Prima parte
Eccomi qui, pronta a tediarvi un pochino
con qualche decina di foto.
Cercherò di dividerle per argomenti, in maniera tale da non farvi diventare matti cuocendovi a fuoco lento.
Abbiamo scelto di fare un saltino a Salisburgo, perchè ci intrigava molto l'idea, quindi solo per diletto.
Partiamo venerdì pomeriggio sotto l'acqua (che novità direte voi) ma io ero speranzosa, dopo aver consultato e straconsulato tutti i possibili siti del Meteo europeo, che dicevano che a Salisburgo, ci sarebbe stato il sole.
Beh, non ci credeva nessuno, nel senso che per buona parte del viaggio, qualcuno (uno a caso) diceva.."Mah, sole a Salisburgo...vedremo come ci accecherà"...Io mi prefiguravo gli strali del coniuge se fossimo stati sotto l'acqua anche nel fine settimana e, una volta arrivati al Brennero e varcato il confine...voilà, un bellissimo cielo stellato, ma proprio bello, bello, bello, interamente bianco di stelle...spettacolare, emozionante e di buon auspicio...
Arriviamo a Salisburgo e non ci raccapezziamo con le info che ci avevano dato dall'hotel e, tanto per intenderci su quello che è stato uno dei fili conduttori di questa vacanzina, chiediamo aiuto ad un taxista, che alla fine ci dice..."seguitemi".
Noi tutti baldanzosi, lo seguiamo e ci diciamo: "Oh, ma che gentili questi austriaci" e codesto, gentiltaxista, una volta arrivati davanti all'hotel, non se ne va..."Mah, strano"...diciamo noi, allora il mi' marito gli dà una lampeggiata coi fari e gli dice, grazie, grazie (sbracciandosi dal finestrino)...e questo niente.
Così, scende il coniuge dalla macchina, gli si avvicina e questo...indovinate un po'? Gli chiede 5 euri per averci accompagnato (150mt.) davanti la soglia dell'hotel. E vabbè...alla facciazza degli italiani che hanno fama di essere profittatori dei turisti..:storto:
La voglia della città era enorme, saliamo, abbandoniamo i bagagli e, all'alba delle 23.30, andiamo a cercare un posto dove mangiare un boccone. Fatti pochi passi, proprio dietro l'hotel ci imbattiamo in un locale tipico italiano e, tutti contenti, entriamo.
Il titolare ci dice che la cucina sarebbe chiusa ma, considerato che siamo connazionali, ci fa due bruschettine e ci prepara due antipastini (ma proprio due) per la modica cifra di 50 euri. EVVAIII...:inc:
Ingoiato il pasto e il ladrocinio, ci facciamo la prima scarpinata in città e non ci sembra nemmeno possibile, di essere davvero lì.
L'aria è tiepida e profumata, malgrado sia tardi, c'è tanta gente in giro, le persone che incrociamo, sembrano serene. Frotte di ragazzi percorrono i marciapiedi di questa città. Si respira un'atmosfera strana, quasi di tempi andati, quasi di un qualcosa che da noi non si vede più da molto molto tempo.
Giriamo per i vicoli e per le piazze e questa sensazione di vacanza da serata prefestiva, ci pervade.
Il mattino seguente, dopo aver visitato i giardini Mirabell (ma per questi aprirò un altro 3D) ci avviamo verso il centro.
Il fiume Salzach, taglia in due la città. E' un bel fiume e non ci aspettavamo di certo che fosse così grande.
Le sue rive sono verdeggianti e la gente, in alcuni punti, vi si sdraia a prendere il sole. La sensazione che si prova nel vederli, è distensiva, è tranquillizzante.
Le case e i palazzi lungo il fiume, sono sobri ma patrizi, tipici esempi dell'architettura di questo paese.
Il nostro programma del sabato, prevede una puntatina alla casa di Mozart, un giro veloce nella zona e poi un viaggio in battello per arrivare al Castello di Hellbrunn, nel pomeriggio.
Qui siamo in Geitredegasse, la via dove sorge la casa di Mozart, fra l'altro impacchettata per restauro della facciata e non ho nessuna foto.
La casa è modesta, fra l'altro non particolarmente ben tenuta e non ricca di documenti...sembra più un forte richiamo per turisti. L'altra sua casa, in Makartplatz, non siamo riusciti a visitarla e penso che lì ci fosse ben altro da vedere e da scoprire sulla sua grandezza.
Io comunque, sono riuscita lo stesso a sciogliermi in lacrime davanti al clavicembalo di Wolfgang (sarò scema eh?) vergognandomi come una ladra, considerato che anche i custodi del museo, venivano a turno per vedere il fenomeno da baraccone, malgrado io cercassi di confondermi con i listelli del parquet.
Geitredegasse è una lunga strada della città borghese medievale, in cui si addensano i migliori negozi della città.
E' molto caratteristica la presenza delle insegne ancora in ferro battuto o in ottone brunito, che raffigurano le varie specialità dei negozi.
Sul fondo, campeggia imponente, la Chiesa in stile gotico, di san Biagio, che fu costruita nel 1350, come chiesa dell'Ospizio cittadino, che è proprio adiacente.
E questo è l'ospizio...si commenta da sè
to be continued....