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i rovesci delle medaglie....

kika

Aspirante Giardinauta
Ciao sono di nuovo io.Prima ho dovuto interrompere perchè sono al lavoro, ma non avevo finito.
Mi pongo spesso la domanda che dice River:
''chi ti garantisce che domani sarai ancora qui?''
Questo lo penso sia per me, che per i miei figli, mio marito, insomma i miei cari e mi rispondo che non potrò far altro che accettare quello che sarà, che non serve a niente soffrire,preoccuparsi, tanto quello che deve accadere accadrà, soprattutto perche percorro circa 90 km al giorno in macchina e, l'idea di un incidente mortale (già accaduto in famiglia) non poteva non venirmi.Penso che se accadesse, mio figlio che è molto attaccato a me, ne soffrirebbe tantissimo,e sentendomi impotente davanti alle cose della vita non posso far altro che accettarla così come viene,se è bella ...bene, se è brutta..pazienza devo prenderla lo stesso solo che come dice River: voglio evitare di pagare il biglietto delle montagne russe e, quindi, evitare di crucciarmi inutilmente.
In passato se cercavo di raggiungere una meta, mi andava tutto storto,e ovviamente la meta neanche la raggiungevo,raggiungevo solo delle sofferenze inutili. Ora sto imparando a capire, che non devo forzare la mano alla vita, legare la mia felicità ai miei bisogni egoistici (non so che parole usare per spiegare le mete che uno si pone) è quanto di più sbagliato possa esistere (per quel che mi riguarda).La felicità è venuta a trovarmi quando meno me lo aspettavo, a me basta così.Ora sto ancora lavorando per raggiungere la serenità, l' accettazione delle sofferenze e quant' altro faccia parte del rovescio della MEDAGLIA DELLA VITA.
 
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riverviolet

Guest
kika ha scritto:
In passato se cercavo di raggiungere una meta, mi andava tutto storto,e ovviamente la meta neanche la raggiungevo,raggiungevo solo delle sofferenze inutili. Ora sto imparando a capire, che non devo forzare la mano alla vita, legare la mia felicità ai miei bisogni egoistici (non so che parole usare per spiegare le mete che uno si pone) è quanto di più sbagliato possa esistere (per quel che mi riguarda).La felicità è venuta a trovarmi quando meno me lo aspettavo, a me basta così.Ora sto ancora lavorando per raggiungere la serenità, l' accettazione delle sofferenze e quant' altro faccia parte del rovescio della MEDAGLIA DELLA VITA.
:hands13::hands13::hands13:
E infatti, no, non serve crucciarsi al pensiero che la morte può essere dietro l'angolo, ma saperlo significa smettere di rincorrere mete, perchè comprendi che è un inutilisima perdita di tempo, e non possediamo altro.
Allora invece di sprecare energie voltandoci indietro o guardandoci avanti, godiamoci solo quello che è adesso, l'unico momento vivibile e esperibile.
E, utilizzando la parola godere, non rimando soltanto a situazioni piacevoli, è infantile, puerile il solo sperarlo.
E' vivere, adesso, intensamente, compreso il dolore, perchè si danza la vita, quello che è in realtà.
Ecco, quando viene chiesto se avessi 6 mesi di vita cosa faresti, in genere la gente propone tutto il reale desiderio che hanno dentro, strafregandosene delle Netiquette, si riappropria o ci prova, di quel che è davvero solo loro.
E siccome nessuno di noi sà quando quei mesi scadranno, forse è il caso di non rimandare, assolutamente nulla.
Prima il dovere e poi il piacere, sì, il dovere-diritto di vivere finchè ci è concesso.
 

kika

Aspirante Giardinauta
Giusto abbiamo solo il DOVERE- DIRITTO di vivere la vita per quella che è con il TUTTO INCLUSO ....non di manipolarla a nostro piacimento...ne avremmo solo sofferenze se tentassimo di farlo e io questo lo vedo continuamente in chi mi sta intorno...ma comunque non è facile, per nessuno, capire la vita e il perchè del rovescio della madaglia, io sono fortunata perchè c'è chi me l'ha fatto capire, ma chi non ha nessuno ???? Quanto tempo perderà a capire che fare, che pensare, come interpretare i lati negativi??? Mi fermo non vorrei andare fuori tema....
 
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riverviolet

Guest
kika ha scritto:
ma comunque non è facile, per nessuno, capire la vita e il perchè del rovescio della madaglia, io sono fortunata perchè c'è chi me l'ha fatto capire, ma chi non ha nessuno ???? Quanto tempo perderà a capire che fare, che pensare, come interpretare i lati negativi??? Mi fermo non vorrei andare fuori tema....
Kika, è una presa di coscienza.
Non hai idea di quanta gente morde la mano che cerca di aiutarla!
Non ti immagini quanto possono diventare presuntuosi e arroganti per difendersi e non capire, arrivano al punto da offenderti nell'intelligenza con puerili giochetti linguistici, non sapendo chi parla loro.

Molti di coloro che tendon la mano, lo fanno consapevoli di questo rischio, altri, spronano i primi a non farlo, ricordano loro la fatica, l'immane lavoro svolto su sè stessi, le lacrime, il dolore, per aprire gli occhi.
Questi, i primi, ben memori di tutto ciò, vorrebbero evitarlo agli altri, vorrebbero che non trascorressero troppi anni nel buio, poichè la luce poi, potrebbe essere fatale.
Ma ci provano, ogni tanto, così come il clown, si fà deridere, prendere a calci, umiliare, per regalare un sorriso.
Poi, lasciano che le barche vadano contro gli scogli, quando si rendono conto che il timone non vuole esser gestito, si rendono conto di non aver il diritto di prendere la guida delle barche e allora riprendono il loro viaggio, nella nebbia, come sono giunti, scompaiono.
 
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Master Florello
perchè impedire ad altri di fare la stessa esperienza?
Insegnare la sofferenza è impossibile, è come insegnare la gioia.
Porgere la mano e attendersi un morso è quotidianeità
 

kika

Aspirante Giardinauta
Ciao Sonia, tu hai il potere di esprimere con le parole ciò che io nn riesco a dire...Si è vero all'inizio ho pensato ingiustamente di aiutare qualcuno, ma sono stata mal giudicata, offesa nella mia intelligenza, ma poi ho capito che doveva andare cosi, ho capito che non posso permettermi di farlo, a sbagliare ero io , anche se animata dalle migliori intenzioni, non devo fare qualcosa x gli altri quando e come decido io, ma sarà la vita a deciderlo non io, e anche su questo sono serena ( o quasi) oramai.
x Pinuccia
io non voglio insegnare la sofferenza, MAI, volevo solo scioccamente dare conforto a chi giustamente non lo vuole...non lo vuole proprio pur stando male!!!!
 

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Master Florello
io non voglio insegnare la sofferenza, MAI, volevo solo scioccamente dare conforto a chi giustamente non lo vuole...non lo vuole proprio pur stando male!!!![/QUOTE]
è solo risalendo la china o cercando di riaffiorare da uno stagno che si può iniziare a pensare di raggiungere la "felicità" ammesso che esista.
Chi rifiuta l'aiuto è solo un egoista che si crogiola nel suo male di essere.
Peccato perchè quando si renderà conto di ciò che ha perso sarà irrecuperabile.
L'aiuto che si tende a dare non è mai scioccamente dato ma è un arrichimento personale
 
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riverviolet

Guest
pinuccia ha scritto:
perchè impedire ad altri di fare la stessa esperienza?
Che intendi?
Spiegami meglio, non capisco bene e non vorrei rispondere senza aver compreso.

Ma poi dici, che una persona che non vuol farsi aiutare è un egoista.
Ognuno di noi, ha i suoi tempi e spesso occorre sbatterci di naso contro e a volte non basta.
Secoli di educazione di un certo tipo è sulle spalle della psiche di tutti, è tutto fuori da noi.
Siamo malati? La malattia è fuori, è un battere o un germe.
Oppure, il caso di cosiddette malattie autoimmuni, è il nostro corpo a combattere sè stesso, nel più paradossale delle concezioni, visto che in genere la vita protegge sè stessa.
Ma, è tutto fuori da noi e spesso irraggiungibile e quindi, si corre, avanti per raggiungere e guardandosi indietro per scappare.
L'errore fà paura, invece di valutarlo per un aggiustamento di tiro, ma perchè?
Perchè è ancora fuori che guardiamo e l'errore diventa misura del nostro valore, ma non è così.
L'intrinseco sfugge, l'immanente sembra essere una favoletta e poi ci incantiamo nella più evidente delle realtà, in cui niente è là fuori.
 

kika

Aspirante Giardinauta
'Chi rifiuta l'aiuto è solo un egoista che si crogiola nel suo male di essere.'
Io non la penso cosi. Io rispetto chi non vuol farsi aiutare e mi faccio da parte, non lo giudico male, non voglio impormi, eseguo la sua volontà senza rammaricarmene, ma con serenità perchè è giusto, secondo me, che sia così. Non riesco neanche a dispiacermene, anche se me lo imponessi non ci riuscirei, non so perchè, ma mi viene da dentro...ad ognuno il suo destino, come accetto il mio, bello o brutto che sia, allo stesso modo accetto quello degli altri....
 

Cifes

Aspirante Giardinauta
kika ha scritto:
'Chi rifiuta l'aiuto è solo un egoista che si crogiola nel suo male di essere.'
Io non la penso cosi. Io rispetto chi non vuol farsi aiutare e mi faccio da parte, non lo giudico male, non voglio impormi, eseguo la sua volontà senza rammaricarmene, ma con serenità perchè è giusto, secondo me, che sia così. Non riesco neanche a dispiacermene, anche se me lo imponessi non ci riuscirei, non so perchè, ma mi viene da dentro...ad ognuno il suo destino, come accetto il mio, bello o brutto che sia, allo stesso modo accetto quello degli altri....

A mio parere bisogna però stare attenti a non rassegnarsi troppo facilmente,altrimenti si rischia di deporre le armi quando ancora si possono usare,a volte si può rimanere "abbagliati" e confondere il destino con la rassegnazzione...francamente non so bene,chi ci dice quando davvero il destino si rivela?Magari se non si agisce in una determinata situazione e si "accetta" ciò che accade si fa una brutta fine.
Io rimango con la mia idea che la felicità va conquistata...con i denti se necessario:D ....ovvero va ricercata in ogni attimo.
 

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Master Florello
secoli di regole di vita, di tabu' e di non si può fare dovrebbero oggi averci insegnato che niente ci deve essere impedito se veramente lo vogliamo. Impedire che la sofferenza cada anche su chi ci sta vicino o amiamo, solo perchè noi sappiamo già cosa è la sofferenza è posticipare la capacità di apprezzare, gioire e amare quello che si è scoperto dopo un dolore, grande o piccolo che sia.
Il non accettare l'aiuto, quando se ne ha bisogno è egoismo, perchè non permetti all'altro di evolversi partecipando con te ad ad avvenimenti, sensazioni e stati d'animo. sovente mordere la mano che viene tesa è voler far stare male anche il vicino, per non essere soli nella solitudine e nel dolore, Non aprendo quelle porte che farebbere uscire/entrare vortici di sensazioni/sentimenti che col passare del tempo ci si pente di non averlo fatto/permesso.
Troppo tardi per tornare indietro, troppo rinchiusi col filo spinato per uscirne.
 
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