Scheda di classificazione dell'Epiphyllum x Ackermannii
All'attenzione di Maezel e di quanti hanno ricevuto le talee del mio epiphyllum rosso.
Da: Piante grasse di Mariella Pizzetti. foto di Giuseppe Mazza. ediz.Orsa Maggiore
Epiphyllum x Ackermannii ( la x stà ad indicare un ibrido)
Etimologia: il nome proviene dal greco epi = sopra. e phyllon = foglia, perchè i fiori nascono sui fusti simili a foglie.
Il genere è stato conosciuto a lungo come Phyllocactus, nome dato da Link nel 1831, abolito per la legge di priorità in favore di quello odierno stabilito nel 1812 da A. Hawort.
Luogo di origine: Origine orticola, probabilmente inglese.
Descrizione: La pianta fu descrittta da Hawort come specie essendogli stata inviata da Ackermann (da cui il nome) come pianta messicana, ma già nel 1832 P.C Van Géel la dava come ibrido di un Cereus , il che ne farebbe uno degli ibridi più vecchi; uno dei genitori è probabilmente un Heliocereus speciosus.
Le piante sono daltronde molto variabili, essendo state oggetto di ulteriori incroci, ma in generale hanno un fusto principale semilegnoso, eretto, con numerosi articoli piatti dai margini crenati, deboli, talvolta più rigidi e triangolari, o quasi cilindrici.
Le areole, che appaiono alle crenature del margine, sono feltrose, a volte setolose o con piccole spine, in particolare sulle parti giovani.
I fiori irregolari, sono grandi, con segmenti del perianzio rossi, più o meno scarlatti. La fioritura è diurna.
Coltivazione: Resistente e molto fiorifera, è una pianta assai diffusa; per fiorire bene ha bisogno di un periodo di riposo in ambiente fresco e asciutto in inverno e a mezz'ombra luminosissima in estate.
La propagazione è facile per talea.