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OLTRE IL PONTE...(buon anno)

peppone69

Esperto in Macchine agroforestali e da giardino
"Vorrei un biglietto per un posto
dove non ci sono i cani
poveri granelli di pepe
abbandonati in mezzo ad un'estate
...
dove gli uccelli tagliano l'autunno
e l'aria non si rompe in uno sparo
dove nessuno e un'isola
e l'anima non s'incarta nel denaro
dove la paura non passa più
nei nostri occhi di conigli
e non c'è più da scavalcare nessun muro
...
dove tutti sono persone
e ognuno ha un sogno ed un pensiero suo soltanto
e un uomo non si piega con le botte e con gli insulti
..."
Claudio Baglioni
"Un treno per dove"



C'è stata un'età, nella vita di tutti, in cui ciascuno di noi ha pensato di poter cambiare il mondo.
alcuni oltre a pensarlo ci hanno anche provato.
qualcuno, forse, ancora tenta e ci spera.

a vent'anni o giù di lì eravamo certi che, prima o poi, saremmo riusciti a costruirci il grimaldello con il quale forzare lo scrigno dei nostri sogni e farli volare liberi in un cielo più pulito, su di un pianeta più bello, in lungo e in largo per un mondo più giusto.

Italo Calvino in una bellissima canzone (sì: ha scritto anche canzoni) diceva "a vent'anni la vita è oltre il ponte".

perché a vent'anni il domani era ed è una scatola piena di sortilegi misteriosi da scoprire.
perché a vent'anni davvero si possiede la forza e l'incoscienza per convincersi che avesse ragione Tenco quando cantava "vedrai che un bel giorno cambierà".
perché a vent'anni si è convinti di avere di fronte un avvenire da protagonisti.

molti di noi, adesso, non hanno più vent'anni.
e molti di noi sentono, citando un libro di Vittorio Gassman (sì: ha anche scritto libri), di avere "un grande avvenire dietro le spalle".

il tempo ed il mondo ci hanno giocati.
ci hanno mentito.
ci hanno presi in giro.

il tempo ci ha confusi mescolando le carte, cambiando senso alle parole, confondendo il significante con il significato.
il mondo...beh...il mondo...ha continuato indifferente a macinare la sua rutilante assurdità.

ricordo che mio nonno, quando doveva andare in banca o dal sindaco, metteva l'abito buono.
perché la banca ed il sindaco erano istituzioni che meritavano rispetto e di fronte a loro bisognava comportarsi con onore.

adesso il concetto di "rispetto" molte istituzioni non lo guadagnano più ed il significato dell'onore è svanito, polverizzato dai crimini e dai latrocini di quella "gente di rispetto" che fa coppia con gli "uomini d'onore".

un sistema economico sovralimentato, gestito da potentati lontanissimi da noi ed incuranti delle nostre aspettative, ha mostrato il vero volto riducendo in cenere le speranze, i risparmi, il lavoro e la dignità di centinaia di migliaia di persone.
gli arraffatori di "denaro e potere" (vanno sempre di pari passo) giocano ai demiurghi di una cosmogenesi tardiva che se non fosse pericolosa ed annichilente sarebbe certamente ridicola.
con il frantumarsi delle certezze economiche e sociali emergono i particolarismi, gli egoismi, le piccole meschinità del nostro povero genere umano.

e chi paga le spese della nostra crisi (umana al pari che economica) sono sempre i più deboli.

di notte spostiamo i paletti del nostro confine per rubare al vicino una fila di carote.
ai nostri anziani regaliamo un letto pisciato nel più squallido dei gerontocomi.
ai nostri giovani neghiamo la pazienza e l'affetto.
ai nostri animali offriamo una cuccia gelida in un canile o lo sconforto e lo smarrimento di una tangenziale.

avviluppati come siamo su noi stessi ci stiamo avvincendo in un abbraccio pitonesco che finirà con lo strangolarci nelle nostre stesse angosce.

il tempo e il mondo ci hanno giocati.
ci hanno mentito.
ci hanno presi in giro.

ma...un momento...il tempo e il mondo...?
e se...invece...?
e se invece fossimo proprio noi stessi che ci siamo presi in giro...?
e se fossimo stati noi, tutti noi, a cadere nel più tragico degli autoinganni...?
se avessimo smesso di guardare il mondo con gli occhi dei vent'anni e ci fossimo lanciati in una corsa assurda verso il profitto, verso il denaro facile, verso l'affermazione misera di sé filtrata dal setaccio delle mode...?
se avessimo ignorato le grida di dolore di questo nostro piccolo pianeta che abbiamo spremuto come le mammelle di una capra da latte...?
se avessimo smarrito lungo la strada i nostri sogni permettendo agli eventi di sporcarli ed umiliarli?

se avessimo sbagliato tutto anche noi...?

ecco.
chiediamocelo.

e dopo essercelo chiesti rimbocchiamoci le maniche e....
SU' LA TESTA!
che c'è tanto ancora da ricostruire...
SU' LA TESTA!
che c'è tanto ancora da cambiare...
SU' LA TESTA!
che c'è tanto ancora da sognare...

SU' LA TESTA!
che la vita è oltre il ponte!

riprendiamoci i nostri vent'anni.
riprendiamoci la forza un po' incosciente che ci spingeva a dire "questo porco di un mondo lo cambieremo noi!"
riprendiamoci i nostri sogni.

e ricominciamo tutto da lì.

se non siamo riusciti a cambiare un brutto mondo dobbiamo riprovarci.
prima che il brutto mondo cambi noi.

buon anno
peppone
 
Ultima modifica:

robmel

Giardinauta Senior
Grazie e buon 2014 anche a te - a tutto lo staff che dirige e a tutti quelli che passano di qua.
Bellissime parole ci hai dedicato, purtroppo per tanti Italiani però, il ponte gli è crollato sotto i piedi mentre lo stavano attraversando...
 
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