• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

se i pensieri fossero

decky

Florello Senior
RosaeViola ha scritto:
Non è solo avere le fette di prosciutto sugli occhi ma un dire prima una verità e poi negarsela dandosi spiegazioni diverse che si fanno stare in piedi a forza di cose.
mi pare tanto un masochismo inutile,un rimandare un qualcosa che già si sa ma chenon si vuole accettare.
 
R

riverviolet

Guest
decky ha scritto:
..... ma mille volte meglio una brutta verità che una bugia,piuttosto sono i modi in cui si dice la Verità che fanno la differenza.
Ad un bambino che non capisce, dirgli che la nonna è morta, gentilmente o brutalmente gli farà solo male.
Ho visto e vedo tutt'oggi portare bambini a salutare i propri cari ai cimiteri, non valutando che spesso in quei luoghi c'è chi piange, chi si dispera e a volte, vi sono sepolture in diretta.

Questo è un esempio del fatto che non sempre le persone sono pronte a conoscere la verità, gli si fà inutilmente del male.
 

decky

Florello Senior
Ad un bambino che non capisce dici che la nonna è" volata in cielo "e in cimitero non ce lo porti.Io farei così,ma ti dico che ho visto mia nipotina di 5 anni alla quale non solo è stata fatta vedere mia nonna morta ma le è stato permesso andare a baciarla e abbracciarla mentre era nella bara.Per me è stato assurdo.Come ti dicevo sono per la verità ma detta in determinati modi.
 

RosaeViola

Master Florello
Ad un bambino che perde la nonna comunque devi spiegare l'assenza, perchè la paura di essere stato abbandonato è peggiore dell'idea della nonna che è volata in cielo.
 

elleboro

Florello
Do ragione a chi dice che, a volte, la bugia evita sofferenze inutili.

Ma io non sopporto le bugie e trovo che intaccano la dignità umana. Il dire sempre (o quasi) la verità, mi inorgoglisce molto, ma so benissimo che - in questo - manco gravemente di generosità.
 

RosaeViola

Master Florello
Le persone devono crescere da sole, l'aiuto portto eventualmente da persone che sanno quando è giusto inserirsi, altrimenti si risulta solo dei protagonisti prepotenti spesso e non mi sembra così lontano dall'essere percepibile ocme vero.

River, come al solito ci intorciniamo nei ragionamenti scritti.
Per me discutere, parlare, confrontarsi con qualcuno non significa necessariamente, anzi non deve proprio, essere ciò a cui ti stai riferendo tu.
Certo che le persone devono essere preparate ad ascoltare, però delle volte questa preparazione necessita un input e questo può essere rappresentato anche da piccole verità che si possono anche sussurrare, Non c'è bisogno di gridarle brutalizzando.
Ci sono mille modi per portare un germe che produca poi, in chi ascolta, una verità e possono essere indiretti per non ledere l'altro.

C'è stato un tempo che ingenua, il ruolo di Cassandra l'ho vestito anch'io, mi sono resa conto da poco che la realtà è diversa, che i percorsi sono tanto e che le botte servono a volte tanto quanto le carezze.
E che, anche le bugie, hanno un loro ruolo, addirittura terapeutico e più idoneo ad aiutare, che la cecità della sincerità ad ogni costo

E anche qui non ci troviamo con i termini. Quando qualcuno mi diceva che ero una Cassandra, non era perchè proclamavo la mia totale e assoluta verità. Bastava che dessi un'interpretazione diversa dei fatti, che dicessi a mio avviso come sarebbero state le cose, per essere definita tale.
Le bugie non sono mai terapeutiche su di me e lo sottolineo come ha fatto Bruna, solo che per quanto riguarda gli altri, come ho già detto, cerco sempre di non brutalizzare chi mi sta di fronte.

Le bugie sono terapeutiche per chi non vuol sentire certe verità, salvo poi che questi abbiano un risveglio e ti accusino anche di aver mentito.
Succede anche questo e lì è anche peggio.
 

celeste

Giardinauta Senior
RosaeViola ha scritto:
Per come sono io, qualunque verità, anche la più terribile, anche detta nel momento sbagliato, è meglio della menzogna o della pietosa bugia.
La verità, qualunque essa sia, mi permette di difendermi, di attuare un cambiamento, di capire, di scoprire, di ragionare e di avere fiducia.
E ho imparato che è della menzogna o della pietosa bugia che devo aver paura e non della verità, dato che ho scoperto che qualunque verità posso affrontarla.
Cara Rosaeviola
questa volta non sono d'accordo con te. Certo, sono tanti i casi importanti in cui una verità anche dura può aiutare a capire e ad andare avanti.
Ma mica sempre. Abbiamo tante relazioni umane nella vita e non tutte reggerebbero a una "cura verità". Puoi obiettarmi che allora non sono vere relazioni e quindi non vale la pena coltivarle, ma non sempre è così. Se solo ci penso un po' mi vengono in mente tante persone a cui sono sinceramente affezionata, che considero brave e degne, ma con cui ho poco in comune nel profondo, con cui non condivido valori, esperienze di vita, scelte. Con persone così, per essere veramente sincera dovrei aprire una discussione continua su tutto, defatigante e anche inutile. Un po' di bugie - o meglio di non verità, di cose non dette - permettono invece di mantenere il rapporto su un piano sereno, salvaguardando una dimensione affettiva che non sempre può voler dire condivisione totale, ma che è anch'essa "vera". Poi magari quelle stesse persone te le trovi accanto in un momento di dolore, di bisogno o di gioia. Sinceramente.
Anche con chi è più vicino, poi, ci possono essere le piccole bugie, funzionali, innocenti, che aiutano a far passare un momento difficile, a superare uno scoglio. Non sempre, ma a volte le cose si aggiustano se le lasci un po' stare, se le fai scorrere da sole, senza pigliarle di petto. In fondo succede anche con le piante, no? Pur di non fare marcire le radici, naturalmente
 

Eltuena

Guru Giardinauta
Vorrei vedervi dire la verità a chi sta morendo
dire ad un bambino che il suo vestitino di carnevale è brutto
dire al proprio capo che la moglie è una poco di buono
dire ad una collega che il vestito che tanto le piace fa schifo
dire alla padrona di casa che il pranzo era disgustoso
dire al direttore del supermercato che un bimbo ha rubato cioccolatini

esempi ce ne sarebbero a centinaia,
la verità contorta è bugia,
la nonna è volata in cielo è una bugia
Esiste qualcosa chiamata diplomazia
 

RosaeViola

Master Florello
Ragazze, forse le mie parole non sono chiare o forse non avete letto attentamente, ma io ho detto che per quel che mi riguarda io preferisco che A ME si dica sempre la verità.
A ME, A ME, A ME, A ME, A ME, A ME, A ME...:froggie_r :froggie_r :froggie_r


Eltu, non voglio entrare nel merito, ma sul dire a qualcuno che sta morendo, ho fatto le mie belle esperienze...che forse preferivo non fare.
 

pampam

Giardinauta Senior
Concordo pienamente con Rosaeviola nel senso che a me farebbe molto piacere che mi si dicesse sempre la verità. Ma purtroppo tante volte arrivo a scoprire che questo non è così.... e francamente ci rimango molto male. Non sopporto chi davanti ti dice "io sono una persona limpida e sincera" e poi dietro le spalle ti pugnala.... :squint:
Per quanto riguarda invece la cosiddetta "diplomazia" io non credo che essere diplomatici significhi essere "bugiardi".... ritengo che sia invece un mascherare o nascondere la verità per un quieto vivere... E' ovvio che questo discorso vale solo tra "conoscenti", non di certo in famiglia, con gli amici e gli affetti più cari...:martello2
E infine, ritornando al tema del post, vi confesso una cosa: alcune volte avrei tanto piacere a leggere per qualche istante nella mente di qualcuno.... Si capirebbero molte cose.... Ma poi riflettendo dico: e se questo potere ce l'avessero anche nei miei confronti come potrei reagire?:confuso:
 

*ALE*

Apprendista Florello
Se i pensieri fossero leggibili o ascoltabili sarebbe piu' semplice comunicare certe cose, sarebbe piu' facile fare pace dopo un litigio, sarebbe possibile amare di piu'.
Ale
 

Eltuena

Guru Giardinauta
RosaeViola ha scritto:
Ragazze, forse le mie parole non sono chiare o forse non avete letto attentamente, ma io ho detto che per quel che mi riguarda io preferisco che A ME si dica sempre la verità.
A ME, A ME, A ME, A ME, A ME, A ME, A ME...:froggie_r :froggie_r :froggie_r
Su questo siamo più che d'accordo, non avevo letto bene. Comunque, la mia risposta era riferita anche ad altri che mettono la verità al di sopra di tutto, senza tener presente che non tutti amano e sopportano la verità, in qualunque modo gli si dica.

RosaeViola ha scritto:
Eltu, non voglio entrare nel merito, ma sul dire a qualcuno che sta morendo, ho fatto le mie belle esperienze...che forse preferivo non fare.

Questo è anche un mio punto dolente, non amo parlarne perchè mi fa tanto male.

Ai promotori della verita, sempre e solo verità:

Quando ero sposata, ero costretta, anche quando mi compravo qualcosa di estremamente necessario, con i soldi che guadagnavo io, ero costretta a dire che me l'avevano regalato i miei, altrimenti erano litigate così forti da traumatizzare e impaurire mia figlia che non riusciva a capire (questo è uno dei tanti esempi). Avrei voluto e dovuto lasciarlo da subito, ma per cercare di mantenere la famiglia unita, ho sopportato ben al di sopra della mia sopportazione. Se ci ripenso, mi chiedo come ho fatto, io spirito libero fino all'eccesso, a resistere tanto.
 

celeste

Giardinauta Senior
RosaeViola ha scritto:
Ragazze, forse le mie parole non sono chiare o forse non avete letto attentamente, ma io ho detto che per quel che mi riguarda io preferisco che A ME si dica sempre la verità.
A ME, A ME, A ME, A ME, A ME, A ME, A ME...:froggie_r :froggie_r :froggie_r
Capito, capito: non ti risparmieremo NIENTE:martello:
 

RosaeViola

Master Florello
celeste ha scritto:
Capito, capito: non ti risparmieremo NIENTE:martello:

Denghiu...:)

Comunque se i rapporti fossero trasparenti, io sono convinta che per certi versi si vivrebbe meglio.
In fondo perchè mi dovrebbe ferire il fatto di non piacere a qualcuno?
A me non piacciono tutte le persone che incontro e con cui mi relaziono e quindi nemmeno io posso piacere a tutti.

Questo però non sottintende che si diventi dei gladiatori, ma che semplicemente si finga un po' meno di quanto siamo soliti a fare.

AAAAALT...so già cosa state per scrivere...che non è possibile, che si diventerebbe crudeli, che si farebbe del male agli altri etc. etc.: NON sto dicendo di dire la verità a qualunque costo e di buttarla in faccia a chiunque e brutalmente, ma solo di essere un po' meno ipocriti, evitando di fingere quello che non c'è o evitando di ostentare un interesse che in realtà è inesistente.

Ahhhh...quanto sarebbe più riposante vivere così, sapendo sempre chi si ha di fronte, senza bisogno di chiedersi il perchè di tutte le cose, senza interrogarsi sulle prospettive di un rapporto di relazione in base a quel comportamento o all'altro.

Vabbè, va...forse è fantascienza...


PER ELTU: quella che tu chiami verità, per me è solo controllo e possesso dell'altro.
La verità dovrebbe liberare una persona e la sua mente e non renderla schiava di qualcuno o di qualcosa.
 
M

Mary74

Guest
Vi dico sinceramente che se avessi un male incurabile non lo vorrei sapere...
che se il mio ragazzo in passato mi avesse tradito non lo vorrei sapere....
A parte questi due casi , vorrei che mi si dicesse la verità.

Verso gli altri, cè una forma di protezione che ci spinge a dire delle bugie per non farli soffrire : mio padre non ha mai saputo i reali rischi a cui è andato incontro mio fratello. Non avrebbe retto , era un uomo distrutto.
I miei nipoti idem , il piccolo sapeva che il papà era in ospedale per accerrtamneti , la grande di 13 anni ha saputo ora che tutto si è risolto.
 
R

riverviolet

Guest
Io credo, che la Verità è una conquista personale, in un percorso personale e l'unica Verità che ha valore è quella a cui si è giunti nel proprio cammino.
La Verità non appartiene spesso che al singolo soggetto ed è avvertita o è avvertibile dagli altri, giustamente, come corretta oppure no.
Ammorbidire i toni nell'esprimere le proprie verità, non significa a parer mio, non essere comunque brutali e mi riferisco anche, a coloro che questa presunta verità te la chiedono.
Non mi sento migliore a sbandierare sempre la verità, o meglio quel che ai miei sentori è verità, anche perchè non è detto, che domani, quella verità sia ancora tale.

Quindi la verità umana è cosa opinabilissima, fà parte del percepito di un soggetto rispetto all'esterno e rispetto agli altri e quindi, può essere bugiarda tanto quanto la menzogna.

Non esiste nulla di oggettivamente vero, nè di oggettivamente fasullo, a parer mio, è solo il soggetto a stabilire il confine, e spesso è cosa provvisoria.
 

RosaeViola

Master Florello
e mi riferisco anche, a coloro che questa presunta verità te la chiedono.

River, e parlo per me, preferisco essere brutalizzata dalla verità che poi gestisco come voglio, nel senso che sulla verità posso attivare un processo che ricostruisca senza perdere tempo o investire energie inutilmente, nel senso che davanti ad una verità che può far male posso esercitare una scelta.
Davanti ad una bugia sono esposta, sono in balia della volontà altrui che si arroga il diritto di scegliere per me e per la mia vita, che mi umilia, mi sottovaluta, mi reputa incapace di scelte, mi assoggetta a qualcosa che non mi appartiene....visto che parli di soggettività.
Voglio sottolineare che ognuno deve essere in diritto di scegliere ciò che vuole e sapere a cosa va incontro facendo la scelta di volere la verità ad ogni costo.

Trovo comunque arrogante l'atteggiamento di sostituirsi a qualcuno in certi momenti dell'esistenza sia nella verità sia nella bugia.
Se una persona dice di voler sapere non tocca agli altri decidere l'opposto così come non tocca agli altri decidere il contrario.

La bugia e la verità non richieste sono sempre qualcosa che si subisce. Sempre.
Ma davanti ad una precisa e specifica domanda di onestà, perchè non ascoltare?
 

RosaeViola

Master Florello
Vi dico sinceramente che se avessi un male incurabile non lo vorrei sapere...

Mary, oggi qualunque medico non ti direbbe una bugia.
Davanti ad una diagnosi di un male del genere, si dice sempre al paziente che tipo di problema ha.
Non sempre (fortunatamente) se il paziente non lo chiede, dicono la prognosi.
 

Clorophilla

Florello
Per quanto mi riguarda il concetto "verità" non esiste.
Sono quello che sono e dico quello che penso, costo di essere scomoda non accetto compromessi con la mia persona per trarne benefici che poi in realtà sono frutto di una personalità che non esiste, accetto questo, anzi lo pretendo come diritto verso me stessa, con tutti i pro ed i contro (che non sono pochi) che ne conseguono. Allo stesso modo non tollero menzogne, le considero un insulto alla mia persona, preferisco di gran lunga la verità, seppur dolorosa ma meno offensiva.
 
R

riverviolet

Guest
RosaeViola ha scritto:
Voglio sottolineare che ognuno deve essere in diritto di scegliere ciò che vuole e sapere a cosa va incontro facendo la scelta di volere la verità ad ogni costo.

Perchè spesso non è vero, ma dipende anche su cosa vien chiesta questa verità.

Ma davanti ad una precisa e specifica domanda di onestà, perchè non ascoltare?
Idem come sopra.
Ripeto, son tante le verità e tante le situazioni, ma spess la gente chiede di conoscere la verità in modo da appioppare a terze persone la rsponsabilità di un eventuale verifica.
E comunque, a meno chè non si tratti di un fatto da poco accaduto ed oggettivamente evidente, ove sia la verità del fatto accaduto, il resto è opinione personale, non verità.

La verità me la devo guadagnare, non me la devo aspettare dagli altri, anche perchè è la loro, non la mia.
Sò perfettamente se mio marito mi ama o meno, non ho bisogno della sua verità, mi basta imparare a camminare da sola e volerla vedere la verità.

A me stessa, la dico sempr, mi brutallizzo anch'io.
Agli altri, dipende, dipende, da me e da loro, dipende quanto sono importanti per me, dipende dalla loro capacità di valorizzare tutto questo, dando il giusto valore alla cosa.
Dipende quale relazione è in atto, su che livelli.

Sarà che per me, il mondo è composto da relatività e negativo e positivo, nella mia concezione delle cose, non esistono.
 
Alto