Fornisco anch'io il mio modesto contributo alla discussione.
Forse una delle principali colpe che io muoverei a chi opera come professionista in questo campo, e non sto parlando solo dei giardinieri ma anche di chi vende i prati a rotoli o dei vivai che vendono le sementi a chi intende far nascere un prato, è che si tende a non dire mai al cliente quanto è difficile, faticoso e costoso (sia economicamente che fisicamente) gestire un prato (per non parlare del tempo che devi dedicarci).
Pur di vendere il prodotto (che, ripeto, possono essere i semi, i rotoli, o anche la prestazione lavorativa del giardiniere che ti sistema il sudstrato), tutti quelli che vivono di questo business tendono a non dire mai al cliente tutta la verità sulla gestione di un prato perchè, se la dicessero, l'80% delle persone rinuncerebbe a priori e migrerebbe verso soluzioni molto meno faticose/costose.
Io stesso, che ero ben conscio di ciò cui sarei andato incontro, non sono stato minimamente avvisato da Bindi che un prato pronto è delicato (specie al'inizio) quasi come un prato che nasce a fronte di semina.
Il risultato è stato che oggi quasi tutto che so lo devo ad un forum come questo, senza il quale probabilmente il prato non esisterebbe già più.
Capisco ovviamente anche chi, dovendo campare di questo business, cerca di non spaventare il cliente dicendogli sin da subito in quale imbuto di sta cacciando nel momento in cui decide di dotarsi di un prato.
E' un pò quello che accade quando si decide di comprare un cagnolino per far giocare il bambino e, solo dopo, ci si accorge che è come avere un 2° figlio da accudire ....