Io, che sono un montanaro, dico e affermo che il rapporto tra montanari con sensibilità ecologica almeno minimale e "gente grossa", come diceva il Boccaccio, sia non più di uno a duemila!... Infatti, u Falchettu Reà non preda i polli, ma tanto Fis'ciola non lo sa e non giene frega una cippa. Chi ha uno schioppo in mano lo deve usare contro chi gli pare.
I cacciatori, negli anni '70, '80 e anche un po '90 hanno ripopolato l'ambiente Italico con: Colini della Virginia, Quaglie cinesi, Minilepri, Cinghiali polacchi, Daini mediorientali, Fagiani d'allevamento di 4 sottospecie mischiate come le carte da briscola... Gli "animalisti" hanno liberato le Nutrie, eccetera. I pescatori hanno ripopolato le acque con trote americane e giapponesi. Ciò ha creato un guazzabuglio di specie rinselvatichite, che poi bisogna eliminare, sempre ricorrendo ai cacciatori. Finché la gestione ambientale viene affidata a costoro, Dio ce ne scampi e liberi!! Ricordiamo che i cacciatori sono in enorme diminuzione nelle città, ma non in montagna. Quindi i montanari si sono impadroniti della gestione dell'ambiente in toto, con delle aperture mentali da Torquemada e delle competenze da bambino di tre anni. Inoltre, se aggiungiamo che praticano un hobby che ha come principio la distruzione dell'oggetto d'interesse, poveri mai a noi. Nonostante ciò, comunque, la situazione ambientale Italiana è molto migliore di 50 anni fa (favorita comunque dalla diminuzione dei cacciatori e dallo spopolamento delle montagne, e anche in parte dalle coltivazioni "biologiche").
Comunque il Carlino, con o senza cappotto, ha il novantanove virgola percento di DNA del Lupo... Una volta, el Luppo andava via come il pane, adess el Luppo el va no!...
Charles