Se apriamo il discorso microclima si apre un universo ampio e complesso.
Avevo trovato illuminante questo libro
È un bel tomo da 500 e passa pagine ma contiene informazioni preziose e sorprendenti. A cui sicuramente non sarei mai arrivato per intuito, anzi trovo che alcune dinamiche dei flussi di calore siano quasi controintuitive.
per quanto riguarda la temperatura massima raggiunta durante il giorno il colore è fondamentale, ma per la minima notturna è quasi irrilevante e totalmente superato e nascosto dall'effetto della conduttività termica del substrato, ed il lapillo poroso e incoerente non è tutta sta gran prestazione. meglio ghiaia, sassi o ancora più grosse roccie mezze seppellite che conducono nello strato d'aria più basso il calore del suolo.
Fondamentale poi è la schermatura verso l'alto, un cielo notturno sereno è il più grande assorbitore di radiazione infrarossa, mentre se sopra c'è una copertura come i rami di una pianta, una roccia, una conformazione topografica, il calore "rimbalza" su di esse e si disperde meno.
Non per nulla al limite del loro areale molti cactus riescono a vivere specialmente nelle fasi giovanili, solo sotto alberi o densi cespugli, le cosiddette piante asilo dove le temperature scendono meno.
Quindi mettere un piccolo cactus su un piano leggermente inclinato, senza niente intorno in modo che riceva tutto il calore del sole non è un'idea così geniale come sembra, perché se è vero che di giorno si scalderà molto, di notte si raffrederá moltissimo. Invece un grande cactus ne trarrà beneficio, avendo un'inerzia termica sufficiente ad accumulare il calore diurno...
E se è molto complesso comprendere i meccanismi che regolano il microclima, ancora più complesso cercare di sfruttarli per andare incontro alle esigenze di una determinata specie..
Ma se fosse facile che gusto ci sarebbe