ormai che c'ero, ho approfittato del pomeriggio un po' uggioso per scrivere degli altri film visti nell'ultimo periodo, eccoli:
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boyhood", con ethan hawke e patricia arquette. film molto particolare perché è stato girato nel corso di 12 anni e la sceneggiatura è stata influenzata dai cambiamenti che via via accadevano realmente agli attori, dato che l'intento era quello di raccontare la vita di un ragazzino e della sua famiglia dal periodo della scuola elementare al college e quindi il gruppo si è ritrovato ogni anno per vivere alcune settimane insieme e arrivare così a del nuovo girato. con questo progetto linklater (avevo parlato di lui la volta scorsa per il suo "bernie") l'anno scorso ha vinto l'orso d'argento come miglior regista e ai golden globes vari altri premi. è un film che risulta molto 'reale' (davvero particolare vedere in un film persone cambiare negli anni, invece di attori diversi usati per le diverse età e anche la storia risulta vera, non romanzata, anche se specifica del contesto americano) e a me è piaciuto, proprio molto, le quasi 3 ore di durata non mi sono affatto pesate e ho trovato tutti bravi, il ragazzino soprattutto. lo consiglio senz'altro!
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men, women & children", con adam sandler e altri volti noti, un film su adulti e figli adolescenti in questi anni di grande utilizzo di supporti tecnologici, qui portato a degli estremi, che non sono così infrequenti come forse si pensa. ne risulta, per me, un film triste, deprimente. mi ha ricordato, anche se il livello non è lo stesso, in particolare "american beauty" e un po' anche "happiness", però proprio è molto più modesto. di questo regista mi era certo piaciuto di più "juno".
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i, origins", altro film dello scorso anno, lo spunto di base (l'essenza delle persone ritorna nel tempo e può essere riconosciuta dagli occhi e c'è un destino che lega alcuni che va appunto oltre la morte) poteva essere interessante da esplorare in chiave moderna ma sinceramente non mi è piaciuto come è stato reso qui, un po' per la recitazione e un po' per la regia stessa. sta succedendo spesso ormai nei film e telefilm americani che i protagonisti siano dei giovani (evidentemente è il target di mercato di preferenza al momento) con ruoli da super-professionisti (come in questo caso) o eroi, cosa che a me rende poi il tutto molto finto, a volte giusto ridicolo, come in questo caso in cui l'interprete principale è uno scienziato che fa ricerche rivoluzionarie ma ha il viso di un ragazzino, oltre a comportarsi un po' da idiota. mah.
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alexander and the terrible, horrible, no good, very bad day", con steve carell, tipico film disney per famiglie con bambini, assolutamente perdibile.
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interstellar". c'è da prepararsi alle quasi tre ore di lunghezza, soprattutto all'inizio visto che parte lentino, ma poi riesce a prendere (per me soprattutto quando inizia il viaggio) e ne risulta un buon film di fantascienza. matthew mcconaughey prosegue con l'accento del sud, ma d'altronde è texano quindi gli vien bene
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(continua..)
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