carne
Florello Senior
, "essere comprensivi verso i vostri difetti".....
Questa frase la intendo come...non forzare il proprio carattere anche se lo si deve sempre migliorare.
, "essere comprensivi verso i vostri difetti".....
Olmo ho capito che questa espressione proprio non ti piace : essere il miglior amico di noi stessi, o forse confonde le idee.
Io la uso come un riguardo, una forma di rispetto per noi stessi. Troppe volte siamo così ingiusti, così spietati, così duri verso noi stessi, non ci perdoniamo, ma soprattutto non ci comprendiamo : un amico(vero) lo farebbe, ed anche noi dobbiamo imparare a volerci bene, ad essere meno critici ma soprattutto a metterci in discussione. Lo so che come dici tu si possono anche fare brutte scoperte, ma se non lo si fa come si vive ?! E' come essere l'ombra di noi stessi. Non credo che guardarsi dentro sia solo un modo di dire : non farlo, o non imparare a farlo significa perdere molto. Guardarsi dentro è essere anche spietati a volte, scoprire le cose che facciamo per dovere ma che non vorremmo fare, significa ascoltare quella parte di noi che troppo spesso è dimenticata, eppure così importante per il nostro benessere..
Tranquilla...nemmeno io !
Generosa..!!Arrivata a pagina 7 ho capito perchè/come non vi avevo capito.....Allora: io leggo. Le frasi hanno un senso letterario. Io interpreto il senso letterario. Dal senso letterario, così come è scritto, ho ragione di dire quello che ho detto; ma se faccio un passo avanti, posso "intuire" quello che la frase non dice, (e che io quindi non ho letto), cioè quello a cui allude....Perciò la frase (il discorso) per me è sbagliato letteralmente, ma giusto allegoricamente, perchè allude al desiderio di volersi bene, desiderio legittimo e necessario...
Quindi, dal momento che seziono il capello in quattro, analizzo troppo il senso scritto, ma mi perdo il non-scritto, cioè quello che voleva dire, che era "nascosto".....Beh, si ora ha capito................Ma era più semplice dire quello che non avete detto e non dire quello che invece era scritto..!!!!...mi sono scervellata 7 pagine...7! ah!ah!ah!....
Generosa..!!Arrivata a pagina 7 ho capito perchè/come non vi avevo capito.....Allora: io leggo. Le frasi hanno un senso letterario. Io interpreto il senso letterario. Dal senso letterario, così come è scritto, ho ragione di dire quello che ho detto; ma se faccio un passo avanti, posso "intuire" quello che la frase non dice, (e che io quindi non ho letto), cioè quello a cui allude....Perciò la frase (il discorso) per me è sbagliato letteralmente, ma giusto allegoricamente, perchè allude al desiderio di volersi bene, desiderio legittimo e necessario...
Quindi, dal momento che seziono il capello in quattro, analizzo troppo il senso scritto, ma mi perdo il non-scritto, cioè quello che voleva dire, che era "nascosto".....Beh, si ora ha capito................Ma era più semplice dire quello che non avete detto e non dire quello che invece era scritto..!!!!...mi sono scervellata 7 pagine...7! ah!ah!ah!....
Io invece la intendo come scusare
Olmo ti ringrazio per i grandi sforzi che fai... e per il tuo impegno !! Mi rendo conto e l'ho constatato già un altri thread che quando si parla di sentimenti e di emozioni e assai difficile tradurli in parole, sono concetti così difficili! Ci si dovrebbe trovare attorno ad un tavolo, forse sarebbe più semplice..Generosa..!!Arrivata a pagina 7 ho capito perchè/come non vi avevo capito.....Allora: io leggo. Le frasi hanno un senso letterario. Io interpreto il senso letterario. Dal senso letterario, così come è scritto, ho ragione di dire quello che ho detto; ma se faccio un passo avanti, posso "intuire" quello che la frase non dice, (e che io quindi non ho letto), cioè quello a cui allude....Perciò la frase (il discorso) per me è sbagliato letteralmente, ma giusto allegoricamente, perchè allude al desiderio di volersi bene, desiderio legittimo e necessario...
Quindi, dal momento che seziono il capello in quattro, analizzo troppo il senso scritto, ma mi perdo il non-scritto, cioè quello che voleva dire, che era "nascosto".....Beh, si ora ha capito................Ma era più semplice dire quello che non avete detto e non dire quello che invece era scritto..!!!!...mi sono scervellata 7 pagine...7! ah!ah!ah!....
Io non mi voglio nè particolarmente bene nè male ... Come con gli altri a volte mi scuso (certo un po' più frequentemente perchè le mie motivazioni, quasi sempre, le conosco bene ) ed a volte mi condanno, dicendomi che mi faccio del male ma, d'altra parte, ci sono alcuni comportamenti che derivano da fattori talmente radicati in noi, che difficilmente riusciamo a venirne a capo se non con piccoli aggiustamenti...
L'unica cosa che ho notato è che con la maturità sono diventata meno intransigente col prossimo e parallelamente ho notato una tolleranza maggiore anche nei confronti di me stessa che mi permette di vivere meglio.
Per quello che mi riguarda penso di poter dire che, finchè non sono diventata madre, sono stata la migliore amica di me stessa perchè, in fondo, il nostro ego generalmente ci porta a soddisfare, in via prioritaria, i nostri desideri, ad assecondarci. Da quando è nato mio figlio mi rendo conto che mi sento assolutamente in secondo piano e quando mi porto sul piano principale, è perchè il mio benessere o malessere psicologico (e anche fisico) incidono in maniera diretta su di lui.
Da oltre una settimana mi sento + "amica mia"
Decisa-mente è così.
E mi regalo un fiore per questo :flower:
... mente?
Adesso che ho capito meglio, mi sento di poter rispondere: no, io non sono stata la mia migliore amica, perchè ho sempre avuto troppo bisogno degli altri (degli amici, di un amore, dell'affetto...) e questo bisogno crea "dipendenza".cioè, ho preso decisioni contro il mio interesse,piuttosto che perdere questi affetti, quindi sono andata contro me stessa...Poi ho superato la dipendenza dagli affetti e ho cominciato a volermi più bene..D'altra parte, ho conosciuto pochissime persone migliori di me,perchè io credo che esistano valori, nella vita, ai quali ci si deve attenere sempre: perciò mi voglio bene e mi stimo per quello che penso, per la mia coerenza, onestà e sincerità....Ma quando questi valori così importanti e belli, per me, fanno si che rimango in qualche modo fregata "dai miei stessi valori", allora ho mille ripensamenti e mi dico: ok, sarò migliore della media nazionale, ma se poi ci vivo male, perchè non riesco ad essere un pò falsa, un pò opportunista, a fregarmene,.. .ecc ecc..perchè?...Poi, quando mi passa il malessere penso che riuscirò a volermi bene integralmente, il giorno che diventerò una menefreghista qualunquista arrivista...Ma nonostante tutto, so che dentro di me, mi piaccio proprio così come sono, ripensamenti compresi....