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La Montagna Incantata Thomas Mann (raccontate le vostre impressioni )

carne

Florello Senior
Colgo l’invito di daria e apro la discussione sul libro La Montagna Incantata di Thomas Mann.
Non sarà possibile andare in parallelo con la lettura del libro avendo ognuno tempi diversi quindi suggerirei di scrivere quello che il libro ci dà quando abbiamo qualcosa da dire e se i pezzi più salienti saranno condivisi bene, in caso contrario si apprenderanno spunti diversi e per coloro che l'hanno già letto se vorranno ricorderanno i vari passaggi attraverso le nostre impressioni.
Il libro inizia col viaggio del protagonista Castorp, (brano interamente tratto dal libro) viaggio che allontana l’uomo dalle sue radici, dal mondo di tutti i giorni, da quelli che lui considerava doveri, interessi, affanni, previsioni, assai più di quanto non abbia immaginato mentre la carrozza lo portava alla stazione. Lo spazio che rotando e fuggendo si dipana tra lui e la sua residenza sviluppa forze che di solito si credono riservate al tempo; di ora in ora provoca mutamenti interiori molto simili a quelli attuati dal tempo, che però in certo modo li superano. Come quest’ultimo, esso genera oblio, ma lo fa staccando la persona dai suoi rapporti e traportando l’uomo in una libertà originaria…anzi, trasforma in un baleno persino il pedante borghese in una specie di vagabondo. Il tempo, si dice, è oblio; ma anche l’aria delle lontananze è un filtro dello stesso genere e se anche dovesse agire meno a fondo, in compenso lo fa con maggior velocità.
Bello ed elegante questo paragone del viaggio con il tempo, entrambi portano all’oblio, ci distaccano da qualcosa.
 

Green thumb

Moderatore Sezz. Prato / Libri
Membro dello Staff
Il tempo di chiudere quel che sto leggendo, di ritrovare il libro (che dovrebbe esserre a casa di mio padre) e mi associo...
 

miciajulie

Fiorin Florello
ce l'ho ce l'ho. il librooooo, cosa avevate capito?:lingua:
azz, malloppone mica da ridere, scritto piccolo, menomale che ho occhiali più forti. ho giocato d'anticipo. quasi quasi lo aggredisco...
comunque, era per dire 'presente!'
 

daria

Master Florello
Incipit

"Un giovanotto di aspetto semplice e comune era partito in piena estate da Amburgo, sua città natale, diretto a Davos, nel Canton dei Grigioni, dove contava di rimanere tre settimane in visita presso un suo parente.
È un viaggio lungo da Amburgo fin lassù, troppo lungo anzi in rapporto ad un soggiorno tanto breve. Si passa attraverso varie terre, si sale, e si scende dall'altopiano meridionale tedesco fino alle rive del "mare svevo" di cui si solcano in vapore le onde, sopra abissi ritenuti in altri tempi senza fondo."

:)
 

carne

Florello Senior
"Un giovanotto di aspetto semplice e comune era partito:)

Lo stai rileggendo Daria o sono ricordi, perchè il giovane Hans non è di aspetto semplice e comune ma ben curato e con atteggiamenti signorili appresi dal nonno che per pochi anni gli ha fatto da tutore.

Il libro inizia col viaggio di Hans Castorp descrivendo nei dettagli i luoghi che scorrono e le impressioni del giovane accompagnandolo fino alla meta, un sanatorio dove suo cugino è ricoverato per curarsi.
Interessante e ricco di dettagli sia il viaggio che l'arrivo a destinazione per poi tornare all'infanzia di Hans.
Vorrei segnalare come lo scrittore parla della morte, ne parla in modo distaccato e reale, sa mescolare i riti funebri, il dolore e la realtà di un corpo che finalmente ha preso la sua reale figura. Il cadavere appare estraneo, non come la persona che si conosceva ma un fantoccio di cera in grandezza naturale sostituito in quel modo dalla morte. al quale si doveva dedicare tutto quello sfoggio pietoso ed onorevole.
Lo scrittore ha reso l'idea del dolore della perdita del caro ma dell'incredulità di un corpo che poco prima si muoveva ed era una persona, ha spiegato la morte nei suoi due modi di essere, il doloroso e l'obbligo del rito.
Ovviamente le mie parole impoveriscono il racconto e dovrei chiedere scusa allo scrittore e quando leggerete questo passo capirete la bellezza delle espressioni.
 

daria

Master Florello
Lo stai rileggendo Daria o sono ricordi, perchè il giovane Hans non è di aspetto semplice e comune ma ben curato e con atteggiamenti signorili appresi dal nonno che per pochi anni gli ha fatto da tutore.

Il libro inizia col viaggio di Hans Castorp descrivendo nei dettagli i luoghi che scorrono e le impressioni del giovane accompagnandolo fino alla meta, un sanatorio dove suo cugino è ricoverato per curarsi.
Interessante e ricco di dettagli sia il viaggio che l'arrivo a destinazione per poi tornare all'infanzia di Hans.
Vorrei segnalare come lo scrittore parla della morte, ne parla in modo distaccato e reale, sa mescolare i riti funebri, il dolore e la realtà di un corpo che finalmente ha preso la sua reale figura. Il cadavere appare estraneo, non come la persona che si conosceva ma un fantoccio di cera in grandezza naturale sostituito in quel modo dalla morte. al quale si doveva dedicare tutto quello sfoggio pietoso ed onorevole.
Lo scrittore ha reso l'idea del dolore della perdita del caro ma dell'incredulità di un corpo che poco prima si muoveva ed era una persona, ha spiegato la morte nei suoi due modi di essere, il doloroso e l'obbligo del rito.
Ovviamente le mie parole impoveriscono il racconto e dovrei chiedere scusa allo scrittore e quando leggerete questo passo capirete la bellezza delle espressioni.

veramente non sono parole mie, ho solo messo l'incipit :eek:k07: :)
 

daria

Master Florello
Un aspetto della semplicita' di Hans potrebbe essere inteso come atteggiamento mentale. Ad esempio un'infanzia costellata di lutti non gli ha tolto la gioia di vivere, la curiosita', il porsi verso l'altro con grande attenzione e in modo ricettivo. Nel proseguo della lettura
ci sara' costantemente modo di verificarlo negli incontri intellettuali con il pedagogo Settembrini :)
 

Olmo60

Guru Master Florello
Hans mi sembra un prototipo del tipo del borghese medio, almeno in apparenza, un pò indolente, un pò frivolo, ma non manca di riflessioni personali e argute..insomma sembra più "imbranato" di quello che realmente è.Trovo che vada a suo favore la sua curiosità intellettuale, sebbene mi sembri questa più di superficie che impegnata a un vero "arricchimento". Direi che mi piace il suo atteggiamento di osservatore, anche se estremamente ingenuo e impressionabile. Questo all'inizio.
 

Harma

Maestro Giardinauta
Ci sono anch'io....entro in punta di piedi,non sono assolutamente al vostro livello,infatti faccio una grande fatica a leggere questo libro_Olmo scriveva da qualche parte che dopo pagina 100 diventa sempre più interessante,speriamo ,altrimenti :confuso:
 

Olmo60

Guru Master Florello
Ci sono anch'io....entro in punta di piedi,non sono assolutamente al vostro livello,infatti faccio una grande fatica a leggere questo libro_Olmo scriveva da qualche parte che dopo pagina 100 diventa sempre più interessante,speriamo ,altrimenti :confuso:

si,per me non è stato facile, soprattutto non mi aspettavo l'atmosfera goliardica e tanti personaggi strani...non credevo ci fosse bisogno di tanta interpretazione, e mi sono accorta della sua profondità solo dopo diversi giorni: non demordere, lentamente gli scogli si sbricioleranno. Una volta letto che si tratta di un tipico "romanzo di formazione" come se ne scrivevano una volta, ho avuto in mano la chiave per accedere ai personaggi e al perchè delle discussioni..:Saluto:
 

Olmo60

Guru Master Florello
Se il titolo "la montagna incantata" è simbolico, di cosa è simbolo? ma forse questa domanda va posta alla fine....
 

carne

Florello Senior
Ci sono anch'io....entro in punta di piedi,non sono assolutamente al vostro livello,infatti faccio una grande fatica a leggere questo libro.

Cammina pure liberamente e mettiti comoda in poltrona che questo non è un libro che si beve di botto ma si deve centellinare. Ogni parola, ogni frase ha un suo significato preciso e senza ripetizioni racconta, descrive ed elabora gli argomenti. Non una volta sola son dovuta tornare indietro perchè il concetto non era chiaro e lo capivo solo leggendo parola per parola con calma.
Posso comunque dire che ogni concetto trattato è ben esplicitato e non voglio perdere nemmeno una pagina, sta creando un vero interesse.
Purtroppo siamo abituati a leggere libri in cui se si perde una frase o se si salta mezza pagina non si perde il senso del concetto ma in qiesto libro sarebbe peccato perderlo per l'elegante esposizione e la piacevolezza dello scritto.
Sta parlando di un luogo di grave malattia eppure sa raccontare cose molto interessanti su cui riflettere.
 

daria

Master Florello
Se il titolo "la montagna incantata" è simbolico, di cosa è simbolo? ma forse questa domanda va posta alla fine....

Quando la malia ti avrà completamente avvolta lo saprai, quando il "tempo che non è tempo" ti catapulterà di nuovo tra le brutture del piano sarà ancora più chiaro l'incantamento.
Non dimentichiamo che questo momento storico per quanto vago si trova alla fine della bella epoque e precede di pochi anni cambiamenti epocali, la Grande Guerra è ad un passo e dopo niente, ma proprio niente, sarà più come prima.
 

miciajulie

Fiorin Florello
sono proprio all'inizio, quando hans è appena arrivato. e si disquisisce sul tempo e il suo anomalo dilatarsi...
non facile, ma davvero interessantissimo. certo, mi ci sto cavando gli occhi.
 

daria

Master Florello
Questa lettura per certi versi enciclopedica, non è sempre fruibile o almeno non per tutti con la stessa preparazione-interesse.
Va da se' che alcune dissertazioni -e ce ne sono molte- troveranno più riscontro di altre, potranno suscitare curiosità e desiderio di approfondimento, o essere assorbite in modo parziale. la storia legata al microcosmo che ruota intorno al Sanatorio e i suoi ospiti segue una corsia precisa fino alla fine.
Le divagazioni sul tempo (il tempo è una vera fissa per il nostro Mann:rolleyes:...) le ho trovate di grande fascino e mi hanno fatto fare certi voli pindarici...che poi per scendere ho dovuto mettere la zavorra :D
 
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