gratinato al forno e poi la scarola imbottita(quest'ultimo piatto era retaggio di mia madre che aveva imparato a cucinarla a Napoli, quando giovanissima ragazza lavorava nella bella città del Sud come cameriera e bambinaia...)-
E finalmente si arrivava al dolce,,,ma quale? Lo scriverò domani...[/B]

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mandarina

Giardinauta
La sera della Vigilia di Natale dopo gli involtini con la spuma di burro&tonno, l'insalata russa, i ravioli di pesce, il cavolfiore gratinato e la scarola imbottita, arrivava finalmente il dolce, che era:

La fugassa de mere (Focaccia di mele)

Occorrono:

per la pasta:

400 gr. di farina bianca
una bustina di lievito per dolci
2 uova freschissime
100 gr. di zucchero
un bicchiere divino bianco secco
100 gr. di burro

per il ripieno:

1 kg. di mele ranette
3 cucchiai di pane pesto
zucchero semolato
la scorzetta di 2 limoni (non trattati)
il succo fresco di un limone

Disponiamo la farina a fontana sulla spianatoia e nel centro versiamo il lievito, lo zucchero e il vino. Impastiamo con cura per ottenere un composto consistente ed omogeneo che faremo riposare. Intanto sbucciamo le mele, tagliamole a cubettini, poniamole in una terrina e mischiamole con lo zucchero, la scorzetta grattugiata dei limoni e il succo,il pangrattato, mescoliamo bene il tutto.
Foderiamo con carta da forno una teglia rettangolare a bordi bassu e tiriamo delle sottili strisce di pasta in modo da ricoprire tutta la teglia. Versiamo nella teglia il ripieno e richiudiamo con altre strisce di pasta, ancora più sottili. Sigilliamo i bordi, spolveriamo di zucchero la superficie e bucherelliamola qua e là. Poi in forno già caldo, 200° per 40 minuti, fino a quando la "fugassa" risulterà ben dorata.

Seguivano le "vecchierelle" delle deliziose fritelline (altro retaggio dell'amore di mia madre per la cucina napoletana):

500 gr. di farina
6 uova
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
un pizzico di sale
olio d'oliva per friggere
marmellata di albicocche
zucchero a velo

Poniamo sul fuoco una casseruola con un litro d'acqua, due cucchiai d'olio extra vergine d'oliva e un pizzico di sale. Quando l'acqua inizia a bollire, versiamo a pioggia la farina mescolando continuamente con un cucchiaio di legno fino a quando il composto non si staccherà dalle pareti. Togliamolo dal fuoco ed aggiungiamo un uovo alla volta, sempre mescolando.Riscaldiamo in una padella abbondante olio d'oliva. Quando è bollente tuffiamo cucchiaiate di composto che friggeremo fino a doratura. Scoliamo le vecchierelle con una schiumarola e poniamole ad asciugare su fogli di carta assorbente. Sistemiamo al centro di ogni frittellina un cucchiaino di marmellata di albicocche, poi spolverizziamole con lo zucchero a velo e serviamole.

Poi, alla fine della cena mangiavano arance, mandarini, fichi secchi, datteri, noci, nocciole, mandorle, noccioline americane ecc. il tutto accompagnato da un bicchiere di fiero ed autentico sciacchetrà il vino bianco delle 5 Terre (mio padre era nativo di Framura, un paesino abbarbicato sul mare proprio alle porte delle 5 Terre ed aveva conservato un pezzo di vigna che curava gelosamente) intanto i pastori ci spiavano dal presepe, nella notte sarebbe arrivato Gesù Bambino con i suoi aiutanti il vecchietto e la sciura, e ci avrebbe lasciato una bambola, un servizietto, una trottola, un libro...
Buon Natale amici miei!!!
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lalle

Florello
Mandarina, fra gli antipasti natalizi ho inserito anche i tuoi involtini con spuma di burro e tonno in gelatina che hanno riscosso molto successo! Grazie e, con l'occasione, augurissssimi di Buon 2013! :love_4:
 

Glory-Lily

Giardinauta Senior
Mi spiace ma ho fotografato solo questo!:lol:

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