elle61
Guru Giardinauta
E' ancora qui con me, ogni giorno...anche se solo io posso sentirlo...
L'ho accanto quando guardo le mie rose, o tolgo l'erba con le mani, per il piacere di sentir l'odore della terra...
Da quando parlo con voi lo rammento spesso, e grazie a voi lo sento ancora più vicino.
Quello che segue è il mio ricordo di lui, è qualcosa che ho voglia di condividere con voi, è il mio modo di dire grazie, a lui,a voi, alla generosità della natura...
A mio padre
Eppure, ti porto ancora dentro me,
come l'odore della terra smossa
da cui abilmente sapevi trarre vita,
mutando le perle della fronte
in colori sgargianti
ed in sapori grati.
E mi stupisce ancora, come allora,
la forza trasmutante dei marosi
quando,
nel passeggiare solitario,
mi imbatto in una strana forma
che il mare ha vomitata sulla spiaggia
come un assurdo dono di commiato.
Camminavamo insieme
e ridevamo,
mentre tentavo invano di capire
come potesse mai volare in alto
il mio aquilone;
e mi piaceva il tuo sorriso
di fanciullo
misto all'orgoglio di chi non ha fallito
quando,
chiudendo le mie mani tra le tue
guidavi i gesti a manovrare il filo
svelando d'improvviso allamia mente
il misterioso arcano.
E tornavamo lentamente verso casa
quando calava il sole
(cambiavano i colori delle cose
e si allungavano le ombre avanti a noi),
le tasche piene
di conchiglie e sassi,
l'osso di seppia per i canarini,
in una mano il rosso e blu dell'aquilone
....a stringer l'altra mano c'eri tu.
27/10/93
k07:elle
L'ho accanto quando guardo le mie rose, o tolgo l'erba con le mani, per il piacere di sentir l'odore della terra...
Da quando parlo con voi lo rammento spesso, e grazie a voi lo sento ancora più vicino.
Quello che segue è il mio ricordo di lui, è qualcosa che ho voglia di condividere con voi, è il mio modo di dire grazie, a lui,a voi, alla generosità della natura...
A mio padre
Eppure, ti porto ancora dentro me,
come l'odore della terra smossa
da cui abilmente sapevi trarre vita,
mutando le perle della fronte
in colori sgargianti
ed in sapori grati.
E mi stupisce ancora, come allora,
la forza trasmutante dei marosi
quando,
nel passeggiare solitario,
mi imbatto in una strana forma
che il mare ha vomitata sulla spiaggia
come un assurdo dono di commiato.
Camminavamo insieme
e ridevamo,
mentre tentavo invano di capire
come potesse mai volare in alto
il mio aquilone;
e mi piaceva il tuo sorriso
di fanciullo
misto all'orgoglio di chi non ha fallito
quando,
chiudendo le mie mani tra le tue
guidavi i gesti a manovrare il filo
svelando d'improvviso allamia mente
il misterioso arcano.
E tornavamo lentamente verso casa
quando calava il sole
(cambiavano i colori delle cose
e si allungavano le ombre avanti a noi),
le tasche piene
di conchiglie e sassi,
l'osso di seppia per i canarini,
in una mano il rosso e blu dell'aquilone
....a stringer l'altra mano c'eri tu.
27/10/93
k07:elle