Vorrei dire questo..
il coraggio di chi pubblica, di chi mostra non c'è
pensate che avrebbero messo le foto del bambino siriano se non ci fosse un motivo superiore, un motivo economico ?
ci riempiono di notizie: gli scafisti che sono 30000 delle più diverse nazionalità, le stazioni ungheresi che non fanno partire la calca di persone straniere fornite di regolare biglietto, il giro di vite del governo italiano contro il caporalato, le guerre di confine (oggi Libia, domani Siria..a casa di Gentiloni mai però), Maroni che ci dice che adesso non ne devono entrare come non ne entravano quando da ministro si frapponeva lui tra noi e le persone in ingresso (lui, la soluzione)
i governi sono tutti uguali ed è solo la loro incoscienza e la nostra scemenza a dividerli in decisionisti (ovviamente della negazione, della preservazione) e cacadubbi (che da quanto dicono loro stessi, salvano vite umane). La loro marea è umana....
i governi e europei e non solo non fanno niente per i cittadini, figurarsi per i migranti
il motivo è semplice: non fanno niente per i migranti ma il messaggio che deve passare è che non c'è niente da fare. L'enormità della situazione e il "dirci tutto" di essa, con una trasparenza e una immediatezza apparentemente così inermi e obiettive, deve coprire che non fanno niente, non fanno niente adesso e non lo fanno da anni. Il messaggio che dobbiamo desumere da informazioni come: Italia e Grecia lasciate da sole è che Italia e Grecia (e tante altre nazioni ballerine che si affacciano sul mare: il concetto di Pulcinella al servizio delle consorterie e dei prepotenti) fanno abbastanza, o almeno più di altre. O tutti o niente, quindi meglio nessuno. Quando nessuno fa niente, e ci perdiamo nelle vane discussioni come se la soluzione fosse compresa da qualche parte tra il presidiare e l'accogliere, tutte e due vuote parole, vuote per l'occasione, e perciò scelte apposta. Dobbiamo convincerci che la Merkel era contro e oggi è a favore, che Germania e Ungheria che prima erano così dure e chiuse li prenderanno (la parola giusta sarebbe destineranno) tutti (tutti quelli di adesso, di cui abbiamo qualche foto, e qui scatta anche la condanna ai nuovi mezzi di comunicazione e tecnologici,che non catturano perchè in mano ai governi e alle finte opposizioni), e noi, coi complimenti di Renzi, notizia di oggi 7 settembre 2015, 39600 (non fa cifra pari, e proprio per questo è più significativa). In realtà questi 39600 in Italia più quelli della Germania e altre nazioni, sono assolutamente scelti, sono solo fortunati perchè scelti a caso (=presi) col criterio dell'uno per tutti, in mezzo a tanti altri che continuerano a non esistere. I governi fanno cioè coi profughi come fanno con le tasse dei loro cittadini: uno esentato tra tanti che pagano anche per lui. Le vere cifre, i veri raffronti non te li dicono, il perchè è chiaro, perchè i governi, come succede in Italia, mentono spudoratamente ai loro cittadini e si vantano di cose che non esistono, e non si levano voci contrarie mentre i vari istituti demoscopici, Istat e Inps fanno riempire la bocca ai leader di turno con dati falsi, accuratamente galleggianti abbastanza (è importante l'abbastanza, perchè su quello si basa il verosimile, la cosa percepita, ossia ciò che già pensa l'opinione pubblica, e quindi in ultima analisi ciò che deve pensare, e doveva pensare prima che la si "informasse") sopra la sufficienza e tali da invocare una specie di vuota speranza, tutta fatta di presente, di notizione coraggiose tutte da scoprire e da parlarne (ah, quanto è economico il parlarne)
Anche se sembrerà irrispettoso, cinico o peggio ancora da indifferente, ciò non toglie che io lo voglia dire. E diciamolo: niente fa spettacolo come il vero. Cioè, per i governi che gestiscono queste che cinicamente chiamano crisi umanitarie, che è il loro modo di dire disumanitarie, quel che avviene non è più importante di ciò che la gente (in questo caso, già residente) deve pensarne. La sintesi di tali situazioni di vero, di immondo, di crudo, come il coraggio, non esiste. Anzi è meglio la Frase detta da un altro alle mie proprie chiacchiere. E diciamola: "l'arte di allestire un buono spettacolo consiste nel dare al pubblico ciò che vuole prima che sappia cosa vuole".