xst84
Giardinauta Senior
C’è un punto della via Messina Marine, presso Acqua dei corsari, dove chiunque ci passi sa che deve rallentare, se non fermarsi: non c’è orario o scusa per andare alla stessa velocità di prima, e il motivo delle file di auto sempre presenti in questo tratto non è ben chiaro: la strada strozza un po’, in prossimità del mini-porticciolo, del campetto di calcio, della pescheria, dell’edicola e del ristorantino, ma per giustificare le soste continue in questo tratto ci vorrebbe un ipermercato, un McDonald, un ospedale e il Centro dei Centri Tim.
A proposito, non si è mai capito perché le case automobilistiche si lamentano della crisi se ormai tutte le corsie di emergenza di tutte le strade d’Italia nei due sensi sono occupate da auto in sosta: la globalizzazione ha raggiunto anche i posti reconditi, , anzi sono gli abitanti dei vicoli della Palermo araba a fare domanda per essere aperti al traffico più ampio. C’è l’aspetto positivo: tutti uguali, finalmente e la casa e lo spiazzo tranquilli si sentono invidiosi di questa giustizia, da non confondere col caos, e vogliono essere mappati e trafficati anch’essi: come i castelli, l’essere fuori portata è un lusso che nessuno più può permettersi. Il lato destro di qualunque via accessibile è l’unico posto che può risolvere il problema di dove mettere l’auto quando non cammina, perché le auto sono molte di più, la nostra comodità prevede di usarle per molte più cose ( seggiolini, assi, cartelloni pubblicitari..), ma nel complesso camminano molto di meno.
Bagheria si ispira alla capitale.Non è che noi bagheresi scopriamo ora la seconda e la terza fila: ci sono intere strade dove si fa la gimcana a zig zag, (la strada delle vasche di raccolta, ora divenuta una scorciatoia di massa, abbastanza ben asfaltata per percorrerla, ma non nei due sensi come si vorrebbe; la via Castellammare, più larga ammatula delle strade vicine), chi vi si imbocca è consapevole dei metri in più da fare, e deve calcolare anche lo stress in più immettendosi in queste strade: le percorriamo lo stesso, evidentemente la viabilità è più importante della comodità dei residenti, ma potrebbe essere anche il contrario dal loro punto di vista di proprietari tutti col cancello che apre verso fuori, e come se no ?
Supponiamo di scendere da via Città di Palermo, per andare verso la parte mediana del corso Butera, dove abbiamo un importante appuntamento. Non c’è una razionale via di collegamento. Una volta c’era la via Morana, ma adesso ci troviamo la strada sbarrata da un bel divieto d’accesso, per cui dobbiamo prendere le stradine i cortiletti Greco ecc,, ma può sempre darsi che svoltando ci troviamo dei birilli di interruzione, perché c’è il camion che deve rifornire vari supermercati, quindi..marcia indietro e allungo da via Dante, quella specie di boulevard delle processioni laiche per paralitici che non ha mai avuto senso che si faccia nei due sensi, tra scuole, bar, ospedali, officine, centri professionali, studi televisivi, uffici, ferramenta, concessionarie, centri per la riabilitazione motoria, ACI, tre portoni, marciapiedi rialzati, collocamento, caserme di polizia, lavaggi, consultori, rivendite tabacchi e centri per la disintossicazione. Stucchevole quanto la via Libertà, ma almeno lì sai che è fatta per passeggiare. Via Dante a Bagheria è invece il pezzo di strada breve a più alta concentrazione di scali per qualunque motivo, e questa ricchezza da record indica anche come a Bagheria manchi tutto il resto, a parte quel senso di distinzione che ghettizza tutte le volte che si propone signorilmente di creare una zona tutta uffici ( manca l’ufficio comunale, però ), studi professionali, tecnici col camice, autorimesse cancellerie, sfornita di venditori ambulanti, di acciarini e riparatori tv e del gas.
A proposito, non si è mai capito perché le case automobilistiche si lamentano della crisi se ormai tutte le corsie di emergenza di tutte le strade d’Italia nei due sensi sono occupate da auto in sosta: la globalizzazione ha raggiunto anche i posti reconditi, , anzi sono gli abitanti dei vicoli della Palermo araba a fare domanda per essere aperti al traffico più ampio. C’è l’aspetto positivo: tutti uguali, finalmente e la casa e lo spiazzo tranquilli si sentono invidiosi di questa giustizia, da non confondere col caos, e vogliono essere mappati e trafficati anch’essi: come i castelli, l’essere fuori portata è un lusso che nessuno più può permettersi. Il lato destro di qualunque via accessibile è l’unico posto che può risolvere il problema di dove mettere l’auto quando non cammina, perché le auto sono molte di più, la nostra comodità prevede di usarle per molte più cose ( seggiolini, assi, cartelloni pubblicitari..), ma nel complesso camminano molto di meno.
Bagheria si ispira alla capitale.Non è che noi bagheresi scopriamo ora la seconda e la terza fila: ci sono intere strade dove si fa la gimcana a zig zag, (la strada delle vasche di raccolta, ora divenuta una scorciatoia di massa, abbastanza ben asfaltata per percorrerla, ma non nei due sensi come si vorrebbe; la via Castellammare, più larga ammatula delle strade vicine), chi vi si imbocca è consapevole dei metri in più da fare, e deve calcolare anche lo stress in più immettendosi in queste strade: le percorriamo lo stesso, evidentemente la viabilità è più importante della comodità dei residenti, ma potrebbe essere anche il contrario dal loro punto di vista di proprietari tutti col cancello che apre verso fuori, e come se no ?
Supponiamo di scendere da via Città di Palermo, per andare verso la parte mediana del corso Butera, dove abbiamo un importante appuntamento. Non c’è una razionale via di collegamento. Una volta c’era la via Morana, ma adesso ci troviamo la strada sbarrata da un bel divieto d’accesso, per cui dobbiamo prendere le stradine i cortiletti Greco ecc,, ma può sempre darsi che svoltando ci troviamo dei birilli di interruzione, perché c’è il camion che deve rifornire vari supermercati, quindi..marcia indietro e allungo da via Dante, quella specie di boulevard delle processioni laiche per paralitici che non ha mai avuto senso che si faccia nei due sensi, tra scuole, bar, ospedali, officine, centri professionali, studi televisivi, uffici, ferramenta, concessionarie, centri per la riabilitazione motoria, ACI, tre portoni, marciapiedi rialzati, collocamento, caserme di polizia, lavaggi, consultori, rivendite tabacchi e centri per la disintossicazione. Stucchevole quanto la via Libertà, ma almeno lì sai che è fatta per passeggiare. Via Dante a Bagheria è invece il pezzo di strada breve a più alta concentrazione di scali per qualunque motivo, e questa ricchezza da record indica anche come a Bagheria manchi tutto il resto, a parte quel senso di distinzione che ghettizza tutte le volte che si propone signorilmente di creare una zona tutta uffici ( manca l’ufficio comunale, però ), studi professionali, tecnici col camice, autorimesse cancellerie, sfornita di venditori ambulanti, di acciarini e riparatori tv e del gas.