floria
Giardinauta
SPLENDIDI QUARANTENNI
7/10/2011
Splendidi quarantenni
ALESSANDRO PERISSINOTTO
Ecco, l'autunno è arrivato e si sono spente le note delle balere all'aperto. Fino a qualche settimana fa, se passavi in corso Casale, dalle parti del vecchio zoo, sentivi lo zum-pa-pa del ballo lissio e ti dicevi: ecco, lì c'è la balera per la terza età. Ora, io mi chiedo: a quanti anni inizia la «terza età»? Riflettiamoci un attimo: Nick Mason, dei Pink Floyd, e Mick Jagger dei Rolling Stones sfiorano i settant'anni, possiamo dire che appartengono alla Terza Età? Credo proprio di sì. Ma voi ve lo vedete Mick Jagger che balla «La mazurka di periferia »? E quelli che nel 1965 si strappavano i capelli al primo concerto italiano dei Beatles, adesso sono diventati tutti fans dei Baroni del Liscio e di Tonya Todisco? Cos'è? C'è una qualche regola scritta nel nostro Dna che prevede che superati i sessantacinque si debba abiurare il rock? Cari i miei dj per pensionati, rendetevi conto che i sessantacinquenni di oggi sono quelli che dileggiavano i «matusa» e che cantavano: «Noi siamo i giovani, i giovani più giovani. Noi siamo i giovani, l'esercito del surf». Perché, invece di costringerli ad ascoltare «Madonnina dai riccioli d'oro» e «Cimitero di rose» (titoli contro i quali non ho nulla) non mettete un po' di twist? Amici che, come me, state per abbandonare il gruppo degli splendidi quarantenni per passare nella folta schiera dei cinquantenni, pensate che tra una ventina d'anni, quando potremo goderci la nostra pensione (e mi sto lanciando nei territori della fantascienza), ci sarà qualche sbarbatello che, dalla consolle, ci dirà: «E adesso, per i miei anzianini, una bella polka». Sia chiaro, lo dico sin d'ora, quando sarà il mio turno di andare a ballare il pomeriggio all'ex-zoo di corso Casale, voglio che si sentano i bassi fino alla Gran Madre (così non dovrò usare l'apparecchio acustico) e voglio che i ragazzini in piazza Vittorio dicano: «Senti come pompano i Ramones, deve esserci un gruppo di anzianini che balla».
Tra vent'anni sentiremo frasi del tipo: «Ascolta, è un disco degli Iron Maiden, devono aver aperto una casa di riposo qui vicino». E gli studenti svogliati cercheranno di giustificarsi: «Ieri non ho potuto fare i compiti perché mio nonno ascoltava i Deep Purple a tutto volume, mi distraeva». Ma i professori non ci cascheranno e risponderanno: «Non trovare scuse, il nostro presidente del consiglio aveva un nonno che tutte le sere faceva il bunga bunga, eppure non si è mai distratto».
E io desidererò essere morto.
articolo tratto da torino sette (allegato de La stampa) del 7ottobre 2010
7/10/2011
Splendidi quarantenni
ALESSANDRO PERISSINOTTO
Ecco, l'autunno è arrivato e si sono spente le note delle balere all'aperto. Fino a qualche settimana fa, se passavi in corso Casale, dalle parti del vecchio zoo, sentivi lo zum-pa-pa del ballo lissio e ti dicevi: ecco, lì c'è la balera per la terza età. Ora, io mi chiedo: a quanti anni inizia la «terza età»? Riflettiamoci un attimo: Nick Mason, dei Pink Floyd, e Mick Jagger dei Rolling Stones sfiorano i settant'anni, possiamo dire che appartengono alla Terza Età? Credo proprio di sì. Ma voi ve lo vedete Mick Jagger che balla «La mazurka di periferia »? E quelli che nel 1965 si strappavano i capelli al primo concerto italiano dei Beatles, adesso sono diventati tutti fans dei Baroni del Liscio e di Tonya Todisco? Cos'è? C'è una qualche regola scritta nel nostro Dna che prevede che superati i sessantacinque si debba abiurare il rock? Cari i miei dj per pensionati, rendetevi conto che i sessantacinquenni di oggi sono quelli che dileggiavano i «matusa» e che cantavano: «Noi siamo i giovani, i giovani più giovani. Noi siamo i giovani, l'esercito del surf». Perché, invece di costringerli ad ascoltare «Madonnina dai riccioli d'oro» e «Cimitero di rose» (titoli contro i quali non ho nulla) non mettete un po' di twist? Amici che, come me, state per abbandonare il gruppo degli splendidi quarantenni per passare nella folta schiera dei cinquantenni, pensate che tra una ventina d'anni, quando potremo goderci la nostra pensione (e mi sto lanciando nei territori della fantascienza), ci sarà qualche sbarbatello che, dalla consolle, ci dirà: «E adesso, per i miei anzianini, una bella polka». Sia chiaro, lo dico sin d'ora, quando sarà il mio turno di andare a ballare il pomeriggio all'ex-zoo di corso Casale, voglio che si sentano i bassi fino alla Gran Madre (così non dovrò usare l'apparecchio acustico) e voglio che i ragazzini in piazza Vittorio dicano: «Senti come pompano i Ramones, deve esserci un gruppo di anzianini che balla».
Tra vent'anni sentiremo frasi del tipo: «Ascolta, è un disco degli Iron Maiden, devono aver aperto una casa di riposo qui vicino». E gli studenti svogliati cercheranno di giustificarsi: «Ieri non ho potuto fare i compiti perché mio nonno ascoltava i Deep Purple a tutto volume, mi distraeva». Ma i professori non ci cascheranno e risponderanno: «Non trovare scuse, il nostro presidente del consiglio aveva un nonno che tutte le sere faceva il bunga bunga, eppure non si è mai distratto».
E io desidererò essere morto.
articolo tratto da torino sette (allegato de La stampa) del 7ottobre 2010