hhhmmmm. avevo risposto alla domanda del sig. papyrus nei miei 6 mesi isolani. ma da milano tutto cambia. sono in una stanza quadrata 4x4 stracolma di libri, piante, cd, lavori a maglia, perline, postazioni pc. disordinatissima. tutte le mie passioni. e quelle dell'altra metà della famiglia. una tana praticamente. davanti - oltre il tavolo al quale sono seduta e che non lascerei mai, ricolmo di generi di sopravvivenza, più morale che fisica, per almeno un mesetto - ho una portafinestra che guarda verso sud. le tapparelle per me potrebbero pure non esistere, non le uso mai. piano alto alto. di giorno vedo un po' di campagna, anzi parecchia, tralicci di una centrale elettrica qui vicino che si perdono verso opera, case... tutte più basse. se è sereno la linea degli appennini è nettissima. la sera invece vedo le luci degli aerei che atterreranno a linate, in fila, in attesa. sospesi come lanterne cinesi. e quando c'è la nebbia non vedo niente. anzi vedo tutto bianco, come se appena al di là della balconata qualcuno avesse teso uno strato enorme di cotone idrofilo. o per dirla più poeticamente, copiando senza ritegno, mi sembra di essere immersa in un enorme bicchiere di acqua e anice. (cit renato carosone + paolo conte)