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grasse in piena terra

lelio

Giardinauta
cercate di LEGGERE PRIMA DI RISPONDERE GRAZIE! Io non o detto che a Sciacca fa piu freddo che a Roma , questo lo hai detto tu . Io ho che forse magari in altre parti della Sicilia si puo mettere anche altre grasse considerate un po piu delicate? Un abitante di Sciacca aggregato per motivi di lavoro a Roma , mi ha detto lui stesso che rispetto ad altre zone della sicilia Sciacca la sera è piu fredda e non ricordo se ha detto anche piu umida.
Possibile che ogni volta che uno posta un argomento la gente debba sentirsi toccata nella propria abilità di coltivazione? Anche sminuendo le capacita altrui? Per me che una plumeria campi a Roma in un giardino di una persona che non legge e non va sui forum di piante grasse è gia una cosa da menzionare, per voi no. State spostando l'argomento che cercavo di sollevare sulle temperature di sciacca di cui a me personalmente non me ne frega nulla.
Le consuetudini dei forum dicono che usare il maiuscolo equivale ad urlare, e urla chi non ha argomenti migliori.
Cerchiamo di ricapitolare:
1 - Sono dieci giorni che cerco di farti capire che non tutte le grasse sono uguali: ci sono varietà di opuntie che vivono tranquillamente in Veneto, ma ci sono piante che per sopravvivere richiedono temperature minime di + 15°, o terreni poverissimi di sostanza organica e che non accumulino una goccia d'acqua, o di non vedere una sola goccia d'acqua in determinati periodi vegetativi, condizioni che neppure dove abito posso garantire, pur abitando in una zona (costa sud della Sicilia) molto favorevole alla cura di certe piante.
2 - Tu hai risposto che Sciacca è fredda e umida.
3- Ti ho dimostrato, dati alla mano facilmente reperibili da chiunque, che Sciacca, assieme a tutta la costa sud della Sicilia è nella fascia climatica più favorevole d'Italia, parlando solo delle temperature; aggiungo anche che le precipitazioni medie sono molto inferiori al resto della Sicilia insulare, condizioni superate soltanto da Pantelleria e da Lampedusa.
Se c'è qualcuno che non ha letto quello che dicevano gli altri sei proprio tu, proteso com'eri a dimostrare l'indimostrabile, e cioè che in un'aiuola riempita con normale terra di campo si possono coltivare tutte le piante grasse.
Un'ultima cosa: avrò fatto qualche battuta, ma era solo per non dare un tono troppo serio alla risposta, tono che normalmente ritengo inadatto al contesto; quello che non mi sono permesso, è di scendere sul personale, attribuendo a persone che non conosco il titolo di "esperto" sarcasticamente racchiuso tra virgolette, ma tant'è: dalle mie parti si dice che il sacco può spargere soltanto ciò che contiene.
Per quanto mi riguarda, basta così: frequento questo forum per scambiare esperienze e consigli, non per litigare o far sentire a chi non ha voglia di farlo.
 

Platycodon

Florello
Si in effetti è così ogni pianta ha la sua temperatura e già questo dice tutto.
Ho letto ora la discussione e visto che si parla di cactus all'esterno in piena terra aggiungo questo:
[video=youtube;wbPnGi2oV7E]https://www.youtube.com/watch?v=wbPnGi2oV7E[/video]
Però ho visto un documentario completo dove i proprietari dicono che ogni volta che si avvicina l'inverno hanno un lavoro pazzesco da fare, salgono con la scala su quelli alti e li "incelofanano" tutti, e si dedicano alla copertura anche di quelli più piccini, quindi lavoro pazzesco, il giardino è immenso. Ma soffrono anche li, che tra l'altro a Ischia non fa tanto freddo d'inverno (lo posso dire dato che tutti i meie parenti son di li e che quando venivano qui su dicevano che sembrava il polo). Quindi vige sempre la regola del rispetto delle temperature per ogni singola piantina.
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

diciamo che coprire le piante con la plastica e proteggerle dal freddo non è proprio "naturale".
Allora anche io a Biella potrei prendere i miei vasi ed a primavera sotterrarli in giardino, per poi rimuoverli e ritirarli in serra in inverno.
Esteticamente farei un giardino tropicale...nomade.
Oppure creare una copertura che,all'occorrenza, copra il giardino e lo protegga da freddo, pioggia e neve.
A Merano, nei giardini del Castello di Trauttmansdorff, si vede bene quello che intendo. Un bel giardino di cactacee con copertura che, all'occorrenza, si chiude e si scalda.
Non è però un adattamento naturale e libero al clima del luogo.
Secondo la teoria che ha generato questo post, bisognerebbe provare a piantarle in terra e lasciare che, senza ombrello e stufetta, facciano da sole.
Secondo me però, nel giro di una stagione, più nessuno potrebbe ammirare il giardino di cactacee al castello, ma solo una massa di piante marcescenti o irrimediabilmente deturpate.

Ste
 

bisteccone galeazzi

Aspirante Giardinauta
Le consuetudini dei forum dicono che usare il maiuscolo equivale ad urlare, e urla chi non ha argomenti migliori.
Cerchiamo di ricapitolare:
1 - Sono dieci giorni che cerco di farti capire che non tutte le grasse sono uguali: ci sono varietà di opuntie che vivono tranquillamente in Veneto, ma ci sono piante che per sopravvivere richiedono temperature minime di + 15°, o terreni poverissimi di sostanza organica e che non accumulino una goccia d'acqua, o di non vedere una sola goccia d'acqua in determinati periodi vegetativi, condizioni che neppure dove abito posso garantire, pur abitando in una zona (costa sud della Sicilia) molto favorevole alla cura di certe piante.
2 - Tu hai risposto che Sciacca è fredda e umida.
3- Ti ho dimostrato, dati alla mano facilmente reperibili da chiunque, che Sciacca, assieme a tutta la costa sud della Sicilia è nella fascia climatica più favorevole d'Italia, parlando solo delle temperature; aggiungo anche che le precipitazioni medie sono molto inferiori al resto della Sicilia insulare, condizioni superate soltanto da Pantelleria e da Lampedusa.
Se c'è qualcuno che non ha letto quello che dicevano gli altri sei proprio tu, proteso com'eri a dimostrare l'indimostrabile, e cioè che in un'aiuola riempita con normale terra di campo si possono coltivare tutte le piante grasse.
Un'ultima cosa: avrò fatto qualche battuta, ma era solo per non dare un tono troppo serio alla risposta, tono che normalmente ritengo inadatto al contesto; quello che non mi sono permesso, è di scendere sul personale, attribuendo a persone che non conosco il titolo di "esperto" sarcasticamente racchiuso tra virgolette, ma tant'è: dalle mie parti si dice che il sacco può spargere soltanto ciò che contiene.
Per quanto mi riguarda, basta così: frequento questo forum per scambiare esperienze e consigli, non per litigare o far sentire a chi non ha voglia di farlo.


il maiuscolo non equivale solo ad urlare ma a chiarire una cosa che non è stata capita e continui a non capire
1 so perfettamente che non tutte le grasse non sono uguali.
2 tu avevi detto prova a mettere alcune specie a Sciacca e vedrai che moriranno ed io ti ho risposto forse è perche Sciacca è un po piu fredda di altre zone della Sicilia. Ma a me della tua Sciacca non interessa, sei tu che hai spostato l'argomento da una frase mal interpretata. Io ho solo detto che vengono spesso "snobbati" i successi di chi coltiva in piena terra o in vasi al massimo coperti dalla pioggia in inverno.
Ho postato una foto di una plumeria messa a terra o comunque in aiuola senza troppi inerti a ROMA e non a Lampedusa e gia questo mi sembrava degno di interesse del forum ed invece è stato liquidato con " il terriccio è solo uno degli elementi" quasi a dire la signora ha avuto solo un grande fortuna.
3 non mi sembra che abbia detto che tutte le grasse possano essere coltivate in piena terra ma lo ripeto per l'ennesima volta che forse si sperimenta poco perche molte grasse costano e non si vuole rischiare e molti dei migliori allevatori le allevano in serra e magari sono di zone fredde e non possono proprio permettersi questi esperimenti.
Se ti sei sentito offeso per la parola" esperto " sono tuoi problemi perche io non ho indicato nomi ma ho fatto un discorso generico e non so nemmeno chi coltiva da piu anni e chi da meno e non mi interessava la cosa. Ti sei impermalosito per nulla. Io non sto litigando con nessuno. "dalle mie parti si dice che il sacco può spargere soltanto ciò che contiene." Qui sei molto sarcastico tu non io. Se uno si infastidisce puo anche non rispondere alle discussioni o chiedere al moderatore di eliminare la discussione se proprio si sente male ma se te la prendi ripeto è un problema tuo non mio.
Un saluto
Dalle mie parti si dice "stip ca truov" che non c'entra nulla ma mi piaceva metterlo:D
 

bisteccone galeazzi

Aspirante Giardinauta
Bisteccone che dici? Direi di smetterla di fare il provocatore ed accettare le idee di chi ha più esperienza di te...la pazienza dei moderatori (e di questa in particolare) ha un limite.

Non c'è scritto da nessuna parte che devo accettare le idee degli altri. I forum esistono per discutere. Altrimenti non sarebbero forum ma siti, poi questo è un post che ho messo io , non sto disturbando nessuno .Anche perche non penso sia un disturbatore assiduo di questo forum, scrivo post raramente e non do fastidio a nessuno e non ho offeso nessuno.
Comunque per me l'argomento è chiuso ma se gli altri continuano a scrivere penso sia legittimo ribattere.
 
Ultima modifica:

Stefano De C.

Florello Senior
Cmq la conclusione sta nel mezzo, alcune cactacee possono stare all'aperto specie nel Centrosud (qualcuna anche al nord in zone non troppo fredde)
 

bisteccone galeazzi

Aspirante Giardinauta
Cmq la conclusione sta nel mezzo, alcune cactacee possono stare all'aperto specie nel Centrosud (qualcuna anche al nord in zone non troppo fredde)


giusto, ma aggiungo solo che magari nel sud potrebbero sopravvivere delle specie di cui non si sospetta la capacita di sopravvivenza. Quante specie animali sono state scoperte negli ultimi decenni? Eppure si era convinti che oramai le specie erano state classificate tutte. Dico solo di non dare tutto quello che dicono gli esperti per scontato e che possiamo essere noi stessi dei buoni osservatori
 

njnye

Florello Senior
Sì però c'è anche da considerare la statistica. Io coltivo da anni il pedilanthus, molto poco diffuso in Italia e poco coltivato anche all'estero, per cui c'è poca letteratura. L'unica certezza è che già sotto i +5° rischia di morire e che non regge le gelate. Io ho una pianta enorme, quest'anno mi stava soffrendo in casa perché viste le temperature non era a riposo ma la luce era insufficiente, a febbraio-marzo al primo cenno di primavera l'ho sbattuto fuori. Si è beccato quello stesso weekend non so quanti gradi sotto lo 0. Sono uscita, l'ho visto competamente senza foglie e con ustioni da freddo (sembrava insanguinato), l'opuntia che era con lui era bella che andata così come la crassula, mi è dispiaciuto tantissimo e ho pensato "vabbé, inutile che lo ritiro tanto ormai è andato". Si è beccato un altro bel po' di notti sotto lo 0 e quando ho provato a vedere se era vivo non c'era più latte nei fusti. L'ho messo al sole e l'ho lasciato lì per scaramanzia. A giugno era ancora senza foglie ma le ustioni da freddo erano migliorate. Ho scoperto che il ramo che avevo testato era morto perché troppo sottile, tutti i fusti più grossi (leggasi i più vecchi) ce l'avevano fatta. Nel breve sono riapparse le foglie. Cosa vuol dire questo? Che se il mio dirimpettaio fosse appassionato di giardinaggio starebbe qui a dire che il pedilanthus riesce a reggere temperature di parecchi gradi sotto lo zero e con un'umidità spaventosa, che lui l'ha visto dal vivo con un vaso abbandonato alle intemperie vicino al suo, e che gli esperti non hanno sempre ragione. Io che non sono un osservatore ma che la coltivo da anni penso di essere stata fortunata, la mia pianta era ben in forze e abbastanza grande da far fronte a una situazione per lei estremamente difficile. E so anche che se fosse stata più giovane o se ci fosse stata qualche giornata in meno di sole a mitigare le minime bassissime sarebbe sicuramente morta.
Quindi se becco in giro piante che, stando ai manuali (che comunque vanno presi con le pinze), non dovrebbero sopravvivere lo noto, me ne sorprendo, mi faccio delle domande, ma non metto in discussione i manuali, perché non so che c'è dietro. L'osservatore dovrebbe osservare, non trarre conclusioni a partire da casi singoli. Diverso è il caso dei pareri scambiati con altri giardinauti, perché lì effettivamente puoi chiedere tutte le condizioni che hanno permesso il miracolo.
 

bisteccone galeazzi

Aspirante Giardinauta
Sì però c'è anche da considerare la statistica. Io coltivo da anni il pedilanthus, molto poco diffuso in Italia e poco coltivato anche all'estero, per cui c'è poca letteratura. L'unica certezza è che già sotto i +5° rischia di morire e che non regge le gelate. Io ho una pianta enorme, quest'anno mi stava soffrendo in casa perché viste le temperature non era a riposo ma la luce era insufficiente, a febbraio-marzo al primo cenno di primavera l'ho sbattuto fuori. Si è beccato quello stesso weekend non so quanti gradi sotto lo 0. Sono uscita, l'ho visto competamente senza foglie e con ustioni da freddo (sembrava insanguinato), l'opuntia che era con lui era bella che andata così come la crassula, mi è dispiaciuto tantissimo e ho pensato "vabbé, inutile che lo ritiro tanto ormai è andato". Si è beccato un altro bel po' di notti sotto lo 0 e quando ho provato a vedere se era vivo non c'era più latte nei fusti. L'ho messo al sole e l'ho lasciato lì per scaramanzia. A giugno era ancora senza foglie ma le ustioni da freddo erano migliorate. Ho scoperto che il ramo che avevo testato era morto perché troppo sottile, tutti i fusti più grossi (leggasi i più vecchi) ce l'avevano fatta. Nel breve sono riapparse le foglie. Cosa vuol dire questo? Che se il mio dirimpettaio fosse appassionato di giardinaggio starebbe qui a dire che il pedilanthus riesce a reggere temperature di parecchi gradi sotto lo zero e con un'umidità spaventosa, che lui l'ha visto dal vivo con un vaso abbandonato alle intemperie vicino al suo, e che gli esperti non hanno sempre ragione. Io che non sono un osservatore ma che la coltivo da anni penso di essere stata fortunata, la mia pianta era ben in forze e abbastanza grande da far fronte a una situazione per lei estremamente difficile. E so anche che se fosse stata più giovane o se ci fosse stata qualche giornata in meno di sole a mitigare le minime bassissime sarebbe sicuramente morta.
Quindi se becco in giro piante che, stando ai manuali (che comunque vanno presi con le pinze), non dovrebbero sopravvivere lo noto, me ne sorprendo, mi faccio delle domande, ma non metto in discussione i manuali, perché non so che c'è dietro. L'osservatore dovrebbe osservare, non trarre conclusioni a partire da casi singoli. Diverso è il caso dei pareri scambiati con altri giardinauti, perché lì effettivamente puoi chiedere tutte le condizioni che hanno permesso il miracolo.


magari se abitavi in altre zone di Italia non avevi questi rischi , boh . Cioè L'Italia non è tutta uguale come clima
 

njnye

Florello Senior
magari se abitavi in altre zone di Italia non avevi questi rischi , boh . Cioè L'Italia non è tutta uguale come clima
Vabbé, ovvio, se ero in Valle d'Aosta a 3500 metri moriva già ad agosto, ma questo c'entra poco col senso del mio messaggio il cui scopo era sottolineare, a partire da un esempio pratico, come l'osservazione di piante coltivate da altri induca in errore e non dia alcuna informazione utile a meno che non siano integrate da chiare informazioni sulle condizioni di coltivazione...
 

Stefano De C.

Florello Senior
La sola piccola difficoltà di molte cactacee che sopportano bene le gelate a naturalizzarsi nelle zone mediterranee, è data dalla piovosità.
A differenza di molte zone d'origine, il nostro clima è caratterizzato dall'estate con scarse precipitazioni e il massimo di precipitazioni tra ottobre e aprile
 

Stefano De C.

Florello Senior
Non so se qualcuno ha sperimentato le specie di echinocereus sulle Alpi (Echinocereus triglochidiatus cresce fino a 3000 m sulle Montagne rocciose).
Da noi sono inoltre poco conosciuti gli austrocactus, originari della Patagonia, che reggono fino a -20°C
 

bisteccone galeazzi

Aspirante Giardinauta
ma le grasse con tutti questi inerti e la poca terra riescono a prendere i minerali? é consigliabile usare un concime granulare a lenta cessione specifico per grasse o in alternativa universale? Voi quale usate?
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

in generale le grasse non necessitano di tante concimazioni tanto è vero che, soprattutto l'azoto, gonfia le piante ma ne rende i tessuti deboli e più a rischio malattie. Quelle vendute nei garden sono verdissime e molto gonfie. Pompate così crescono prima ma hanno tessuti molto deboli.
In generale, se usato con moderazione, un qualunque concime con tutti i vari elementi (sia NPK sia microelementi) va più che bene.
Seguendo la letteratura ci vorrebbe un concime con NPK N<P e P<K (ad esempio NPK=3,5,6) ma io ho provato vari concimi e non trovo così grande differenza.
L'importante è non esagerare (io concimo all'inizio della primavera e, di solito, alla fine dell'estate).
Si può evitare di concimare se si cambia vaso e terra molto spesso, ma, come già detto, nel mio caso, con piante grandi, è un lavoraccio.
Se si utilizza un granulare questo dura più a lungo ma gli effetti sono meno rapidi. Con quello liquido gli effetti sono più evidenti ma meno duraturi.

Io non sono d'accordo sul fatto che gli inerti limitino l'assorbimento dei nutrimenti. Gli inerti rendono il terreno "leggero" e fanno in modo che le radici non si compattino troppo (questo si che blocca lo sviluppo delle radici e la loro funzione). Tanto è vero che le piante vendute nei garden sono in piena torba e questa, diventando simile al cemento, soffoca le radici rovinando o uccidendo le piante.
Gli inerti poi (tranne la ghiaia) sono quasi tutti leggermente porosi (pomice, lapillo, cocci tritati). Questo permette un leggero accumulo di acqua che viene rilasciata lentamente permettendo alla piante di superare i lunghi periodi di siccità senza intaccare le risorse idriche interne.

Io sono del parere che non bisogna esagerare con i concimi. Un pochino è necessario per la salute della pianta, per le fioriture etc., ma meglio non esagerare.

Ste
 

bisteccone galeazzi

Aspirante Giardinauta
Ciao,

in generale le grasse non necessitano di tante concimazioni tanto è vero che, soprattutto l'azoto, gonfia le piante ma ne rende i tessuti deboli e più a rischio malattie. Quelle vendute nei garden sono verdissime e molto gonfie. Pompate così crescono prima ma hanno tessuti molto deboli.
In generale, se usato con moderazione, un qualunque concime con tutti i vari elementi (sia NPK sia microelementi) va più che bene.
Seguendo la letteratura ci vorrebbe un concime con NPK N<P e P<K (ad esempio NPK=3,5,6) ma io ho provato vari concimi e non trovo così grande differenza.
L'importante è non esagerare (io concimo all'inizio della primavera e, di solito, alla fine dell'estate).
Si può evitare di concimare se si cambia vaso e terra molto spesso, ma, come già detto, nel mio caso, con piante grandi, è un lavoraccio.
Se si utilizza un granulare questo dura più a lungo ma gli effetti sono meno rapidi. Con quello liquido gli effetti sono più evidenti ma meno duraturi.

Io non sono d'accordo sul fatto che gli inerti limitino l'assorbimento dei nutrimenti. Gli inerti rendono il terreno "leggero" e fanno in modo che le radici non si compattino troppo (questo si che blocca lo sviluppo delle radici e la loro funzione). Tanto è vero che le piante vendute nei garden sono in piena torba e questa, diventando simile al cemento, soffoca le radici rovinando o uccidendo le piante.
Gli inerti poi (tranne la ghiaia) sono quasi tutti leggermente porosi (pomice, lapillo, cocci tritati). Questo permette un leggero accumulo di acqua che viene rilasciata lentamente permettendo alla piante di superare i lunghi periodi di siccità senza intaccare le risorse idriche interne.

Io sono del parere che non bisogna esagerare con i concimi. Un pochino è necessario per la salute della pianta, per le fioriture etc., ma meglio non esagerare.

Ste

ma tu usi i liquidi o i granulari? Quindi un granulare a lenta cessione generico andrebbe bene . La signora delle foto delle grasse mi sembra che mi abbia detto che usa un generico granulare a lenta cessione, ma non so quante volte lo mette. In sostanza quelli con troppo azoto sono un po come gli anabolizzanti per i body builder , gonfi fuori ma deboli nei tessuti ?
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

il paragone con gli anabolizzanti può anche starci.
Io, normalmente, utilizzo il concime che in quel momento ho in casa.
Anzi, negli ultimi due anni, utilizzo il classico stallatico pellettato che si utilizza anche negli orti. Nei vasi grandi ne butto un po' di palline. In quelli più piccoli lo polverizzo e lo distribuisco sul terreno.
Ho visto che le piante lo apprezzano ed ho notato che, dalla composizione sul sacco, contiene tutto quello che serve.
Certo non ne metto le dosi consigliate ma sto molto "più leggero".

Negli anni poi ho provato quello liquido specifico per grasse e quello liquido specifico per piante verdi (contiene molto più azoto). Alla fine, riducendo le dosi rispetto a quelle consigliate, non c'è poi molta diversità.

Le cose importanti sono 2. Moderare le dosi e la frequanza (altrimenti gli effetti dei concimi si vedono troppo ed a quel punto diventa importante la composizione).

Ste
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
queste sono sempre belle argomentazioni, ma il fatto che per ora non ci sono decine di cactus che crescono spontanei un buon motivo c'è. Spesso ci si scorda che basta un inverno fuori dall'ordinario per distruggere i nostri cacti; poi è chiaro che sperimentare va bene ma le specie che sono piantate nei giardini italiani sono poche e di certo non basta analizzare la minima sopportata, di suo non ha nessun significato. L'umidità è fondamentale con le temperature, 30gradi sottozero e umidità relative al di sotto del 40% o anche meno( a 3000m di altitudine cercala l'umidità) anche le mummie restano vive. In arizona nevica sempre, molti metri e dunque l'acqua non c'è, gli austrocactus resistono al freddo ma non all'umidità. Quando si guarda alla microclimatologia non ci si deve fermare ad un valore unico come la temperatura; se no non esisterbbe uno studio sui climi.
 
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