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L’Aquila città militarizzata

M

mammagabry

Guest
Mio marito mi ha telefonato piu' volte oggi.
Lui ha vissuto a L'Aquila tatnto tempo fa quando era universitario(per poco!)
Non hanno avuto tanti problemi anche perche' era tutto organizzato da rifondazione nel campo di San Biagio dove lo stesso campo e' gestito da loro.
Gli e' venuto il magone vedendo le macerie e i sensi di colpa quando ha pensato: beh,adesso torno a casa.
Mi ha detto che la situazione e' abbastanza tranquilla non ha trovato niente di esagerato a parte la camionetta dei carabinieri che veniva li ha controllare.
Salira' su anche i prossimi sabati per fare un po' di cose tutte informatiche configurare la rete e poi fare la radio in streaming per fare sentire la musica ai ragazzi che gli hanno detto si annoiano tantissimo.Mio marito ha poi tirato la giocoleria e i palloncini e i bambini hanno apprezzato tantissimo ed un ragazzo ha imparato in mezz'ora tutto il repertorio di mio marito!
Domani mi raccontera' meglio i particolari mi diceva che le condizioni igieniche non erano il massimo poi mi faro' spiegare meglio ma si immaggina.
Sono contenta che si renda utile e che porti allegria ai bambini e ai ragazzi insegnandosi cose belle e utili che li possano distrarre e aiutare anche psicologicamente,anche se non lo vedro' piu' per alcuni sabati ne vale la pena!!!
 

cyberphal

Giardinauta Senior
Esatto. I controlli ci sono, polizia, carabinieri, forestale fanno ronde continue, soprattutto di notte per gli sciacalli. Ma se non ci fossero?
I bagni, chimici o in container, non sono certo il massimo, 8 persone in una tenda non si divertono a stare insieme, la convivenza crea tensione.
La droga? C'è come in ogni città, solo che la nostra "città" è la tendopoli ed essendo più piccola mette più in evidenza le magagne. Anche le risse.
Ma i bambini riprendono a giocare e a studiare.
La gente si mette in macchina per andare a lavorare, c'è un traffico bestiale sulle poche strade transitabili, ma SI PROVA A VIVERE!
E i giornalisti accentuano tutto. Ma è il loro mestiere. Non entro nel merito. Non sopporto gli scoop a tutti i costi. Ma dobbiamo conviverci. Abbiamo problemi più gravi che discutere con i giornalisti "sensazionalisti".
Se non l'avete fatto, guardate le foto su Kataweb, su Il capoluogo.it, o dove volete.
Vedrete macerie, anche qualcosa di troppo che forse era meglio non pubblicare, ma vedrete anche qualche foto volutamente normale, pezzi di città non ferita. Da quella ripartiremo.
 

cyberphal

Giardinauta Senior
qualche notizia della manifestazione di ieri?

Nulla oltre quello sentito al TG3. 500 manifestanti volevano entrare nella zona rossa. Giustamente temono che quella zona, lasciata per ultima nei sopralluoghi data la gravità delle lesioni, venga rimessa in piedi fra chissà quanti anni. Legittime aspettative, ma non credo sia quello il modo giusto di affrontare il problema. Scoglio contro scoglio non si arriva a nulla. Meno male che alla fine gli animi si sono placati, hanno dato ascolto al sindaco e una delegazione è entrata per vedere come è realmente la situazione.
Anche qui, ripeto, l'importante è mantenere viva l'attenzione sulla città.
Perfino le autorità premono per riaprire al più presto almeno le prime strade.
Non dimentichiamo che il centro è anche sede di molti uffici importanti, non metterli in condizione di rilavorare al più presto significherebbe dare ragione a chi vuole portare L'Aquila fuori dall'Aquila, esautorandola di funzioni importantissime. Quindi c'è tutto l'interesse, anche di una parte politica, di riaprire il centro. Ma tutto va fatto nei tempi e soprattutto nei modi giusti, nella massima sicurezza per tutti.
 
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