Mi rincresce, ma debbo ribadire per l'ennesima volta ciò che reiteratamente ho ripetuto: non mi fornite prove scientifiche che smentiscano gli articoli che vi ho condiviso e che sottolineino l'inefficacia del Solfato Ferroso come agente sfavorente la crescita della popolazione del ragnetto rosso, né nelle referenze degli articoli che postate viene mostrato alcun riferimento a quello del 1930.
Vi sono molti lavori scientifici pubblicati in letteratura in cui sono menzionate ricerche degli inizi anni 900. Comincio a seccarmi di questa presunzione e di questa sterile arroganza. Ripeto, spero, per l'ultima volta: nel 1930 il metodo scientifico Galileiano era già conosciuto e da abbastanza secoli, di scienza parlando. Sono dunque io che vi invito a postare secondo senno, a non inquinare l'aria che respiro di maleodorante frittura e, possibilmente, facendomi il sommo favore di non voler uscire fuori tema.
Il sequenziamento del DNA mediante di-desossinucleotidi secondo metodo Sanger e succesivo Shotgun sequencing, non permette MAI di capire quali siano o meno i punti deboli o forti di una determinata specie e questo perché il genoma di un dato organismo vivente è ricco di geni cosiddetti 'spazzatura' e non trascrizionalmente attivi. Capire qual'è la data sequenza di basi di un DNA genomico non permette altresì di vedere le modificazioni dell'eucromatina di un dato gene (che lo rendano trascrizionalmente attivo o meno), semplicemente perché queste modificazioni non sono basi azotate, ma gruppi metili o acetili, da cui deriva lo stato funzionalmente aperto o chiuso di un dato gene. Quest'apertura cromatinica, non solo può dipendere dall'anzianità (passatemi il termine) della specie considerata e dalle più disparate condizioni ambientali, ma anche dal cosiddetto effetto imprinting. Visto che avete così tanto boriosamente condiviso articoli del genere, dò per scontato il concetto, che immagino conosciate molto bene.
In questi articoli, oltre a non essere citati gli articoli che vi ho postato in questo 3D, nemmeno viene evidenziato quali possano essere le modificazioni a dati geni per la resistenza ad un certo tipo di evento biologico o non-biologico.
Io potrei dirvi che nel 2000 il progetto 'Human Genome' permise di sequenziare i 3.000.000.000 di basi azotate del nostro genoma, ma questo ha avuto risvolti positivi soprattutto per l'avanzamento della ricerca e della Biologia Molecolare, per i clonaggi genici (non intendo il trasferimento nucleare), il fare PCR su una data sequenza genomica usando due diversi primers.
L'articolo sul sequenziamento del genoma del T.urticae (unico interessante e più pertinente degli altri 2) parlava di un trasferimento genico laterale di alcuni geni da altre specie, ma sottolinea che entrambi furono ereditati (ma molto prima del 1930
), per quanto uno più recentemente dell'altro, da un progenitore ancestrale; afferma infatti:
The sequence and orientation of the two spider mite clusters indicate that they are the result of an ancient transfer followed by duplications, rearrangements and divergence. They also suggest that a second, more recent transfer occurred between a spider mite and an aphid ancestor, although the sequence of the two transfers remains speculative.
Ma io dico: li avete letti o vi siete limitato a leggere qualche frasetta così a caso? Sapete cosa s'intende per duplicazioni e riarrangiamenti?Mio giovane amico, dovrete fare di meglio se vorrete optare per un avanzamento di discussione. Vi debbo altresì ricordare che la scienza internazionale è scritta in inglese. L'articolo sul sequenziamento del genoma del T.urticae è pubblicata su una rivista internazionale (Nature) di Impact Factor 38.59, le altre due sono riviste sconosciute dal punto di vista dellI.F. Sebbene degli anni '30 e l'altro articolo molto più recente, entrambi sono pubblicati su riviste di scienza internazionale. Vogliamo mettere il paragone con riviste che conoscono e sanno leggere solo gli Italiani? Ohibò, decisamente no: non parrebbe auspicabile, nevvero?
Non vorrei sembrare offensivo - perché lungi dal volerlo essere - ma bisogna cercare di uscire dal 'pensiero preistorico' che ciò che sia vecchio di ottant anni sia necessariamente obsoleto.
SVEGLIA!! La scienza EVOLVE, ma le scoperte passate gettano le basi per questa continua evoluzione
P.S: provate ad adoperare questo bel programmino. Servirà per convincervi di quanto vi dicevo a riguardo della utilità relativa della conoscenza della sequenza di un certo gene o di un intero genoma. Potete scegliere tra diversi organismi. Inserite una sequenza di nucleotidi (A, T, C o G) - possibilmente corta (5-6 nt) - e cercare la sequenza nel genoma della specie che avete scelto e vedete quante informazioni sulla resistenza a certi eventi biotici o abiotici potrà fornirvi (NESSUNA!!!
http://blast.ncbi.nlm.nih.gov/