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La Montagna Incantata Thomas Mann (raccontate le vostre impressioni )

daria

Master Florello
Ricordo l'ansia provata quando Hans prende consapevolezza del suo stato di malato. Ho "aspettato" con lui, vivendoli uno per uno, che trascorressero i lunghissimi sette minuti della prova della temperatura e intanto correvo avanti con lo sguardo per cogliere prima di leggerli i numeri che avrebbero decretato ufficialmente il passaggio di condizione: è ammalato. Quelli di laggiù sul "piano" diventano sempre più distanti.

- e se non e' coinvolgimento questo, poco manco' che non mi provassi la febbre :rolleyes: :D -

"La malattia rende l'uomo più corporeo, lo fa tutto corpo..."

(paragrafo perfetto)
 

carne

Florello Senior
cerco di leggerlo senza correre per gustare e capire alcuni passi non tanto semplici ma le riflessioni che Mann continua a far fare sono molto interessanti.
Povero Gastorp, pure innamorato di Claudia. Al giorno d'oggi farebbe ridere i giovani per le sue ansie e batticuori ma un tempo era così. Anche questo modo di vivere che so di essere stato pure dei miei genitori è gradevole leggerlo.
Settembrini mi piace e pure il suo modo di qualificare gli ospiti e spesso mi sento verso il libro come Gastorp verso Settembrini.
 

miciajulie

Fiorin Florello
eccomi, complice il pc rotto, ora ce l'ho nuovo ma sarà un dramma, non mi ci trovo... ed è solo cambiato da w7 a w8, ma io sono tarda, sono andata un po' avanti nel libro. sono intorno a pag 50, mica chissà che, eh. però ho già notato il rapporto 'fisico' con la morte che mann cerca di offrirci, p.es. nella narrazione della morte del nonno di hans, una morte più terrena che spirituale, fatta di odori. non escludo che letto in momenti più difficili del mio attuale avrebbe potuto turbarmi parecchio.
scorrevo qui sopra l'intervento di daria (Ricordo l'ansia provata quando Hans prende consapevolezza del suo stato di malato), e siccome ho la sensazione che sarà un passo successivo al suo stato di - all'inizio - supposta sanità, mi stavo appunto chiedendo come l'avrei vissuto...
 

Olmo60

Guru Master Florello
pensandoci bene è strano che una persona sana si ammali in un luogo di "ammalati" o forse Mann ne vuole fare una metafora per dirci che,dopo un pò, ci si amalgama a qualsiasi ambiente che "tocchiamo" o nel quale viviamo? è qualcosa di istintivo? di innato in tutti gli uomini? torna il tema dell'abitudine e del tempo. A proposito della teoria del tempo sentito in modo personale da ognuno, (quindi tutto sommato "il tempo non esiste") mi è tornato in mente sia Proust sia Bergson anche se credo che Bergson abbia scritto dopo.
 

carne

Florello Senior
Ti è sfuggita la spiegazxione del dottore che non ricordo il nome, Gastorp aveva la malattia latente e l'aria in quel luogo fa star bene chi è in salute ma accelera la malattia in più pure i famigliari avevano sintomi probabili.
Povero Gastorp, pure innamorato e non sa esprimersi ma solo farsi venire anche la febbre d'amore.
 

daria

Master Florello
Si', io credo che lassu' a Dorf, ci si amalgami all'ambiente, pur con le "dovute" distinzioni sociali -vedi tavola russi ammodo e russi... in qualche modo :D-


Per Castorp ci sono i segni di un episodio di malattia già avvenuta quando era nel piano, di cui nessuno si era accorto. Recandosi al sanatorio, con il clima che, definire rigido e' riduttivo, il focolaio latente si è risvegliato.

Riguardo alle abbondanti dissertazioni sul tempo, a quel suo scorrere in maniera lenta o veloce, appunto in modo soggettivo rispetto ad una convenzione precisa, e anche fortemente influenzato dell'ambiente esterno, che dire: che Mann ne fosse ossessionato?
anche il tempo metereologico arriva per immagini molto vivide nella sua mutevolezza
Come la nebbia che lassu', guai a nominarla,-in quanto portatrice di disdicevole umidita'..- nubi basse questo il modo appropriato per definirla, e poi tutta quella neve e ancora neve e gelo intenso e loro, i privilegiati ospiti, fuori per beneficiarne con la immancabile cura sulla sedia a sdraio avvolti come salami imbottiti :fifone2:

Piu' o meno a questo punto, Settembrini sostiene che la malattia è dissolutezza -laddove Mann mantiene il parallelo tra aspetto psiocologico e sintomi fisici, tanto da far rialzare la febbre anche d'amore a Castorp dopo l'incontro con la bella Claudia dagli occhi kirghisi.-

Mi piacerebbe sentire il vostro parere sul significato di dissolutezza rispetto alla malattia. Io sono ancora li' che ci giro intorno... :)
 
Ultima modifica:

miciajulie

Fiorin Florello
daria, ripeto che sono all'inizio. ma subito troviamo figure di ammalati all'apparenza sereni giocosi quasi festaioli
che si intenda dissolutezza perché, col fantasma della morte ad aleggiare sempre sopra il capo, nella malattia, divisi tra la speranza e la paura, si può arrivare persino a vivere alla giornata, carpendo il più possibile dal - forse breve - destino, provando da un lato a sfidarlo, dall'altro a esorcizzarlo? dissolutezza come abbandono del proprio ruolo nella società, il lasciarsi andare, rompere gli schemi, scavalcare le regole imposte dalla società, senza dover mostrarsi sempre ammodino. tanto, per cosa?
 

daria

Master Florello
Settembrini:
-...Nell'antitesi tra corpo e spirito,il corpo significa il male,il principio diabolico,perchè il corpo è natura,e la natura,nella sua contrapposizione allo spirito,alla ragione è cattiva,mistica e cattiva...-

dico io :D ma anche tu,micia, dissolutezza come perdita del controllo,mancanza di freni morali, che tanto?...

e la morte che incombe, ma guai a parlarne, una spruzzata nelle camere "liberate" :rolleyes: e sotto al prossimo, rimpinziamolo per bene fin che dura che il guarire e' secondario.
da ricordare che le cure immediatamente precedenti a queste del Sanatorio consistevano nel ricoverare i malati nelle caverne per via del clima salubre :fifone2:...
 
Ultima modifica:

carne

Florello Senior
Come e in che consista la cura a questa malattia non lo so, come non so perchè i malati debbano stare al freddo come curai avendo i polmoni colpiti da questi focolai, per me sono tutte informazioni nuove. Pure i caloriferi vendonbo accessi solo se nevica ed i malati hanno stanza fredde
Per l'alimentazione abbondante mi sembra di aver capito che chi è inappetente non può guarire.
Vivere anche per anni in un sanatorio a quei livelli è possibile a chi è benestante, gli altri si terranno gli stessi vestiti come fa Settembrini con i soi soliti calzoni a quadretti.
Come tutti i luoghi di cura ci saranno quelli che godranno dei migliori servizi e chi si dovrà accontentare, in quei tempi non c'era la mutua.
Micia è scusata nella sua definizione di dissolutezza, non ha ancora avuto lezioni dal signor Settembrini :lol:
Forse che dissolutezza sia riferita solo allo spirito il quale non subendo la debolezza della malattia come il corpo, può essere più libero di aspirare anche ad una vita normale.
Resta il fatto che pur essendo una bellissima lettura, necessiterebbe di aiuto per comprendere tutte le disquisizioni sugli argomenti...almeno per me.
 

Olmo60

Guru Master Florello
Sono dell'avviso di Micia: ad un certo punto si parla della malattia "come pretesto per la sciatteria". il tono dell'autore è quello ironico, come sempre, ma trovo che il senso sia quello. Sono "malato" e quindi "posso permettermi" delle libertà perchè il mio stato mi scusa. Ora, nel sanatorio questo è evidenziato da tutti gli episodi di "sregolatezza" che, se pur vietati dalle regole interne, vengono glissate da tutti ma Mann per me non si ferma a questo dato di fatto oggettivo, fa invece una critica alla psicanalisi in genere e alla tendenza umana all'autoassoluzione.
 

carne

Florello Senior
Tutti pareri corretti anche se non tutti gli ospiti si lasciano andare a dissolutezza, per esempio non mi sembra che i nostri due amici cugini si comportino in modo dissoluto, anche se Gastorp tende a scusare il comportamento di Clavdia, comportamento che inizialmente gli faceva digrignare i denti, ora lo trova delizioso.Ahhhh l'amour!!!!
 

miciajulie

Fiorin Florello
forse vediamo il sanatorio, legato a filo doppio con la tubercolosi, come un ricordo lontano, di prozii che ne parlavano come di luoghi fantastici (non nell'accezione di 'bellissimi'...), anche se ho avuto - racconto più recente - un ex collega, mio coetaneo (quindi non così 'antico' :rolleyes:), che ci è stato in gioventù e il quadro che spesso ne dava lui [(me) ne accennava spesso] era di quotidiano tête-à-tête con la morte, ma più che altro mi trasmetteva un senso di 'gravità' che, lontana dalla tisi e scevra dalla frequentazione di sanatori, stentavo a comprendere. e a leggerne ora da mann ci sembra un mondo a parte che è difficile comprendere appieno.
daria, citi una spruzzata nelle camere "liberate" e sotto al prossimo : non occorre andare con la mente a luoghi per noi di (quasi) pura fantasia: i nosocomi attuali, gli ospedaloni tutti lustri, ogni piano tutto bello lindo e intonacato in un colore diverso, le camere a due coi nomi sulla porta, il telefono e la tv tu li avverti diversi? sarà perché ultimamente di questi ho avuto una assidua presenza nella mia vita, ma è, più che da stretta al cuore, da urto di vomito (lo so, sono molto 'fisica' in certe situazioni) andare a far visita alla suocera ricoverata e posizionata nel letto in cui pochi mesi prima era morta mia madre... tutto ciò mi fa sentire come 'in guerra', una guerra forse tutta mia, dentro di me intendo. la stessa che combatto, con l'urto di vomito, quando in un tg inquadrano un cadavere vero, non quello in un qualche film...
sì, 'sto mann scava mica poco nei ns fantasmi. e sono solo all'inizio...
 

daria

Master Florello
...Resta il fatto che pur essendo una bellissima lettura, necessiterebbe di aiuto per comprendere tutte le disquisizioni sugli argomenti...almeno per me.

Lo stesso per me, questa e' un'opera enciclopedica,e se qualcosa sfugge...ci si torna su al prossimo giro ::fischio:

Alcuni passaggi sono molto corposi, pieni zeppe di informazioni scientifiche e non, di discorsi filosofici e di "sermoni".
Tra Settembrini e il gesuita Naphta che fa da contraltare al progressismo dell'italiano non e' semplice districarsi.Tra i due Castorp cerca di apprendere più che può, parteggiando ora per l'uno ora per l'altro.
 

carne

Florello Senior
Aver aspettato sarebbe stato meglio, mi mancava una pagina per arrivare a leggere ciò che ha citato daria, il discorso piuttosto complesso tra Gastorp e Settembrini sul corpo e lo spirito.
Cito un pezzo in cui Settembrini dice: Onoro e amo il corpo, ne affermo il valore, come onoro e amo la bellezza, la libertà, la serenità ecc.... Ma esiste un potere, un principio cui devo la mia più alta affermazione, il mio massimo rispetto, il mio supremo amore, e questa potenza, questo principio è lo spirito.
Provo a dire la mia, questo concetto vorrà dire che il corpo, se pur nella sua nobiltà è natura che la malattia oltraggia e umilia e di conseguenza lo spirito ne subisce il contagio.
Aiuto mi perdo! :lol:
 

floretta

Maestro Giardinauta
Carne credo che Settembrini voglia dire che lo spirito pur non essendo disgiunto dal corpo può non subire l'oltraggio della malattia, della bruttezza, della morte.
Lo definisce infatti Principio, ciò che sta a fondamento della vita,lezione di un umanista questa che mira a distinguere spirito e corpo ma non a separarli.........

Volevo tornare alle riflessioni sul tempo, Mann risente certamente di tutto il clima culturale del suo tempo, si pensi a Bergson e a Proust, il tema del tempo pervade tutta la filosofia e la letteratura di quell'epoca.
Per quel riguarda il giovane Gastorp mi ricorda tanto la figura dell' "inetto" così ben descritta da Svevo,passa attraverso la vita, non prende mai decisioni importanti ma lascia che siano gli altri o il caso a decidere per lui.........
 

daria

Master Florello
...a me la Montagna Incantata fa anche venire alla mente Il Deserto dei Tartari di Buzzati. L'attesa scandita dai riti quotidiani e dal trascorrere lento e inesorabile del tempo.

quanti bei rimandi ci suscita, mi piace :)
 

miciajulie

Fiorin Florello
floretta, vorrei darti un mi piace, perchè fai raffronti interessanti, che 'avverto' per ora solo come sensazioni vaghe avendo letto così poco... te lo do più avanti, eh. però col cuore ce l'hai già:love_4:
 

floretta

Maestro Giardinauta
grazie Micia, penso che anche tu troverai moltissimi spunti, è uno scritto che condensa veramente tutte le suggestioni filosofiche/ letterarie di un'epoca e devo dire bravissimo Mann a non usarle in modo pedante ma a lasciarle trasparire attraverso le riflessioni dei protagonisti.
Mi ero sempre tenuta un pò lontana da questo scrittore ,a grazie a voi lo sto riscoprendo
 

Green thumb

Moderatore Sezz. Prato / Libri
Membro dello Staff
Ho letto tutto (il tread fino qui :lol:) ho avuto il PC "fuori comabttimento" per alcuni giorni, sul libro sono rimasto un po' indietro (in pratica rispetto a voi sono rimasto fermo :D) sono a casa del nonno di Castorp :D ma sono un po' di giorni che mi addormento prima di prendere il libro in mano... ci risentiamo presto.
Un abbraccio. :tupitupi:
 
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