chi si crogiolava beatamente....
alle 8 tocchiamo suolo , paghiamo la tassa d'ingresso al parco e incontriamo un bel ragazzotto di colore che ci carica i bagagli su un carrellino con ruote e lo seguiamo alla posada che avevamo prenotato dall'italia: la Lagunita.
arriviamo e troviamo gli altri ospiti intenti a far colazione e ci fan cenno di sederci con loro.
quando ho prenotato a marzo ho preso contatti con un tale andrea, proprietario della posada ma mi dicono che non c'e', e' in italia e che al suo posto c'e' Claudia... ma nessuno si vede. intanto facciamo colazione con gli altri Italiani ( cioe' il 99 % fatta eccezione per una famigliola con mamma e nonna venezuelana, figlioletta e marito rigorosamente made in italy)
e' subito notiamo che l'atmosfera non e' tanto rilassata come ci si aspettava arrivando qui.
i ragazzi si lamentano di qualsiasi cosa... chi della camera che e' uno sgabuzzino, chi del mangiare che non eccelle, chi del capitano della barca che porta in escursione durante la giornata e via di seguito.... dopo un'ora son gia' sull'esaurimento andate ed enzo se ne esce con la frase:
" ahhhh se dobbiamo star qui a sentire ste' paranoie, riprendiamo le valige ancora non sfatte, prendiamo il primo aereo e torniamo nella foresta eh????? si stava 100 mila volte meglio, nessun italiano rompiball e nessun lamento continuo...."
in un primo momento accolgo l'idea benvolentieri ma con il senno di poi ne esce fuori la mia vena euricchia che mi rammenta di aver speso BEI soldi per venire fin qui e che ho gia' saldato il tutto
quindi rimaniamo imponendoci di voler toccare con mano prima di seguire come caproni i lamenti degli altri ospiti.
ciononostante passero' due giorni con il muso un po' nero per questo senso di malumore che mi han messo