teresatita ha scritto:
vorrei dire la mia opinione: non abbiamo nessun diritto di valutare quale sia secondo noi il senso da dare alla vita...allora nel caso in cui una persona debba essere mantenuta in vita artificialmente, nel senso che il cuore batte perchè è attaccato alla macchina, allora è un conto ma nel caso di Terry, lasciarla morire di fame e di sete mi sembra inumano. Chi siamo noi per stabilire che la nostra vita può essere importante e degna di esistere e quella di una persna non autosufficiente invece no? l caso in questione è paragonabile a quello di un grave disabile non autosufficiente. Allora facciamo l'eutanasia a tutti i disabili che hanno bisogno d essere nutriti ed accuditi 24 ore su 24, perchè tanto ...che vita è la loro.!!!
Non mi smebra sia esattamente la stessa cosa. Quella persona non può fare nulla. Muoversi, parlare, farsi capire. Nulla. Alcuni hanno detto che forse capisce, perciò bisogna tenerla in vita. Dio mio, io spero di tutto cuore che lei non ci sia affatto con la mente lì dentro, perché credo non ci sia al mondo cosa peggiore dell’essere coscienti intrappolati nel proprio corpo. Ma vi rendete conto? 15 anni intrappolati nel nulla??? Sono d’accordo che farla morire di fame e sete sia una soluzione macabra, non è la stessa cosa che staccare una spina e attendere pochi minuti. Ma davvero è meglio farla continuare in quel limbo?
Concordo che siano opinioni personali, ma non capisco questo egoismo nel volere tenere qui in quel modo a tutti i costi chi starebbe di gran lunga meglio nell’aldilà, qualunque cosa ci sia dopo.
Voi vorreste davvero continuare a “vivere” così? Io personalmente ammiro quel ragazzo che tempo fa finì processato (non so come sia finito il processo) perché aveva “liberato” il suo amico malato terminale perché lui così gli aveva chiesto quando era perfettamente cosciente. A mio parere quella è stata la più grande prova d’amicizia.