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Fantasmi: miiiiiiiiiii che pauraaaaaaaa!

elleboro

Florello
però in questa discussione io lascerei perdere sia la Chiesa, sia quell'americanata - siappur documentata - che è il Codice da Vinci.

@Lobelia, io non parlerei mai di oscurantismo medioevale, a proposito di questo tema.
 
R

riverviolet

Guest
ciaseta ha scritto:
il mio sogno mi pareva reale, sì, river...tant'è vero che è stato uno dei rari casi in cui me lo sono ricordato e in quell'attimo ho pensato "mo?!" ero dav vero spiazzata.
anche i miei dejavù....

però i sogni col tempo ho imparato a considerarli... e a pensarli come manifestazioni del mio inconscio, soprattutto gli incubi (anche ricorrenti) che spessissimo avevo da bambina e che mi facevano svegliare piangendo, solo ora capisco che erano manifestazioni del mio disagio interiore: l'orco che mi bruciava, l'assassino in nero con la pistola che non mi dava tregua, il cavaliere che mi inseguiva senza pietà a spada tratta.
mostri onirici che rispecchiavano mostri reali: i complessi e le brutture che mi si erano costruiti intorno alla mia mente....risolvendo almeno quelli più paralizzanti anche gli incubi sono spariti...o almeno quelli di cui mi ricordo, perchè solitamente non ricordo nulla.

mai li ho considerati come espressioni di altre realtà, non avrei mai potuto arrivarci, e confesso che ancora non saprei come collegarli a tutto questo.
sono cose alle quali sono sempre rimasta estranea, credo di averne terrore.

sognare persone non di questo mondo? una volta sognai un essere di luce ma rimasi talmente spaventata che per molto tempo ebbi paura di andare a dormire...
persone morte, mai, che mi ricordi....ma forse è dovuto a questo mio terrore...eppure la voglia di sapere è tanta!

da piccolissima, non so assolutamente dire l'età ho avuto una specie di dejavù... ma percepito più come ricordo di un qualcosa che ho con certezza considerato avvenuto prima che io nascessi...

Ma cos'è davvero inconscio Stefania?
Una parola che acqueta noi stessi, ecco perchè riferivo alla psicanalisi il difetto di creare altri veli, di inscatolare ancora di più e definire, l'indefinibile.
Sono stampelle verosimili a cui ci appoggiamo per non sprofondare nel buio, che è invece l'unica cosa che potrebbe dare risposte.
Quell'inconscio, l'Io e il super io, possono essere chiamati in altri termini, non sono parti di noi, chiusi in noi, facenti parti della nostra sfera intima, ma ben altro.

E se, vi dicessi che noi siamo già morti e il subconscio altro non è che la nostra forma, la nostra realtà che viaggia, liberatasi del fisico anche "di là"?

E' ovvio che, se qualcuno ti spega che, il tuo cervello è un confine ben definito, con catene chimiche, e che tutto ciò che questo produce, altro non è che il prodotto della chimica, è difficile andare oltre.
Se da millenni ti vien detto, che i sogni sono solo elaborazioni, è difficile poi, domandarsi se è veramente così.

Ecco perchè, la differenza la fà l'esperire fenomeni.
Certo che fà paura, ma in realtà la paura non è dovuta al fatto in sè, ma da una presunta normalità creata dalla società, che ha creato cosa?
Un astratto, una idea di normalità che nei secoli è diventata realtà, ma è così?
C'è reale certezza?
No! Alcuna certezza, la norma è solo ed esclusivamente di carattere statistico, diamine! Si basa sui numeri, e riesce perfino a creare ghetti, chiunque esce dal seminato, chiunque non rientri nei ranghi, della 'normalità' è considerato come?

E' mai possibile che non sia evidente che morte e vita non sono due condizioni opposte?
Il freddo esiste insieme al caldo, o meglio il caldo è freddo?
Sì che lo è, la natura e la sostanza non cambiano, ciò che cambia è solo la vibrazione di velocità e di saturazione!

Noi siamo morti, e vivi, allo stesso tempo, tanto quanto quelli che apparentemente ci hanno lasciato, ma non è così!

Capito dove risiedono le nostre paure?
Ora vi ho svelato l'arcano, di più non posso fare.
 

seya

Master Florello
sogno spessissimo di cadere o inciampare e sobbalzo violentemente nel letto svegliandomi.
mi hanno spiegato che è il momento esatto in cui sto per addormentarmi?
è vero?
se anche non lo sapessi sarei contenta lo stesso, sti sobbalzi mi fanno sempre prendere un coccolone immmmmane e poi divento agitosa!!!
 

california

Florello Senior
seya ha scritto:
sogno spessissimo di cadere o inciampare e sobbalzo violentemente nel letto svegliandomi.
mi hanno spiegato che è il momento esatto in cui sto per addormentarmi?
è vero?
se anche non lo sapessi sarei contenta lo stesso, sti sobbalzi mi fanno sempre prendere un coccolone immmmmane e poi divento agitosa!!!

succede sempre anche a me..
 

RosaeViola

Master Florello
riverviolet ha scritto:
Ma cos'è davvero inconscio Stefania?
Una parola che acqueta noi stessi, ecco perchè riferivo alla psicanalisi il difetto di creare altri veli, di inscatolare ancora di più e definire, l'indefinibile.
Sono stampelle verosimili a cui ci appoggiamo per non sprofondare nel buio, che è invece l'unica cosa che potrebbe dare risposte.
Quell'inconscio, l'Io e il super io, possono essere chiamati in altri termini, non sono parti di noi, chiusi in noi, facenti parti della nostra sfera intima, ma ben altro.

E se, vi dicessi che noi siamo già morti e il subconscio altro non è che la nostra forma, la nostra realtà che viaggia, liberatasi del fisico anche "di là"?

E' ovvio che, se qualcuno ti spega che, il tuo cervello è un confine ben definito, con catene chimiche, e che tutto ciò che questo produce, altro non è che il prodotto della chimica, è difficile andare oltre.
Se da millenni ti vien detto, che i sogni sono solo elaborazioni, è difficile poi, domandarsi se è veramente così.

Ecco perchè, la differenza la fà l'esperire fenomeni.
Certo che fà paura, ma in realtà la paura non è dovuta al fatto in sè, ma da una presunta normalità creata dalla società, che ha creato cosa?
Un astratto, una idea di normalità che nei secoli è diventata realtà, ma è così?
C'è reale certezza?
No! Alcuna certezza, la norma è solo ed esclusivamente di carattere statistico, diamine! Si basa sui numeri, e riesce perfino a creare ghetti, chiunque esce dal seminato, chiunque non rientri nei ranghi, della 'normalità' è considerato come?

E' mai possibile che non sia evidente che morte e vita non sono due condizioni opposte?
Il freddo esiste insieme al caldo, o meglio il caldo è freddo?
Sì che lo è, la natura e la sostanza non cambiano, ciò che cambia è solo la vibrazione di velocità e di saturazione!

Noi siamo morti, e vivi, allo stesso tempo, tanto quanto quelli che apparentemente ci hanno lasciato, ma non è così!

Capito dove risiedono le nostre paure?
Ora vi ho svelato l'arcano, di più non posso fare.

Inutile dire che ogni essere umano, incapace di spiegare la vita e la morte, abbia bisogno di spiegazioni.

L'inconscio River, non è semplicemente una scatola, anzi, chi lo ha esplorato a fondo e senza reticenze, SA perfettamente che in esso vi sono contenute le informazioni della nostra vita, sin dalle origini, sin dalla prima mitosi e, in taluni casi, addirittura la consapevolezza di vite anteriori.
I sogni non sono prettamente elaborazioni, ma una sorta di comunicazione attiva dell'inconscio con noi stessi.
Comunicazione in cui, sapendo leggere e decodificare, ci sono così tante informazioni da non credersi.
Vedi che alla fine quel che dici tu, non è tanto diverso da quel che dico io?

Quando dicevo che mettersi in contatto con sè stessi, nelle proprie oscure profondità, alla fine per te, dicevo una banalità...Adesso tu stessa dici che l'inconscio è il fulcro di tutto questo...
Ma per chi non è avvezzo ad ascoltarsi, ad esaminarsi, scandagliarsi e capirsi, cercando di leggere ed interpretare in modo diverso le cose, qual è allora il modo per avvicinarsi a queste sensazioni?
Il solo aprire le porte, non mi sembra un allenamento sufficiente a fare questo, perchè se non sei in grado di scandagliare i meno profondi recessi di te, come riesci a cogliere eventi così altamente spirituali?

Come si vince la paura di questi fenomeni a noi incomprensibili, se non imparando a capire le nostre potenzialità?

Scoprire la vera essenza del nostro inconscio, non è cosa facile, perchè per molti di noi è ancora qualcosa di profondamente misterioso e, per la maggioranza delle persone, l'inconscio addirittura non esiste.
Prova a dire a qualcuno che la vita reale, il quotidiano, il nostro agire di tutti i giorni è regolato e controllato dall'inconscio e poi vedrai cosa ti risponderanno.
Se la situazione, se la consapevolezza è questa, come è possibile pensare che le gente si disponga all'ascolto di sensazioni profonde come quelle che vengono dal mondo sottile?

Voglio dire che siamo ancora molto lontani dal comprendere che in noi stessi sono racchiuse informazioni incredibili, anche solo se parliamo di ricordi infantili...figuriamoci a paventare a persone che fingono di non essere il loro inconscio, la possibilità di entrare in contatto con il proprio universo parallelo.

Tu ragioni da persona forte delle proprie comprovate ed accettate esperienze, ma tu non sei i più, sei tu e l'esperienza che porti in te stessa.
Sono convinta che se non si è in grado di accettare cose infinitamente più piccole di sè, sia impossibile accettare quelle straordinarie come le percezioni cosiddette paranormali.
Ecco perchè sono convinta che si debba stimolare le persone all'ascolto di sè, ecco perchè sostengo che ci siano più modi per arrivare a questo genere di cose ed ecco, infine, perchè sono straconvinta che un giusto approccio, scevro da condizionamenti mentali, verso la psicanalisi, aiuti e non allontani.
 

luckybamboo

Florello Senior
cos'è la vita, cos'è la morte...river mi mette quasi angoscia ciò che dici.... ma non è un giudizio negativo, anzi, tu ci stai aiutando a pensare a molte cose...
a volte mi capita di pensare all'universo...l'infinito...mi sforzo di poensare a qualcosa di infinito...oh, è difficile...
siamo così abituati che tutto ha un inizio e uan fne, che tutto sta dentro a qualcos'altro, che immaginare l'infinito è dura....
il nulla...cos'è il nulla? esiste? secondo me no...
ecco, a volte continuo così fino a farmi venire l'emicrania....:D
ciò che voglio dire è: abbiamo degli schemi mentali così rigidi, così incasellati, preforniti dalla nascita, che a volte è quasi impossibile per noi aprire veramente la mente
 

RosaeViola

Master Florello
seya ha scritto:
sogno spessissimo di cadere o inciampare e sobbalzo violentemente nel letto svegliandomi.
mi hanno spiegato che è il momento esatto in cui sto per addormentarmi?
è vero?
se anche non lo sapessi sarei contenta lo stesso, sti sobbalzi mi fanno sempre prendere un coccolone immmmmane e poi divento agitosa!!!

Sì seya, quello è il momento esatto in cui lasciamo andare i nostri controlli per abbandonarci al sonno.
La sensazione di cadere nel vuoto è comune a tutti noi ed è legata all'abbandono.
Questo fa sì che si abbia la percezione di cadere nel vuoto, del lasciarsi andare dentro sè stessi.
E' una sensazione brutta, hai ragione, ma non necessariamente significa che stia succedendo qualcosa di brutto.
 

RosaeViola

Master Florello
luckybamboo ha scritto:
ciò che voglio dire è: abbiamo degli schemi mentali così rigidi, così incasellati, preforniti dalla nascita, che a volte è quasi impossibile per noi aprire veramente la mente

L'uomo, dalla sua comparsa sul pianeta, ha sempre avuto la necessità di spiegarsi fenomeni che non comprendeva...e fin qui...
La nascita delle religioni, già anticamente, doveva servire a spiegare fenomeni naturali e a trovare una spiegazione al dolore della morte di qualcuno.
E' ovvio capire perchè sempre più si sia strutturata questa dinamica, ma sta a noi, imparare pian piano ad allargare le nostre capacità di comprensione e cambiare le chiavi di lettura di questi aspetti della nostra esistenza.
Giustamente River dice che per riuscire a cominciare ad intravvedere qualcosa di più, bisogna porsi senza schemi mentali o condizionamenti, per poter cogliere qualcunque sfumatura, facendoci trovare quanto più e quanto meglio disponibili alla lettura di tutto quanto avviene.
Ma questo implica, a mio avviso necessariamente, il sovvertimento totale di schemi e principi con cui siamo cresciuti e per farlo, ci vuole una grande intelligenza, una grandissima sensibilità e altrettanta capacità di sentire attraverso la pelle e, ultimo ma non meno importante, grande esperienza nel vuotarsi di tutto quello che abbiamo immagazzinato nel corso degli anni per poi, riprendere un pezzo alla volta della nostra esistenza e rileggerlo con chiavi diverse, fino a riporlo nuovamente in noi, con un diverso ordine.
 

seya

Master Florello
si, diciamo che è più fastidiosa che altro, perchè mi spavento tutte le volte.
e non riesco a prevenirla mai, perchè è talmente reale la caduta (o da un burrone, o da un marciapiede o dalle scale o nella tromba dell'ascensore....miiiiii quanto sono fantasiosa!!) che mi frega sempre!!!
Claudio ahahah se io e te dormissimo nello stesso letto ci ritroveremmo spesso per terra, uno da una parte e uno dall'altra!!!!
 

RosaeViola

Master Florello
lobelia ha scritto:
Ogni fatto "forte" che ci accade ci destabilizza, rompe l'equilibrio generando di nuovo movimento. Elleboro si è rimessa in cammino....
La depressione purtroppo ci immoboilizza, mettendoci la vista dietro la testa, riusciamo a scorgere solo quello che abbiamo alle spalle e perdiamo di vista l'orizzonte davanti a noi.
Le crisi personali sono i contorti scalini per una crescita interiore, una nuova apertura alla conoscenza di sè.
Crediamo di poter conoscere il mondo ma quello che crediamo fuori di noi ha le sembianze che noi scegliamo di dargli: tutto ciò che esiste fuori di noi, in realtà, è già dentro di noi e possiamo concepirlo e comprenderlo solo se già ci appartiene....:love_4:


lobelia...non hai idea di quanto mi trovi concorde su quanto hai scritto qui...
 

ciaseta

Florello Senior
riverviolet ha scritto:
Ma cos'è davvero inconscio Stefania?
Una parola che acqueta noi stessi, ecco perchè riferivo alla psicanalisi il difetto di creare altri veli, di inscatolare ancora di più e definire, l'indefinibile.
Sono stampelle verosimili a cui ci appoggiamo per non sprofondare nel buio, che è invece l'unica cosa che potrebbe dare risposte.
Quell'inconscio, l'Io e il super io, possono essere chiamati in altri termini, non sono parti di noi, chiusi in noi, facenti parti della nostra sfera intima, ma ben altro.


E se, vi dicessi che noi siamo già morti e il subconscio altro non è che la nostra forma, la nostra realtà che viaggia, liberatasi del fisico anche "di là"?

E' ovvio che, se qualcuno ti spega che, il tuo cervello è un confine ben definito, con catene chimiche, e che tutto ciò che questo produce, altro non è che il prodotto della chimica, è difficile andare oltre.
Se da millenni ti vien detto, che i sogni sono solo elaborazioni, è difficile poi, domandarsi se è veramente così.

Ecco perchè, la differenza la fà l'esperire fenomeni.
Certo che fà paura, ma in realtà la paura non è dovuta al fatto in sè, ma da una presunta normalità creata dalla società, che ha creato cosa?
Un astratto, una idea di normalità che nei secoli è diventata realtà, ma è così?
C'è reale certezza?
No! Alcuna certezza, la norma è solo ed esclusivamente di carattere statistico, diamine! Si basa sui numeri, e riesce perfino a creare ghetti, chiunque esce dal seminato, chiunque non rientri nei ranghi, della 'normalità' è considerato come?

E' mai possibile che non sia evidente che morte e vita non sono due condizioni opposte?
Il freddo esiste insieme al caldo, o meglio il caldo è freddo?
Sì che lo è, la natura e la sostanza non cambiano, ciò che cambia è solo la vibrazione di velocità e di saturazione!

Noi siamo morti, e vivi, allo stesso tempo, tanto quanto quelli che apparentemente ci hanno lasciato, ma non è così!

Capito dove risiedono le nostre paure?
Ora vi ho svelato l'arcano, di più non posso fare.

forse mi attacco alla parola inconscio perchè non ne conoscevo altre, e nel momento in cui ho cominciato a fare i conti con me stessa penso che sarei impazzita solo a leggere le cose di questo post...figuriamoci a pensarle!
forse la psicanalisi usa questi termini predefiniti proprio perchè altrimenti la mente non sarebbe pronta ad accettare qualcosa di più profondo...almeno non subito e magari al termine di un percorso interiore che può essere più o meno lungo a seconda dal cammino di ognuno...o forse mai!
sprofondare nel buio fa paura, ma è l'unico modo per fare luce, fa paura perchè fa soffrire profondamente, ma è anche l'unico modo per portare tutto alla luce....perchè buio più non sia: accettare il buio che è in noi, dopo non ci farà più paura.

dici: se noi fossimo già morti.... intendi parlare della prospettiva dalla quale "vediamo" le cose?

dici che morte e vita non sono due condizioni opposte, ciò che cambia è solo la vibrazione di velocità e saturazione... ora faccio più fatica a seguire...
sicuramente sono i nostri preconcetti, cultura, basi sociali a creare le nostre paure ... a questo non avevo mai pensato...
 

luckybamboo

Florello Senior
per alleggerire.....

*ALE* ha scritto:
Ma secondo te tutte le persone che sono passate "di la'" possono vedere noi di qua?

a volte spero di no :D
da piccola avevo timore di fare alcune cose (tpo mettermi le dita nel naso, cose così) quand'ero da sola, perchè ero convinta che i miei defunti mi vedessero.....:ros:
anche oggi a volte ho timore che mio nonno venga a tirarmi i capelli se ne combino qualcuna (tipo quando frego le talee al vivaio:D )
 

RosaeViola

Master Florello
In diverse scuole psicanalitiche, si parla ad esempio dell'inconscio collettivo come di una serie di reminescenze di esperienze pregresse, di altre genti, che vengono inglobate in ogni essere umano che veda la luce per la prima volta.
Sempre più mi convinco che la psicanalisi non sia così distante da queste esperienze.
Chi professa il contrario, da psicologo intendo, afferma qualcosa di contrario alle linee guida delle stesse scuole che le hanno create.
 
R

riverviolet

Guest
ciaseta ha scritto:
forse mi attacco alla parola inconscio perchè non ne conoscevo altre, e nel momento in cui ho cominciato a fare i conti con me stessa penso che sarei impazzita solo a leggere le cose di questo post...figuriamoci a pensarle!
forse la psicanalisi usa questi termini predefiniti proprio perchè altrimenti la mente non sarebbe pronta ad accettare qualcosa di più profondo...almeno non subito e magari al termine di un percorso interiore che può essere più o meno lungo a seconda dal cammino di ognuno...o forse mai!
sprofondare nel buio fa paura, ma è l'unico modo per fare luce, fa paura perchè fa soffrire profondamente, ma è anche l'unico modo per portare tutto alla luce....perchè buio più non sia: accettare il buio che è in noi, dopo non ci farà più paura.

dici: se noi fossimo già morti.... intendi parlare della prospettiva dalla quale "vediamo" le cose?

dici che morte e vita non sono due condizioni opposte, ciò che cambia è solo la vibrazione di velocità e saturazione... ora faccio più fatica a seguire...
sicuramente sono i nostri preconcetti, cultura, basi sociali a creare le nostre paure ... a questo non avevo mai pensato...

Esatto, morte e vita non sono due cose differenti, ma facce della stessa medaglia e convivono insieme.
Il freddo è una condizione, il caldo un'altra, la natura è la stessa.
L'arcobaleo è composto da molti colori, ma messi su una ruota e fatta girare ad una certa velocità, il risultato è bianco.
I colori sono scomparsi?
Multisfaccettature di una stessa realtà ove, alcuni fenomeni sono maggiormente evidenti, altri molto meno, ma no per questo fasulli o irreali.
 

ciaseta

Florello Senior
riverviolet ha scritto:
L'arcobaleo è composto da molti colori, ma messi su una ruota e fatta girare ad una certa velocità, il risultato è bianco.
I colori sono scomparsi?
Multisfaccettature di una stessa realtà ove, alcuni fenomeni sono maggiormente evidenti, altri molto meno, ma no per questo fasulli o irreali.

ora "credo" di aver capito cosa intendi per vibrazione di velocità e saturazione... con l'esempio dei colori...
è un fatto di percezione e di non percezione... ma il tutto è lì davanti a noi, che noi lo percepiamo o no.
 

amelia

Giardinauta Senior
voglio raccontarvi la mia esperienza

adesso vi racconto anche io qualche mia esperienza... Premesso che la mia visione della morte è molto vicina a quella di River... infatti anche io, come Sonia, ritengo che la vita e la morte siano solo fasi di un medesimo processo sia sul piano materiale che su quello spirituale.
Oltre al fatto che ho avuto in vita mia alcuni sogni premonitori, io sogno molto spesso i morti. :love:
Ed è un momento molto bello per me: infatti credo che il sogno sia il luogo privilegiato per darsi qualche appuntamento con chi ha svoltato l'angolo prima di me. :sleep2:

Ieri, ad esempio, essendo una domenica piovosa, ho passato molto tempo ad oziare con il mio maritino e mi è capitato un fatto molto bello.
Quando mi sono svegliata, di mattina, mi sono ricordata di aver incontrato in sogno il mio primo amore, che chiamerò "Universo".

Con lui sono stata fidanzata per diversi anni, avendo un'esperienza inostituibile nella mia vita, grazie ad una profonda sintonia spirituale con questa persona. Ma poi, anche dopo che ci siamo lasciati (per un totale di 10 anni) il nostro rapporto ha continuato ad essere "speciale" e non ho mai smesso di considerarlo un punto di riferimento.
Universo è morto proprio nell'anno in cui ho conosciuto il mio attuale marito e, nella notte dopo la sua morte, l'ho sognato come un gigantesco angelo (privo di ali) che appariva di fianco al mio letto e mi porgeva una spada rovesciata ed un cuore di un rosso intenso posato su un candido cuscino bianco.

Questo sogno per me aveva avuto un significato chiaro. :hehe: E, difatti, da quel momento in poi ho trovato la forza per dare una svolta epocale alla mia vita.

Tornando a ieri, invece, mio marito mi aveva invitata a seguirlo in un posto poiché aveva una sorpresa per me. Arrivati in un condominio, mio marito, prima di bussare ad una delle porte, mi chiede di nascondermi dietro all'uscio... e quando aprono e mi affaccio per vedere, chi vedo? Universo, naturalmente! Ci riabbracciamo fortissimo come ogni volta che ci incontriamo e, come ogni volta, sento fisicamente il suo abbraccio. Restiamo così a lungo, con i nostri colli intrecciati (come facevamo al tempo). Poi, come sempre, gli chiedo che fine avesse fatto e perché era sparito tutto questo tempo e lui, come sempre, mi risponde che non se ne è mai andato e che in realtà è sempre stato qui, solo che non ci siamo più visti. :astonishe

Al risveglio ero tutta contenta e ho raccontato il sogno al mio ignaro accompagnatore, che ovviamente si è ingelosito un po'. :confused:

Poi, nel pomeriggio, ci siamo fatti una pennichella ed io, prima di addormentarmi, pensavo: come mi piacerebbe se potessi rivederlo a comando, come quella volta tanti anni fa che non lo vedevo da mesi e cominciai a desiderare così fortemente di rincontrarlo che infatti lo incontrai per caso nella stazione di p.zza Amedeo e gli dissi "Allora ci sono riuscita!"

E poi ho preso sonno e l'ho sognato di nuovo!!!! :D E questo è già un fatto stranissimo perché di solito lui si fa vivo al massimo un paio di volte al mese. Mai, cmq, due volte in un solo giorno!:confuso: Nel sogno pomeridiano, però, era tutto molto diverso dalla notte prima. Innanzi tutto non eravamo in un appartamento, ma sulla banchina di un porto. Lui arriva dal mare a nuoto e ci sono due fidati amici ad attenderlo sul porto. Lo aiutano a salire, si guardano intorno circospetti, ci lasciano solo pochi secondi per salutarci e lui si comporta come un clandestino.
Mi dice che non può fare quello che sta facendo e che non dovrebbe trovarsi dove si trova. Così ci salutiamo in fretta, con un abbraccio senza consistenza e poi se ne va scortato dai due amici.

Resto un po' delusa. Non era mai stato così sfuggente. Ma forse, come mi diceva sempre lui "pretendo troppo" :eek:k07:

p.s. spero di non avervi tediato, ma avevo tanta voglia di raccontare questo strano episodio... :rolleyes:
 
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