ciaseta ha scritto:il mio sogno mi pareva reale, sì, river...tant'è vero che è stato uno dei rari casi in cui me lo sono ricordato e in quell'attimo ho pensato "mo?!" ero dav vero spiazzata.
anche i miei dejavù....
però i sogni col tempo ho imparato a considerarli... e a pensarli come manifestazioni del mio inconscio, soprattutto gli incubi (anche ricorrenti) che spessissimo avevo da bambina e che mi facevano svegliare piangendo, solo ora capisco che erano manifestazioni del mio disagio interiore: l'orco che mi bruciava, l'assassino in nero con la pistola che non mi dava tregua, il cavaliere che mi inseguiva senza pietà a spada tratta.
mostri onirici che rispecchiavano mostri reali: i complessi e le brutture che mi si erano costruiti intorno alla mia mente....risolvendo almeno quelli più paralizzanti anche gli incubi sono spariti...o almeno quelli di cui mi ricordo, perchè solitamente non ricordo nulla.
mai li ho considerati come espressioni di altre realtà, non avrei mai potuto arrivarci, e confesso che ancora non saprei come collegarli a tutto questo.
sono cose alle quali sono sempre rimasta estranea, credo di averne terrore.
sognare persone non di questo mondo? una volta sognai un essere di luce ma rimasi talmente spaventata che per molto tempo ebbi paura di andare a dormire...
persone morte, mai, che mi ricordi....ma forse è dovuto a questo mio terrore...eppure la voglia di sapere è tanta!
da piccolissima, non so assolutamente dire l'età ho avuto una specie di dejavù... ma percepito più come ricordo di un qualcosa che ho con certezza considerato avvenuto prima che io nascessi...
seya ha scritto:sogno spessissimo di cadere o inciampare e sobbalzo violentemente nel letto svegliandomi.
mi hanno spiegato che è il momento esatto in cui sto per addormentarmi?
è vero?
se anche non lo sapessi sarei contenta lo stesso, sti sobbalzi mi fanno sempre prendere un coccolone immmmmane e poi divento agitosa!!!
riverviolet ha scritto:Ma cos'è davvero inconscio Stefania?
Una parola che acqueta noi stessi, ecco perchè riferivo alla psicanalisi il difetto di creare altri veli, di inscatolare ancora di più e definire, l'indefinibile.
Sono stampelle verosimili a cui ci appoggiamo per non sprofondare nel buio, che è invece l'unica cosa che potrebbe dare risposte.
Quell'inconscio, l'Io e il super io, possono essere chiamati in altri termini, non sono parti di noi, chiusi in noi, facenti parti della nostra sfera intima, ma ben altro.
E se, vi dicessi che noi siamo già morti e il subconscio altro non è che la nostra forma, la nostra realtà che viaggia, liberatasi del fisico anche "di là"?
E' ovvio che, se qualcuno ti spega che, il tuo cervello è un confine ben definito, con catene chimiche, e che tutto ciò che questo produce, altro non è che il prodotto della chimica, è difficile andare oltre.
Se da millenni ti vien detto, che i sogni sono solo elaborazioni, è difficile poi, domandarsi se è veramente così.
Ecco perchè, la differenza la fà l'esperire fenomeni.
Certo che fà paura, ma in realtà la paura non è dovuta al fatto in sè, ma da una presunta normalità creata dalla società, che ha creato cosa?
Un astratto, una idea di normalità che nei secoli è diventata realtà, ma è così?
C'è reale certezza?
No! Alcuna certezza, la norma è solo ed esclusivamente di carattere statistico, diamine! Si basa sui numeri, e riesce perfino a creare ghetti, chiunque esce dal seminato, chiunque non rientri nei ranghi, della 'normalità' è considerato come?
E' mai possibile che non sia evidente che morte e vita non sono due condizioni opposte?
Il freddo esiste insieme al caldo, o meglio il caldo è freddo?
Sì che lo è, la natura e la sostanza non cambiano, ciò che cambia è solo la vibrazione di velocità e di saturazione!
Noi siamo morti, e vivi, allo stesso tempo, tanto quanto quelli che apparentemente ci hanno lasciato, ma non è così!
Capito dove risiedono le nostre paure?
Ora vi ho svelato l'arcano, di più non posso fare.
seya ha scritto:sogno spessissimo di cadere o inciampare e sobbalzo violentemente nel letto svegliandomi.
mi hanno spiegato che è il momento esatto in cui sto per addormentarmi?
è vero?
se anche non lo sapessi sarei contenta lo stesso, sti sobbalzi mi fanno sempre prendere un coccolone immmmmane e poi divento agitosa!!!
luckybamboo ha scritto:ciò che voglio dire è: abbiamo degli schemi mentali così rigidi, così incasellati, preforniti dalla nascita, che a volte è quasi impossibile per noi aprire veramente la mente
lobelia ha scritto:Ogni fatto "forte" che ci accade ci destabilizza, rompe l'equilibrio generando di nuovo movimento. Elleboro si è rimessa in cammino....
La depressione purtroppo ci immoboilizza, mettendoci la vista dietro la testa, riusciamo a scorgere solo quello che abbiamo alle spalle e perdiamo di vista l'orizzonte davanti a noi.
Le crisi personali sono i contorti scalini per una crescita interiore, una nuova apertura alla conoscenza di sè.
Crediamo di poter conoscere il mondo ma quello che crediamo fuori di noi ha le sembianze che noi scegliamo di dargli: tutto ciò che esiste fuori di noi, in realtà, è già dentro di noi e possiamo concepirlo e comprenderlo solo se già ci appartiene....:love_4:
riverviolet ha scritto:Ma cos'è davvero inconscio Stefania?
Una parola che acqueta noi stessi, ecco perchè riferivo alla psicanalisi il difetto di creare altri veli, di inscatolare ancora di più e definire, l'indefinibile.
Sono stampelle verosimili a cui ci appoggiamo per non sprofondare nel buio, che è invece l'unica cosa che potrebbe dare risposte.
Quell'inconscio, l'Io e il super io, possono essere chiamati in altri termini, non sono parti di noi, chiusi in noi, facenti parti della nostra sfera intima, ma ben altro.
E se, vi dicessi che noi siamo già morti e il subconscio altro non è che la nostra forma, la nostra realtà che viaggia, liberatasi del fisico anche "di là"?
E' ovvio che, se qualcuno ti spega che, il tuo cervello è un confine ben definito, con catene chimiche, e che tutto ciò che questo produce, altro non è che il prodotto della chimica, è difficile andare oltre.
Se da millenni ti vien detto, che i sogni sono solo elaborazioni, è difficile poi, domandarsi se è veramente così.
Ecco perchè, la differenza la fà l'esperire fenomeni.
Certo che fà paura, ma in realtà la paura non è dovuta al fatto in sè, ma da una presunta normalità creata dalla società, che ha creato cosa?
Un astratto, una idea di normalità che nei secoli è diventata realtà, ma è così?
C'è reale certezza?
No! Alcuna certezza, la norma è solo ed esclusivamente di carattere statistico, diamine! Si basa sui numeri, e riesce perfino a creare ghetti, chiunque esce dal seminato, chiunque non rientri nei ranghi, della 'normalità' è considerato come?
E' mai possibile che non sia evidente che morte e vita non sono due condizioni opposte?
Il freddo esiste insieme al caldo, o meglio il caldo è freddo?
Sì che lo è, la natura e la sostanza non cambiano, ciò che cambia è solo la vibrazione di velocità e di saturazione!
Noi siamo morti, e vivi, allo stesso tempo, tanto quanto quelli che apparentemente ci hanno lasciato, ma non è così!
Capito dove risiedono le nostre paure?
Ora vi ho svelato l'arcano, di più non posso fare.
*ALE* ha scritto:Ma secondo te tutte le persone che sono passate "di la'" possono vedere noi di qua?
ciaseta ha scritto:forse mi attacco alla parola inconscio perchè non ne conoscevo altre, e nel momento in cui ho cominciato a fare i conti con me stessa penso che sarei impazzita solo a leggere le cose di questo post...figuriamoci a pensarle!
forse la psicanalisi usa questi termini predefiniti proprio perchè altrimenti la mente non sarebbe pronta ad accettare qualcosa di più profondo...almeno non subito e magari al termine di un percorso interiore che può essere più o meno lungo a seconda dal cammino di ognuno...o forse mai!
sprofondare nel buio fa paura, ma è l'unico modo per fare luce, fa paura perchè fa soffrire profondamente, ma è anche l'unico modo per portare tutto alla luce....perchè buio più non sia: accettare il buio che è in noi, dopo non ci farà più paura.
dici: se noi fossimo già morti.... intendi parlare della prospettiva dalla quale "vediamo" le cose?
dici che morte e vita non sono due condizioni opposte, ciò che cambia è solo la vibrazione di velocità e saturazione... ora faccio più fatica a seguire...
sicuramente sono i nostri preconcetti, cultura, basi sociali a creare le nostre paure ... a questo non avevo mai pensato...
riverviolet ha scritto:L'arcobaleo è composto da molti colori, ma messi su una ruota e fatta girare ad una certa velocità, il risultato è bianco.
I colori sono scomparsi?
Multisfaccettature di una stessa realtà ove, alcuni fenomeni sono maggiormente evidenti, altri molto meno, ma no per questo fasulli o irreali.