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Angoletto roccioso

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RobertoB

Guest
Inoltre come scrive il mauseth "questi non sono cactus che tollerano habitat freddi e umidi, li prefeferiscono"
Infatti è molto più bella verde rigogliosa a fine inverno che in piena estate, nonostante la abbia posizionate su una pendenza (troppo)leggera esposta a nord. quest'anno ho pensato che nei mesi più caldi gli posizionerò davanti una delle anforette con il sedum per fargli ombra nelle ore più calde. Poi sul lunghissimo periodo ci sono a sud rispetto a lei piante che cresceranno in altezza quanto basta per fargli ombra in quelle ore.
 
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RobertoB

Guest
Purtroppo quando ho progettato l'aiuola, specialmente la prima parte, non ero a conoscenza di alcuni aspetti che ho poi scoperto e sperimentato in seguito, e avevo una conoscenza a dir poco approssimativa sia delle esigenze di molte specie che di come si generano i vari microclimi.
L'errore più grave è aver pensato più a favorire irraggiamento solare di giorno che non a contenere quello passivo di notte. In sostanza ora come ora farei tutto diversamente, ma non mi va di smontare il tutto e disturbare piante ormai ben stabilite.
Sicuramente quando ingrandiró questo progetto o ne costruirò un'altro adotterò un disegno piuttosto diverso. Sbagliando si impara (alle volte :LOL:)
 
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RobertoB

Guest
@Stefano-34666 così procede l'evoluzione, l'importante è capire dove si sbaglia, il che purtroppo non sempre è immediato

Per esempio mi sa che anche quest'anno nessun frutto sul ferocactus e ancora non so il perché

@Tchaddo Con irraggiamento passivo si intende il calore irraggiato dalla pianta nell'ambiente circostante, più calore irradia meno ne conserva e più scende la sua temperatura.
Questo irraggiamento è in definitiva più importante nel determinare la temperatura minima raggiunta. Il mio errore e stato pensare che più una cosa si scalda durante il giorno meno si raffredda durante la notte, ma in una lunga notte invernale le cose non stanno necessariamente in questo modo.
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

un altro fattore da tenere in considerazione è l'esposizione delle piante in relazione all'ambiente circostante.
A parte i cactus "desertici" che sono in mezzo al nulla e ricevono il sole dall'alba al tramonto, spesso quelli che vivono in posti freschi o freddi sono protetti da elementi esterni (quali rocce, montagne etc.) e sono in gruppo.
Una pietra, se scaldata dal sole, rilascia lentamente il calore anche per molte ore. Le piante a gruppi invece si scaldano reciprocamente, disperdendo meno calore in un "abbraccio spinoso".

Vi faccio un piccolo esempio. Il mio giardino è tutto circondato da un muro in pietra alto 2 metri.
Su un lato ricavo una striscia che adibisco ad orto.
Non ho serra e non copro mai nulla ma contro al muro metto i pomodori.
Lo scorso anno, alla fine di novembre, avevo ancora i pomodori rossi appesi alle piante.
Il fatto è che, in estate alle 23, appoggiando la mano contro al muro, questo è ancora caldo, eppure il sole è tramontato 3 ore prima.
In autunno il muro resta tiepido almeno fino alle 20, quando ormai è buio da qualche ora.

Quelle belle colonnari sulle pendici delle montagne innevate sfruttano tutto il caldo possibile.
Anche questa è una cosa da tener presente quando si progetta la disposizione delle piante.

Le piccole davanti e le grandi dietro. Oppure le grandi davanti se quelle dietro hanno bisogno di protezione del sole caldo. Un terreno molto inclinato per aumentare l'esposizione al sole in inverno e per aiutare a scolare via l'acqua. Un fondo scuro che assorba calore e lo rilasci lentamente.

Ste
 
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RobertoB

Guest
Se apriamo il discorso microclima si apre un universo ampio e complesso.

Avevo trovato illuminante questo libro
È un bel tomo da 500 e passa pagine ma contiene informazioni preziose e sorprendenti. A cui sicuramente non sarei mai arrivato per intuito, anzi trovo che alcune dinamiche dei flussi di calore siano quasi controintuitive.

per quanto riguarda la temperatura massima raggiunta durante il giorno il colore è fondamentale, ma per la minima notturna è quasi irrilevante e totalmente superato e nascosto dall'effetto della conduttività termica del substrato, ed il lapillo poroso e incoerente non è tutta sta gran prestazione. meglio ghiaia, sassi o ancora più grosse roccie mezze seppellite che conducono nello strato d'aria più basso il calore del suolo.

Fondamentale poi è la schermatura verso l'alto, un cielo notturno sereno è il più grande assorbitore di radiazione infrarossa, mentre se sopra c'è una copertura come i rami di una pianta, una roccia, una conformazione topografica, il calore "rimbalza" su di esse e si disperde meno.
Non per nulla al limite del loro areale molti cactus riescono a vivere specialmente nelle fasi giovanili, solo sotto alberi o densi cespugli, le cosiddette piante asilo dove le temperature scendono meno.
Quindi mettere un piccolo cactus su un piano leggermente inclinato, senza niente intorno in modo che riceva tutto il calore del sole non è un'idea così geniale come sembra, perché se è vero che di giorno si scalderà molto, di notte si raffrederá moltissimo. Invece un grande cactus ne trarrà beneficio, avendo un'inerzia termica sufficiente ad accumulare il calore diurno...
E se è molto complesso comprendere i meccanismi che regolano il microclima, ancora più complesso cercare di sfruttarli per andare incontro alle esigenze di una determinata specie..
Ma se fosse facile che gusto ci sarebbe
 

Tchaddo

Florello
I tuoi come stanno? Hanno poi radicato?
Per lo più microradichette (proprio delle puntine), due o tre hanno radici un po' più lunghe (circa 2 cm)... un paio mi pare abbiano addirittura buttato fuori un bocciolo (e sono tra quelli con meno radici...). Pianta strana direi. Non sembrano crescere, non sembrano deperire. Stan lì. Non fosse per quei due bocci sembrerebbero finti :ROFLMAO:
 

Tchaddo

Florello
leggendo in giro ho scoperto dell'esistenza della Maihuenia e leggendo che resiste alle gelate sono subito corso qui a consigliartela, salvo poi scoprire che già ne possiedi una. Per caso è quella che si vede spuntare dietro il chamaecereus (non credo)?

com'è la crescita? possibilità di vedere un bel cuscinetto in una vita umana?
 
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RobertoB

Guest
Non saprei, contando che la mia in un'annetto circa non si è mossa di un centimetro....
Però non saprei, magari sbaglio io qualcosa.
 
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RobertoB

Guest
per un pò i gymno sono stati la mia passione, ma dove posso tenerli ora purtroppo sono un disastro, li ho persi quasi tutti...
Ma se li scegli bene non hai bisogno di un posto dove ritirarli, certo una protezione dalla pioggia e dalla neve aiuta, ma per certe specie non è necessaria.

Il Gymnocalycium gibbosum è sicuramente il più resistente
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Anche il Gymnocalycium neuhuberi
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E il gymnocalycium bruchii che avevo già mostrato
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Hanno affrontato l'inverno all'aperto senza problemi

Questi sono quelli di cui posso parlare per esperienza personale, ma è un genere molto ricco di prospettive per future sperimentazioni. Penso che molte altre specie potrebbero essere prese in considerazione.
 
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RobertoB

Guest
Alla luce del giorno, più prosaicamente IMG_20210525_084148_1.jpg
Anche se non si merita ancora a pieno titolo di entrare nella lista di cactus del giardino roccioso, la sua resistenza al freddo è interessante.
È stata comunque fuori tutto l'inverno, seppur a ridosso di un muro esposto a sud e pur essendo stata riparata dal balcone sovrastante dalla pioggia ha subito sia l'alta umidità atmosferica che un paio di deboli nevicate.
Per questo a marzo ho staccato un polloncino che ho messo nell'angoletto roccioso, si vede vicino al lato destro della foto, oltretutto ha già radicato vigorosamente. Che dinamismo gli echinopsis.

Essendo autosterile e volendo sperimentare ho provato con un pennellino a impollinare con il chamaecereus, che purtroppo è l'unica cosa vagamente imparentata che ho in fiore. Qualcuno ha già provato? O anche solo sentito dire che può funzionare?
 
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