Buon pomeriggio. Secondo il mio parere (questa estate mi laureerò in scienze biologiche), ragionando dal punto di vista ambientale e per quello che è il modo di pensare generale, faranno più danno che altro. Sicuramente gli insetti sono biologicamente più efficienti nell'assimilare le proteine vegetali e a conservarle nei loro tessuti rispetto ai nostri classici animali da allevamento - che tra processi metabolici che producono molti composti azotati di scarto (deiezioni), produzione di calore (perché sono tutti endotermi) e movimento, produzione di pelo, pelle e annessi cutanei per noi indigeribili e varie altre parti di scarto, "sprecano" la maggior parte delle proteine vegetali che assumono (e in generale di tutto quello che assumono) - ma in quanti saranno a sostituire per buona parte o totalmente la carne, i formaggi, le uova e il pesce, con cracker di insetti o che so io? Quasi nessuno. Nascerà qualche gruppetto di insettariani e insettani (mi sono fatto ridere da solo qui)? Quasi sicuramente, ma non in grado di fare la differenza da un punto di vista ambientale.
Semplicemente penso che in generale li si sostituirà piuttosto a degli alimenti vegetali, tipo appunto i cereali, con conseguente maggiore impatto ambientale perché nessun animale è abbastanza efficientemente da competere con un vegetale, del quale tra l'altro probabilmente si nutrirà, tipo le larve di Tenebrio vengono allevate a fiocchi d'avena, che è tra i cereali più produttivi e più ricchi di proteine, inoltre ci vai a perdere fibre solubili e insolubili e carboidrati complessi che saranno utilizzati come energia dall'animale per svolgere le sue funzioni e ci guadagni un concentrato di proteine d'avena che a poco servono visto che l'OMS consiglia un optimum si solo 0,9g/kg di proteine, e il minimo per non avere carenza è 0,6g/kg, raggiungibilissimi da qualsiasi fonte purché si mangi per quello che è il proprio fabbisogno calorico, in generale ne assumiamo pure troppe nel mondo occidentale con conseguente affaticamento dei reni e rischio di chetosi.
Avrebbero (forse) un senso fossero nutriti a scarti per come fanno gli allevamenti di grilli in oriente (hanno coltivato manioca? Danno le foglie della manioca ai grilli; devono pulire un campo dalle erbe selvatiche per coltivarlo? Danno i tagli ai grilli; Potature? Ai grilli, e così via) ma probabilmente in alcune zone del sud Italia avrebbe più senso trasformare questi scarti in compost (invece di farne roghi) e utilizzarlo per combattere la desertificazione e l'erosione sia dei campi che in natura in associazione con rewilding e quant'altro.
Ragionando dal punto di vista etico invece ha davvero senso snobbare tutti i buonissimi piatti vegetali dei quali anche la tradizione italiana è piena, oltre alle millemilla ricette etniche o fusion e tutte le alternative vegetali a carne, insaccati, formaggi etc che nascono a profusione e esistono anche artigianali e made in Italy e preferire farina di insetti che dovrebbero avere un sentore di nocciola? Magari queste alternative a base di proteine isolate e oli hanno più impatto ambientale rispetto agli insetti (non ne sono sicuro, non ho visto stime al momento) ma nulla di paragonabile neanche al pollo che è l'animale più efficiente per quanto riguarda consumo di suolo, acqua, cibo e emissioni.
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