Daria, ma non è una contraddizione in termini, dire che se sei tirata in ballo direttamente, balli anche con uno sconosciuto e poi dire che del giudizio altrui, soprattutto qui dentro, è anche possibile fregarsene?
No, no Rò...a moment please
Tirata in ballo si, ma riferito alle sezioni specifiche di questo forum, il giardinaggio, in queste sezioni io condivido i miei risultati, mi congratulo per quello degli altri, a domanda se posso, per quel poco che so, rispondo.
Ho già detto di aver più da imparare che da insegnare, in materia di piante, per cui cerco di limitare i danni
k07: il più delle volte leggo e all'occorrenza mi informo silenziosamente
lascio andare avanti quelli più esperti di me, perchè trovo che sia giusto così.
Poi, non capisco perchè dici che non è che proprio tutto tuttissimo quel che viene detto, in particolare qui dentro, debba tangerci tanto da ferirci.
Non so, io non riesco mai a capire quanto differente sia la realtà di qui dentro e quella là fuori...a me sembra che spesso ci nascondiamo dietro il nostro stesso dito, ma magari mi sbaglio, solo che quando scrivo a te o a chiunque altro, so che parlo con te qui, come lo farei nella vita reale.
E poi, come dice Dek, certi concetti ovviamente, sono tagliati su misura su te stessa, ma altrettanto vero, è il fatto che ognuno di noi reagisce di fronte a qualcosa che vive come un fastidio, una minaccia o un'ingerenza. Per cui, a mio avviso, ognuno agisce secondo quello che il proprio giudizio della realtà gli suggerisce o gli suscita e, come tali, legittimi.
Quindi, certamente quel che è giusto per uno non va bene per l'altro, ma su nessuno dei due si dovrebbe pensare che sbaglino, sempre in considerazione del giudizio generale che si dovrebbe avere nei confronti dell'individualità di tutti.
Fatto ovviamente salvo, quando si capisce o si percepisce, la volontà di una delle due parti in causa, di ledere.
E qui si torna ai termini. Cioè, a mio avviso, si può essere d'accordo o non d'accordo, ma non certo pensare e dire, definire errore o dire sbagliato a pensarla uno in un modo e l'altro, in un altro.
Si pensa spesso che una parola valga quanto un'altra se esprimono più o meno la stessa cosa, ma io credo, invece, che molto spesso un certo modo di chiamare o identificare le azioni o i pensieri degli altri, possano diventare un giudizio di valore o di merito anche sulla persona.