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I GdL di G.it - Abbiamo sempre vissuto nel castello - Shirley Jackson

miciajulie

Fiorin Florello
spoiler spoiler spoiler spoiler l'ho finito!!!!!

unico savio, il gatto.

un prima parte tirata per le lunghe, fino all'arrivo del cugino charles. troppo per delineare i caratteri dei personaggi, che poi emergono 'davvero' assai più avanti
anche se com'erano andate le cose 6 anni prima, in un qualche modo, lo si era capito
tutte figure (o figuri?) improbabili per lo più:
mary catherine da uccidere, subito, anzi, da piccola:D. constance che per proteggerla è rimasta vittima a sua volta della pazzia devastante e omicida della sorella minore. e per pazzia non intendo solo l'immedesimazione con l'angelo della morte, ma anche semplicemente tutte le sue innumerevoli fisse, i nascondigli, la 'luna', che vanno oltre la bizzarria caratteriale, sono proprio patologici.
zio julian così fuso postavvelenamento da accettare di dividere la propria vita poco più che da vegetale con 2 squinternate, di cui una pure pericolosissima. charles che all'inizio sembra, certo, antipatico e venale, ma almeno sano di mente e in quella banda di pazzi è un alito di normalità. nel finale prevale troppo la sua vena cattiva, ma un po' scolorita: avrebbe potuto, se davvero lo avesse voluto, con la forza, rientrare in quella casa, o almeno in cosa ne era rimasto. non buono, codardo
mi pare che l'unica che in un modo o nell'altro si 'riscatta' è la gente, gli altri. che per chiusura, ignoranza, pretesa di sostituirsi alla legge, ma più semplicemente per enorme paura davanti a delitti così tragici e inattesi in una località persa nella provincia americana, dapprima, avendone la possibilità con l'incendio (tra l'altro sempre opera della stessa fanciulla sanguinaria), comportandosi come branco di belve fameliche, ma poi provando a chiedere perdono, pur se in modo un po' riduttivo, quasi puerile, con un atteggiamento pratico, non solo a parole.
buoni i pezzi descrittivi. specie quelli della casa. come se l'autrice ci dicesse di un ambiente che ama davvero.
mentre leggevo, me lo 'vedevo', tipo film. di solito mi succede :rolleyes:. ho rischiato di lasciar perdere la proiezione da quanto si attardava, all'inizio, poi, lo ammetto, un po' verso la fine mi ha 'preso', senza eccedere, però
nella testa mi suonavano diversi brani, a far da colonna sonora: tanta jocelyn pook, buona dose del repertorio di nick cave e amnesia dei dead can dance
 
Ultima modifica:

Harma

Maestro Giardinauta
Scoperto solo ieri questo 3d...Faccio ancora in tempo a partecipare??Il libro l'ho scaricato ieri...Sono in pensione dal 1° di settembre :froggie_re finalmente ho più tempo di leggere,e non più le 5 minuti prima di crollare dal sonno :lol:
 

letizia66

Florello
Ciao Harma c'è ancora chi lo deve finire, se già lo hai e hai voglia di leggerlo è piccolino in paio di giorni ce la fai e se non sbaglio ci eravamo dati 2 mesi di tempo , dai dai che così ne scegliamo un altro :eek:k07:
AUGURI per la pensione :) avere del tempo a disposizione per occuparsi di ciò che più ci piace deve assere bellissimissimo :eek:k07:
 

Harma

Maestro Giardinauta
Ciao Harma c'è ancora chi lo deve finire, se già lo hai e hai voglia di leggerlo è piccolino in paio di giorni ce la fai e se non sbaglio ci eravamo dati 2 mesi di tempo , dai dai che così ne scegliamo un altro :eek:k07:
AUGURI per la pensione :) avere del tempo a disposizione per occuparsi di ciò che più ci piace deve assere bellissimissimo :eek:k07:
Grazie Letizia....mi darò da fare a finirlo presto....Per quanto riguarda la pensione,sono stata fortunata di poter andare a 60 anni..Ora sono più povera,ma mi sento molto ricca di aver più tempo per le miei passioni :Saluto:
 

daria

Master Florello
Ciao!
Teniamo aperto il thread fino alla fine di settembre, quindi chi vuole partecipare fa ancora in tempo,anche perche' non e' un romanzo lungo :)

benvenuta Harma :)
 

daria

Master Florello
Recensioni - work in progress

FINITO:

-BENJI:
Una lettura piacevole, un po' prevedibile.
Ho trovato molto bello il personaggio dello zio, odioso il cugino Charles.
Interessante il rapporto fra gli abitanti del "castrello" e il paese.
Un libro da sotto l'ombrellone come li chiamo io: una lettura piacevole lieve che però non ha suscitato in me profonde riflessioni e quindi destinata a perdersi nell'oblio del tempo.
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-DARIA:
Lo stile è scorrevole e incuriosisce l'approccio iniziale, poi si entra nel "vivo" della storia e ci si perde in una dose abbondante di noia e ripetizioni irritanti . Qualche guizzo verso la fine,mi riferisco alla rivolta del paese e alla successiva ammenda. Questo genere di storie gotico-horror secondo me hanno il preciso dovere di infondere ansia a chi legge, quando questo non avviene, be', direi che un obiettivo importante è mancato.
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-ERIKA:
L'inizio mi ha incuriosita e stessa cosa vale per la trama, però l'ho trovato claustrofobico, morboso ed inquietante.....se all'inizio ho provato un pò di compassione per le protagoniste (che trovo entrambe irritanti)....beh mi è passata in fretta
PS Mi viene persino il dubbio che lo zia sia stato aiutato a "emigrare"
Penso anche che essendo stato scritto mezzo secolo fa conti qualcosa.....chi cerca i ritmi incalzanti ed i colpi di scena dei thriller di oggi, qui non li trova di certo; non c'è un cattivo di turno perchè il male è nelle piccole cose di tutti i giorni.
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-ANNA:
Ho finito il romanzo ieri e sinceramente non mi ha soddisfatto molto.
Secondo me le premesse per un bel romanzo, di quelli che ti lasciano addosso l' inquietudine, c' erano tutte, eppure la storia scivola via senza infamia e senza lode... peccato!
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-CARNE:
... Come avrete intuito, ho trovato la lettura di questo libro curiosa e piacevole per la trama iniziale. Un qualcosa di simile a "la casa degli spiriti" di Isabell Allende ma, contrariamente a questo, la scrittrice Shirley ha parlato dei protagonisti con le loro azioni e sentimenti, in un susseguirsi interessante per poi chiudere senza risposta o conclusione alcuna.
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-DAVIDE:
Finito!
Devo dire che la storia non mi ha coinvolto molto, tranne qualche "uscita" di zio Julian che ha regalato delle perle quasi comiche. Per il resto l'ho trovato un romanzo poco coinvolgente, o meglio, fra di noi non è scattato "l'amore a prima lettura". I personaggi li ho trovati insulsi, sia gli abitanti del paese, ma soprattutto le due sorelle, alle quali avrei volentieri dato un calcio in quel posto
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-PICANTINA:
E' scritto in maniera semplice e la lettura è scorrevole, ma non prende e non coinvolge. La storia è piatta, senza suspance. Non ho capito se è un thriller perché non ho trovato nessuna caratteristica del genere.
Come davide mi è quasi piaciuto lo zio, ma le due sorelle altamente irritanti. Constance con i suoi continui:"Merricat, che sciocchina"...."ma mollale un ceffone!", mi veniva da rispondere tutte le volte e la sorella l'avrei spedita davvero sulla luna senza ritorno.
Ipocrita Stella e odiosi gli altri abitanti, decisamente antipatico il cugino.......
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-PIN:
Vuoto, totalmente vuoto. Nessun personaggio con un minimo di spessore.
Concordo con chi avrebbe preso a sberle Costance e a calci Merricat.
Sarà una scrittura di 50 anni fa, poi neppur tanto vecchia, ma manca di qualunque mordente e interesse.
L'unica cosa che mi ha 'divertito', anche io da piccola dicevo se passo di là mi succederà qualcosa a volte di bello a volte no.
La trama di per sé, non è malvagissima, ma senza nessun personaggio forte, si appiattisce subito.
Lo zio, unico personaggio con 'qualcosa', direi grande approffittatore da sempre e ora quasi ricattatorio.
Il cugino, perchè non usare la situazione a proprio uso e consumo.
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-ROCCO.CO:
Direi che non è un giallo e neppure un thriller dato che il fatto criminoso si configura e conclude nelle prime pagine un po' per diretto intervento dell'autrice un po' per intuito.
Lo definirei un racconto lungo di tipo psicologico:
la descrizione di un evento dal punto di vista di uno psicotico (merricat) ed un demente (zio) ed una nevrotica (constance)
Da qui il ritornare sui fatti ...sezionandoli da ripetuti punti di vista ...un martellare ritmico di ripetizioni irritanti ma non noiose che ampliano la sensazione di claustrofobia
A fare da contrappunto alla malattia psichiatrica ecco i vizi degli uomini comuni...dal cugino ai concittadini....avidità...moralismo...crudeltà...i nvidia
Bella l'idea ma troppo evidente l'intento pedagogico moralista
Non mi intendo di pittura ma ricorda non so quale corrente artistica del 900 che rappresentava un soggetto contemporaneamente da più punti di vista con risultato surreale
Forse l'autrice americana era influenzata dall'arte dell' epoca o anche dalle opere di freud e della psicanalisi ?
Non lo so...non ne so abbastanza in merito ma il dubbio mi è venuto
Piaciuta la descrizione dell'arredo...
I personaggi ed i fatti prendono forma per deduzione ...per le cose non dette... come l'origine del gesto omicida di merrycat presentato come un flashback :
figlia amata ed assecondata per sopperire alla malattia al primo "no" reagisce con violenza
Un racconto lungo di lettura scorrevole ma che rinuncia a trama ed azione per privilegiare l'aspetto psicologico.
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-NATABRUJA:
Finito!
Una voce fuori dal coro, tranne un poco Carne e Rocco.co.
Non un romanzo ma un racconto: Mi è piaciuto! Non tanto per la storia perché effettivamente quello che accade nel libro è molto poco, ed è già accaduto, ma ho trovato interessante guardare il mondo attraverso la mente di Merricat. La forza del romanzo sta nella scrittura piuttosto che nella trama, il modo in cui la storia è narrata in maniera che la verità sulla famiglia venga fuori lentamente. Lo capisci fin dalle prime pagine, ma vai avanti per capire come e perché. E la motivazione è talmente banale che solo una mente psicotica come Merricat poteva concepire.
I personaggi:
Merricat su tutti!
La sorella piattissima
Lo zio simpatico, oggi avrebbero scritto che aveva l'Alzheimer
Il cugino Charles personaggio odioso ma necessario in qualsiasi romanzo che si rispetti.
Helen Clarke mi è piaciuta, personaggio molto aderente a molte realtà americane (ne conosco una!)
Inquietante ma di grande effetto la descrizione degli abitanti del paese che man mano sembrano fondersi in un mostro che avanza per mangiarsi la casa.
L'unica cosa che mi è mancata è la localizzazione. Quando leggo un libro mi piace sempre sapere dove è ambientato, mi serve per calarmi meglio nell'atmosfera.
Ma dove poteva essere ambientato il mondo di Merricat? Sulla luna, no?
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LETIZIA66
Finito. le pagine seguenti non mi hanno fatto cambiare opinione ,anzi ,è stato un susseguirsi di eventi sempre nella stessa direzione , prevedibili e deprimenti, non lo trovo un libro rilassante anzi piuttosto irritante dato il comportamento di tutti i personaggi a partire dalle due ragazze fino alla gente del paese , ok sono sincera, lo trovo piatto e claustrofobico adesso vado a leggere le altre opinioni
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MICIAJULIE
unico savio, il gatto.

un prima parte tirata per le lunghe, fino all'arrivo del cugino charles. troppo per delineare i caratteri dei personaggi, che poi emergono 'davvero' assai più avanti
anche se com'erano andate le cose 6 anni prima, in un qualche modo, lo si era capito
tutte figure (o figuri?) improbabili per lo più:
mary catherine da uccidere, subito, anzi, da piccola. constance che per proteggerla è rimasta vittima a sua volta della pazzia devastante e omicida della sorella minore. e per pazzia non intendo solo l'immedesimazione con l'angelo della morte, ma anche semplicemente tutte le sue innumerevoli fisse, i nascondigli, la 'luna', che vanno oltre la bizzarria caratteriale, sono proprio patologici.
zio julian così fuso postavvelenamento da accettare di dividere la propria vita poco più che da vegetale con 2 squinternate, di cui una pure pericolosissima. charles che all'inizio sembra, certo, antipatico e venale, ma almeno sano di mente e in quella banda di pazzi è un alito di normalità. nel finale prevale troppo la sua vena cattiva, ma un po' scolorita: avrebbe potuto, se davvero lo avesse voluto, con la forza, rientrare in quella casa, o almeno in cosa ne era rimasto. non buono, codardo
mi pare che l'unica che in un modo o nell'altro si 'riscatta' è la gente, gli altri. che per chiusura, ignoranza, pretesa di sostituirsi alla legge, ma più semplicemente per enorme paura davanti a delitti così tragici e inattesi in una località persa nella provincia americana, dapprima, avendone la possibilità con l'incendio (tra l'altro sempre opera della stessa fanciulla sanguinaria), comportandosi come branco di belve fameliche, ma poi provando a chiedere perdono, pur se in modo un po' riduttivo, quasi puerile, con un atteggiamento pratico, non solo a parole.
buoni i pezzi descrittivi. specie quelli della casa. come se l'autrice ci dicesse di un ambiente che ama davvero.
mentre leggevo, me lo 'vedevo', tipo film. di solito mi succede . ho rischiato di lasciar perdere la proiezione da quanto si attardava, all'inizio, poi, lo ammetto, un po' verso la fine mi ha 'preso', senza eccedere, però
nella testa mi suonavano diversi brani, a far da colonna sonora: tanta jocelyn pook, buona dose del repertorio di nick cave e amnesia dei dead can dance


bene, bene, piano pianino arriviamo alla fine :)
 

daria

Master Florello
Letizia leggendo il tuo commento mi è venuta la colonna sonora da associare al romanzo: bolero di ravel
Non pensate che il crescendo di aspettativa per l'azione sino alla delusione ultima con conseguente frustrazione ed inquietudine fosse lo scopo dall'autrice?
Insomma...magari non voleva scrivere un best seller ma qualcosa di più elaborato...
Mi ricorda il Deserto dei Tartari di Buzzati che si conclude nel momento in cui l'azione potrebbe avere inizio

no, ti prego,l'accostamento con il Deserto dei Tartari no, un romanzo che e' diventato paradigma dell'attesa e della solitudine dell'uomo,secondo me, geniale
 

Green thumb

Moderatore Sezz. Prato / Libri
Membro dello Staff
Finito da un pezzo ma per problemi tecnici non son potuto venire a riferire... :lol:

SPOILER

La parte iniziale mi ha molto spiazzato, un'aura di serenità in cui serpeggia della tensione ma solo come disturbo di fondo, la definizione "...senza alzare la voce" mi è sembrata calzante ma la svolta c'è stata con l'arrivo del cugino Charles prima e con la "follia" del popolino che porterà al definitivo crollo delle due protagoniste, mostrando come l'intero racconto (lungo ma pur sempre un racconto) sia "solo" l'ennesimo canto della follia umana nascosta nelle sue mille sfaccettature.

I personaggi sono scolpiti con un'accetta è vero ad eccezione del cugino Charles per formare il quale ha usato una motosega :lol:, ma è un racconto quindi con esigenze diverse dal romanzo (almeno per me), i personaggi sono mezzi per far risaltare la follia umana in molteplici forme, questo era l'intento e c'è riuscita molto bene, ti senti quasi partecipe delle fobie delle due protagoniste tanto da cercare di anticipare le loro mosse.

Stile molto anni sessanta se vogliamo, oggi difficilmente lo stesso libro verrebbe scritto così ma sono atmosfere nebbiose con sprazzi di normalità che servono per ingannare i lettori e creare a loro modo suspance.

In poche parole mi è piaciuto tanto da consigliarlo come lettura e ringrazio chi l'ha proposto... :D

Ora vi saluto qui perché tre notti a dormire poco o nulla sono un po' tante e comincio ad addormentarmi sui tasti, i vostri giudizi li leggerò domani sera (tanto mio padre è uscito dall'ospedale e quindi tutto dovrebbe rientrare nella normalità) buonanotte a tutte/i :lol:
 

daria

Master Florello
bene! e anche green thumb ha finito! peccato che le recensioni dei ritardatari non ci stiano in coda -post con troppi caratteri-

intanto sappiate che ha fatto i compiti per le vacanze :D boi, boh! chiedo lumi :eek:k07:
 

rocco.co

Guru Giardinauta
..... altrimenti terremo la questione in sospeso .......
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............Il deserto dei Tartari no!
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Mi fido!
 

miciajulie

Fiorin Florello
vi è capitato, leggendo il commento/recensione di un altro forumista, di modificare di qualche sfumatura la vs impressione sul libro?
 

rocco.co

Guru Giardinauta
Ad una prima lettura mi pareva letteratura di qualità...ben scritto da un punto di vista grammaticale e di consecutio temporum e struttura del racconto e ricchezza di vocaboli insomma.
Successivamente all'osservazione di Daria Su Buzzati...usando il deserto dei tartari come unità di misura....ho spostato verso il basso la tacca di qualità....anche se la traduzione a volte influisce sul risultato finale

E a te è capitato?
 

miciajulie

Fiorin Florello
Ad una prima lettura mi pareva letteratura di qualità...ben scritto da un punto di vista grammaticale e di consecutio temporum e struttura del racconto e ricchezza di vocaboli insomma.
Successivamente all'osservazione di Daria Su Buzzati...usando il deserto dei tartari come unità di misura....ho spostato verso il basso la tacca di qualità....anche se la traduzione a volte influisce sul risultato finale

E a te è capitato?

non in questo senso. e forse ho percorso la strada in senso inverso. ho fatto l'errore di leggere 'a mio rischio e pericolo' le recensioni di chi aveva già terminato, così che ho finito per farmi un po' condizionare dalle descrizioni altrui dei diversi personaggi. rovinandomi in parte il gusto della scoperta. le ultime 60 pagg, apprezzandolo finalmente un po' (non trovandolo più penosamente descrittivo e pure un po' ripetitivo nelle caratterizzazioni), mi sono alquanto liberata dai giudizi degli altri lettori del gruppo
a pensarci, ora, lo vedo più come film noir un po' démodé che come libro. dovrò capire perchè...
 
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