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La nebbia nel bosco

Eltuena

Guru Giardinauta
La frase di Dragon "la nebbia in mezzo al bosco" messa in un altro 3D ha evocato in me un non so che cosa. Immagini fanciullesche, di paura, ma anche la spinta di andare avanti allo scoperta di... Scriviamo una storia collegata al soggetto?
 
R

riverviolet

Guest
Scricchiolavano sulle foglie, ma il suono era come ovattato di cuscino, le mie superga blu, logore.
Fitto intreccio di linee brune a volte nere incontravano il mio viso e i miei occhi di fanciullina tentavano di approfondire la prospettiva e vedere più in là, per realizzare figure e riportare a terra timore e fantasie.
Eppur era una avventura a cui non avrei voluto rinunciare mai, consapevole in qualche modo, in qualche angolino nascosto della mia ingenuità, che un giorno avrei perso nella maturità quella incoscienza che a me dava brivido di saggezza e non di infantile giocosità.
Il grigio fumoso si condensava fino a diventar simile a tessuto in alcuni antri, e altrove filamento di zucchero filato non proprio allettante, ma le trappole della mente nel confronto con ciò che era davvero, era divertente.

Quanto amavo, rimanere seduta ai piedi di una maestà colma di aghi e venir ricoperta dalla nebbia!
Perchè la nebbia è un fenomeno assai strano, seppur comprensibilissimo.
E diventar invisibile e potenzialmente illusione io stessa, era una sensazione di libertà assoluta.
Occhi impavidi cosa avrebbero visto di me, cosa avrebbero immaginato io fossi? E chissà se quei contorni e quelle visioni di me, erano davvero illusioni, perchè non invece una realtà determinata da un cambio di visuale, di prospettiva o trasformazione?

Non lo sapevo e credo di non averlo nemmeno voluto saperlo, era solo bello ed era bello ascoltare i rumori nel silenzio ed il frastuono del silenzio.
Il fuggire e il rincorrersi nella continua lotta della sopravvivenza, chissà se, i miei occhi si sarebebro potuti perdere, così all'improvviso in queli di un cervo, di un cinghiale o di un lupo.
E chissà se quel lupo era davvero un semplice predatore del bosco, affamato ed ingnaro di rivestire un ruolo tanto terribile oppure un entità fatata protettore di un intero sistema, come quello del bosco.

(andate avanti? raccontate la vostra? dai, dai!)
 
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Eltuena

Guru Giardinauta
Eppure quell'incoscienza che mi dava la forza di andare avanti stava per lasciarmi. Cominciavo ad avere paura. Paura di cosa quella nebbia poteva nascondere. Ogni alito di vento sembrava il respiro di un qualcosa più grande di me. Cominciavo a tremare. Volevo andar via, correre veloce, ma restavo ferma, impietrita. Ero terrorizzata. L'ondeggiare dei rami degli alberi mi facevano sussultare. Com'ero finita lì? Tutta colpa della mia curiosità. Dio, fa che sia solo un sogno. Ecco, ora mi sveglio e mi ritroverò nella mia cameretta. Uno, due... Sono ancora lì. Non è un sogno. Sento un rumore da brivido. Mi volto e...



Ora tocca a voi...
 

Eltuena

Guru Giardinauta
Raga', perchè non continuate? E chi se ne fre.. di come scriviamo. L'importante è mettere qualcosa di proprio. Sono sicura che, così come andiamo ot con i messaggi, con questo racconto ci ritroveremo dalla nebbia ai Tropici.
 

Eltuena

Guru Giardinauta
Vabbe', lasciamo perdere, però ricordate che se mi succede qualcosa la colpa è vostra-:- . Mi lasciate sola nel bosco, piena di paura :cry: . Non ho neppure le sigarette per distrarmi:smok: , perchè in questo racconto, sono troppo giovane.
 

elleboro

Florello
l'esercizio di un romanzo in collaborazione erea stato fatto da Eco anni fa, c'era già il computer, uno scriveva un capitolo e lo passava a un'altro..
però non so come sia andata a finire. Eco è uno cui piacciono molto tutti i giochi, soprattutto l'enigmistica.
 

Eltuena

Guru Giardinauta
elleboro ha scritto:
l'esercizio di un romanzo in collaborazione erea stato fatto da Eco anni fa, c'era già il computer, uno scriveva un capitolo e lo passava a un'altro..
però non so come sia andata a finire. Eco è uno cui piacciono molto tutti i giochi, soprattutto l'enigmistica.

Parli di Umberto, vero? Il suo Pendolo di Foucault non sono riuscita a finirlo. Troppo difficile, almeno per me.
 

RosaeViola

Master Florello
Mi volto e...


...scopro che quel rumore è solo un piccolo ramo secco che si è spezzato, probabilmente un piccolo animale o un uccellino l'ha aiutato a staccarsi definitivamente.

Il brivido che ho appena provato mi abbandona. Respiro...respiro...
Sento nitido l'odore della nebbia che si mischia a quello dell'humus.
Ne assaporo con la mente tutta la piena rotondità. Immagini si schiudono davanti ai miei occhi.
Resto rapita da ciò che vedo con lo sguardo della mente.
Ritorno a un tempo lontano in cui la nebbia avvolgeva la casa dei miei nonni.
Ritrovo sensazioni dimenticate, madide di ricordi.
Un alito lieve di aria, accarezza il mio volto e solo in quell'istante percepisco un rigagnolo freddo sul mio viso...una lacrima vi è scesa, non appena quei ricordi sono riaffiorati alla mia mente.

Apro gli occhi e ora lo sguardo fruga fra la nebbia. Cerco di scavarla, di fenderla scrutandola con forza...gli occhi si perdono nuovamente.
Ritornano alla mente i momenti in cui fra la folla di persone in una stazione, scavavo per vedere un volto, l'unico che desiderassi vedere, l'unico per cui combattevo il tempo dell'attesa.
L'emozione di scoprire quei lineamenti fra una moltitudine di volti ignoti, senza forma, senza provenienza.
Il sussulto del cuore, le pulsazioni accelerate e poi un passo e un altro e un altro ancora. Ho fretta, devo raggiungerlo, devo andargli incontro.
I miei piedi sono lesti ed io non percepisco più la durezza del marciapiede sotto le suole. Sento solo il mio cuore correre all'impazzata, nell'attesa di quel contatto, di quell'abbraccio che anelo da così tanto tempo.

Eccolo, eccolo...Gli occhi non si scollano da quel volto...lo cerco, cerco il suo sguardo, devo risentire in me quegli occhi che placano la mia tempesta interiore, devo ritrovare sul suo volto la mia precisa identità...mia meta, mia speranza, mia vita che ritorna...

Ma ora posso, posso, posso...E' qui, è sempre più vicino, è il momento, è il contatto...Un tuffo l'uno nelle braccia dell'altro...La quiete che pervade tutto il mio corpo, l'abbandono della mente insieme a quello delle membra...la catarsi.
La percezione di due corpi che diventano un tutt'uno, infagottati ma lievi come in assenza di gravità.

Il tempo è fermo, gli orologi tacciono, il silenzio è ovunque.
Un salto temporale per ritrovare sè stessi, per ricomporre parti della propria vita che per un frammento di tempo si erano disgiunte.
Improvvisamente il profumo di quella pelle colpisce le narici e la mente, trasportandola ancora lontano.
Affiorano istanti, affiorano ricordi che affastellano la mente riempiendola di piccole immagini e la loro intensità rimbomba come un suono greve nel cervello, lasciandolo stordito.
Una mano scivola senza che me ne renda conto, a sfiorare la sua mano...percepisco la sua pelle e ritrovo perfettamente la capacità di sovrapporre la sensazione che sto provando al desiderio folle che per giorni ho provato, di poterla sfiorare. Si ricompongo sensazioni e desideri, si sovrappongono le une alle altre calzando perfettamente, entrando in un sincrono perfetto.

L'attesa è paga, i sensi sono placati da tanto sperare, per riaccendersi in una gioia senza confini.
L'odore di quella notte, tipico delle notti in cui l'attesa di qualcuno si porta via il respiro, marchia a fuoco tutti meandri della mia mente.

Ritorno a me...ritorno a questa pietra su cui sono seduta in questo bosco.
La nebbia accarezza lieve le mie guance. Avverto un calore inusitato alle mie spalle...nel voltarmi, serena questa volta, alzo lo sguardo e ritrovo quel volto...la catarsi di quell'attesa, di quella stazione, di quella notte, si rinnova in ogni sguardo che quel volto, quotidianamente mi regala.
 
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DRAGON

Maestro Giardinauta
Un ramo spezzato sotto lo stivale come un tuono nel silenzio,uno sguardo a mio padre.......un sorriso.La nebbia profuma di funghi e di muschio,si muove tra i tronchi e li avvolge,li bagna,un atmosfera magica mi pervade,ogni piccolo passo un grande mistero.Niente può impaurirmi,sono nebbia anchio.Mi fermo,chiudo gli occhi e respiro la vita,un energia mi circonda intensamente.Ascolto ogni minimo attimo,goccie di nebbia cadono dai rami alti,il vento lieve anima la bruma come fantasmi tra i castagni,una foglia si lascia andare e sembra non finire mai il suo viaggio. Li riapro,sono ancora invaso dal vapore ma mio padre non sarà più al mio fianco eppure è qui e mi sorride,un ramo spezzato sotto lo stivale....no,stavolta mi fermo in tempo....non lo voglio disturbare.
 

Eltuena

Guru Giardinauta
Qui ci sono poeti altro che scrittori.:rosa:


Mamma mia, quante cose del proprio essere trapaiono da quello che si scrive.
 
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