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e-mail carina - la grande domanda

Sevi

Fiorin Florello
le mia battaglie adolescenziali invece erano a suon di calci negli stinchi dei ragazzi con gli stivaletti a punta :hehe:

:hands13: :hands13: :lol: :lol:
Monellacci, vero, 'sti ragazzi....non sai la fatica di essere mamme di maschietti...tirarli su inculcando loro il rispetto del sesso femminile!

In fondo...posso dire che non ho fatto un cattivo lavoro...:embarrass le ultime parole famose...
 
C

cerchina

Guest
Per l'età ti dò ragione...per il far tardi...tu non ci andavi in discoteca..o non ci vai...scusa ma non ho fatto caso agli anni che hai...:love_4:

Pure la rima Cerchina...

Sevis lo sappiamo tutti che a te quanto a rime non ti batte nessuno:lol: :lol:

la mia osservazione riguarda solo l'età...è chiaro che quando sono più grandi la faccenda cambia.

No, in discoteca ci sono andata solo una volta anni fa e non mi vedono più perchè li trovo dei luoghi lugubri...inoltre detesto quella cosa che suonano e che chiamano musica.
Ai miei tempi (...e sai, l'età c'è) non c'erano le discoteche come adesso, si andava a ballare in dei locali tipo balere o posti all'aperto sul mare un po' improvvisati.
Comunque sempre da grandina e con l'obbligo del rientro a mezzanotte max l'una se d'estate, d'inverno non se ne parlava neanche!!!!

Ma adesso le discoteche aprono all'una per cui...bisognerebbe boicottarle.:martello2 :martello2
 
P

Piera1

Guest
Io mi sono rivista in quello che hai scritto Cloro e in più facevamo una cosa che credo nessuno di voi abbia mai fatto..............andavamo a giocare nelle fosse dei morti, così si chiamava un'antico cimitero etrusco un pò lontano da casa mia, con mio cugino e i miei compagni passavamo intere giornate ad entrare ed uscire dallle tombe, santa incoscenza, tempi che furono e mai ritorneranno, tutto si evolve anche la vita quotidiana.
 

Sevi

Fiorin Florello
Per Cerchina...

Non sapendo usare il mutiquote non riporto...diventa troppo lungo...

A me piaceva tanto ballare, ballavo dappertutto, in discoteca e pure il liscio nelle feste di piazza :rolleyes:

Però gli anni '80 erano diversi da ora...la musica era ballabile...già negli anni '90 cominciava a fare...lasciami passare il termine...schifo.
Si cominciava alle 23 e si finiva circa alle 2..almeno io...gli altri andavano a casa più tardi......e come li "invidiavo"....

Ora mi restano i walzer...e non ti dico quanto sono faticosi!:martello2

P.S. Scusate il piccolo OT
 

milla04

Maestro Giardinauta
Ah, che nostalgia mi hai fatto venire, Clo!!:rolleyes:
Io sbrigavo i compiti già prima che iniziasse il pranzo e dalle 15 in poi ero giù a giocare, di stare in casa non se ne parlava proprio, avevo troppo da fare: Con i ferri delle impalcature di una casa in costruzione lì vicino costruivamo le casette, poi c'era la merenda con gli alberi da frutto che crescevano ovunque nei terreni che non conoscevano steccati e cancelli, lo scatenamento totale con i nascondini, la palla avvelenata, la battaglia a sassate coi bambini della casa di fronte (ho ancora svariate piccole cicatrici procuratemi sul campo di battaglia), le esplorazioni nelle villette antiche disabitate (nemmeno un fantasma, uffi!). Poi ci sono stati i periodi a tema: il mercatino con oggetti fatti da noi, i funerali agli insetti trovati morti in giardino con tanto di processione e addobbo della tomba, il pronto soccorso, la scuola delle bambole con quaderni e matitine in miniatura fatte da noi...E chi ricorda il periodo dell'Austherity, quando a settimane alterne si fermava il traffico e centinaia di bambini (tra i quali io) ci riversavamo sulle strade sgombre coi pattini a rotelle e sembrava di stare nel paese dei balocchi?...meraviglioso.
Avevamo pochi soldi, i nostri genitori avevano investito nelle case in cui eravamo venuti a vivere, con due vestiti passavamo una stagione, per avere giocattoli nuovi si aspettava Natale, ma eravamo veramente spensierati e sereni e avevamo fantasia da vendere e sogni, quanti sogni....Ogni piccolo dono era fonte di gioia infinita e di entusiasmo...
Se faccio il confronto con l'infanzia della mia sorella minore, con la quale ci sono molti anni di differenza, mi sento decisamente fortunata: lei ha avuto giocattoli e vestiti a volontà, è stata accompagnata in auto di qua e di là, ha avuto tutto quello che desiderava e anche di più, ma non ha goduto della nostra leggerezza, della nostra libertà, dei nostri desideri.
:hehe:
 
P

Piera1

Guest
Ah, che nostalgia mi hai fatto venire, Clo!!:rolleyes:
Io sbrigavo i compiti già prima che iniziasse il pranzo e dalle 15 in poi ero giù a giocare, di stare in casa non se ne parlava proprio, avevo troppo da fare: Con i ferri delle impalcature di una casa in costruzione lì vicino costruivamo le casette, poi c'era la merenda con gli alberi da frutto che crescevano ovunque nei terreni che non conoscevano steccati e cancelli, lo scatenamento totale con i nascondini, la palla avvelenata, la battaglia a sassate coi bambini della casa di fronte (ho ancora svariate piccole cicatrici procuratemi sul campo di battaglia), le esplorazioni nelle villette antiche disabitate (nemmeno un fantasma, uffi!). Poi ci sono stati i periodi a tema: il mercatino con oggetti fatti da noi, i funerali agli insetti trovati morti in giardino con tanto di processione e addobbo della tomba, il pronto soccorso, la scuola delle bambole con quaderni e matitine in miniatura fatte da noi...E chi ricorda il periodo dell'Austherity, quando a settimane alterne si fermava il traffico e centinaia di bambini (tra i quali io) ci riversavamo sulle strade sgombre coi pattini a rotelle e sembrava di stare nel paese dei balocchi?...meraviglioso.
Avevamo pochi soldi, i nostri genitori avevano investito nelle case in cui eravamo venuti a vivere, con due vestiti passavamo una stagione, per avere giocattoli nuovi si aspettava Natale, ma eravamo veramente spensierati e sereni e avevamo fantasia da vendere e sogni, quanti sogni....Ogni piccolo dono era fonte di gioia infinita e di entusiasmo...
Se faccio il confronto con l'infanzia della mia sorella minore, con la quale ci sono molti anni di differenza, mi sento decisamente fortunata: lei ha avuto giocattoli e vestiti a volontà, è stata accompagnata in auto di qua e di là, ha avuto tutto quello che desiderava e anche di più, ma non ha goduto della nostra leggerezza, della nostra libertà, dei nostri desideri.
:hehe:

Che bei tempi cara Milla, io giocavo a viaggio al centro della terra, rievocavamo le avventure lette sul libro, andavamo a rubare limoni, i battesimi delle bambole, i festival di San Remo imitati da noi ragazzi, i copriletti diventavano abiti lunghi, è vero, bastava pochissimo per divertirci.
 

milla04

Maestro Giardinauta
Che bei tempi cara Milla, io giocavo a viaggio al centro della terra, rievocavamo le avventure lette sul libro, andavamo a rubare limoni, i battesimi delle bambole, i festival di San Remo imitati da noi ragazzi, i copriletti diventavano abiti lunghi, è vero, bastava pochissimo per divertirci.

Hahaha vero! Noi prendevamo le camicie da notte delle mamme e le usavamo per farci i vestiti da principessa o i costumi di scena per gli "spettacoli", durante i quali cantavamo le canzoni del momento: ricordo che io facevo coppia fissa sulla scena con una mia amica che aveva il vocione ed era scura, mentre io avevo la voce sottile ed ero biondina, quindi cantavamo "E non ci lasceremo mai" di Wes e Dory Ghezzi!! Un successone!
Poi non c'era ancora la radio locale e quindi si aspettava un giorno alla settimana per sentire la Superclassifica delle canzoni.
Bello, bello!!!:love:
 
C

cerchina

Guest
Milla se non sbaglio mi sembra che tu faccia la maestra, hai notato anche tu questo cambiamento nei bambini di oggi?
Io a volte mi chiedo se sono davvero cambiati i tempi o se semplicemente ( e più probanbilmente) sono io ad essere cambiata, soprattutto nel senso che non ho più così tanta energia da tollerarli.
Però una mia amica maestra ( e anche molto brava) dice che anche lei non li regge più tanto, proprio per il fatto che non accettano facilmente le regole e a casa trovano spessissimo una "sponda" per tutti i loro capricci.
Certo tutti noi forse abbiamo un ricordo edulcorato della nostra infanzia, però davvero forse perchè ci sono sempre più figli unici, vedo questi bambini/ragazzini essere sempre più prepotenti e maleducati, nel senso che il loro naturale narcisismo non trova presso le famiglie un freno o una guida.
Adesso voi ditemi se è normale che dei genitori portino al loro bambino ogni giorno un dono perchè è andato all'asilo, cioè ogni giorno quando lo vanno a prendere, gli portano un regalo, magari piccolo, che so un Topolino o un ovetto di cioccolata e se un giorno lo dimenticano questo fa una scenata...
 
M

marco48

Guest
Adesso voi ditemi se è normale che dei genitori portino al loro bambino ogni giorno un dono perchè è andato all'asilo, cioè ogni giorno quando lo vanno a prendere, gli portano un regalo, magari piccolo, che so un Topolino o un ovetto di cioccolata e se un giorno lo dimenticano questo fa una scenata...

A volte la promessa di un dono rende meno indigesto l'ingoio di un rospo, mi spiego, io piangevo e non volevo assolutamente restare in classe nella prima elementare, non accettavo l'idea di dovermi separare per qualche ora dalla mia mamma. Il maestro mi ha promesso dei gessetti, che non mi ha mai dato,:lol: :lol: ed io sono rimasto volentieri. Non ho mai frignato perchè avevo capito subito che era stato uno stratagemma... Però promettere sempre un dono non è molto educativo...:hands13:
 

milla04

Maestro Giardinauta
Penso che compensare con i regali un dovere accettato o un bel compito fatto sia negativo: ad un mio alunno che aveva questo vizio (mi diceva:"Se finisco il compito mi dai una delle tue caramelle? " ecc.) una volta ho risposto che il premio in cambio dell'esercizio si dà ai cavalli del circo, e lui non lo ha più fatto.
Insomma, si dovrebbe capire una volta per tutte che bisogna portare i bambini a fare le cose per il gusto di diventare più bravi, non per ricevere in cambio un giochino o un cioccolatino: io ogni tanto prendo i quaderni già finiti e li sfoglio davanti ai miei alunni, commentando e facendo notare quante cose hanno imparato, come scrivevano prima e cosa riescono a fare ora, e loro sono fieri di se stessi per quello, non chiedono nulla in cambio perchè il loro premio è rendersi conto di quante cose sanno fare.
E infine togliamoci dalla testa di poter evitare ad ogni costo ai nostri figli le frustrazioni: la vita ce ne riserva irrimediabilmente e se non impariamo a gestirle ed affrontarle saremo fragili e inermi di fronte alle prove che dovremo affrontare. Fate combattere anche qualche piccola battaglia ai bambini: fate loro capire che un brutto voto, qualora meritato, non è una tragedia ma uno stimolo a migliorarsi, che se l'amichetta non vuole giocare con lei o non vuole prestare un giocattolo si potrebbe giocare con altro o fare qualcosa per fare pace, inventarsi una sorpresa, o mandarla al diavolo se è il caso e trovare amici più sinceri e così via.
 
C

cerchina

Guest
A volte la promessa di un dono rende meno indigesto l'ingoio di un rospo, mi spiego, io piangevo e non volevo assolutamente restare in classe nella prima elementare, non accettavo l'idea di dovermi separare per qualche ora dalla mia mamma. Il maestro mi ha promesso dei gessetti, che non mi ha mai dato,:lol: :lol: ed io sono rimasto volentieri. Non ho mai frignato perchè avevo capito subito che era stato uno stratagemma... Però promettere sempre un dono non è molto educativo...:hands13:

marco non è che questi gli promettono un dono ogni tanto, è che glielo danno proprio ogni giorno che dio manda in terra quando lo vanno a prendere all'asilo e adesso a scuola.
Cosa ha fatto di speciale questo bambino per meritarsi un premio? è semplicemente andato a scuola...
Cosa ci si può aspettare nel futuro da questo bambino se cresce così (infatti ha problemi relazionali con i compagni perchè quando si sente dire NO da in escandescenze)
 

milla04

Maestro Giardinauta
....Cosa ha fatto di speciale questo bambino per meritarsi un premio? è semplicemente andato a scuola...
Cosa ci si può aspettare nel futuro da questo bambino se cresce così (infatti ha problemi relazionali con i compagni perchè quando si sente dire NO da in escandescenze)

A conferma di quello che ho scritto......:astonishe
 

milla04

Maestro Giardinauta
Grasssie....con tutta questa quota dovrò mettermi tuta e doposci....
ballopinguini.gif

Esagerati.....:azz:​
 

Sevi

Fiorin Florello
A parte la scuola....io divento matta quando sento alcuni genitori dire...
" dai, vieni giù dalla giostra che ti prendo un bel regalino"...oppure..."se fai il bravo ti compro le caramelle"...oppure..in un negozio qualsiasi..."se stai fermo ti compro il non so cosa".....

Insomma...faccio una protesta formale contro tutti i se fai così...se fai colà...
sono forme di "ricatto" diseducative di cui il piccolo non potrà fare a meno.
Questo lo si vede fare tutti i giorni con bambini piccolissimi.

Possibile che non conoscano vie alternative?
Possibile non rendersi conto che tale atteggiamento non farà che peggiorare la situazione?

Avevo imparato un bel modo di parlare al mio piccolo....magari può servire...provare x credere....ma lungi da me ogni forma di presunzione nel suggerirlo...

Gabri non vuole scendere dalla giostra...
"Ti piace tanto stare sul cavallino, vero?" "Cì"..risponde Gabri
"Però adesso è tardi....ti capisco ma bisogna andare...."
"Cì" dice Gabri....

Negozio di giocattoli....premettendo che non ho avuto quasi mai questo problema....basta far valere i propri no...i piccoli lo sanno e non la menano.

"Eh sì...ti piace proprio tanto questa macchinina...ma lo sai che è proprio bella?"..."Cì...ploplio belliccima" dice Gabri

"Eh, però adesso la mamma non ha i soldini per comprartela...e purtroppo devi lasciarla qua...mi dispiace"...."Cì mamma...magali la plossima volta allola"..

Beh...mi sono sentita un po' Seya a scrivere così...comunque la morale è...far capire al bambino che si è in grado di mettersi nei suoi panni e lo si capisce...nei suoi sentimenti, e non cercando di nascondere i propri.

Bon...lezioncina finita...la maestrina si ritira...e aspetta le mazzate!
Spero che si sia capito il succo di ciò che ho scritto...ultimamente rincorro le parole nel cervello ma loro non si fanno prendere....:lol: :love_4:
 

Tino1

Giardinauta Senior
cara clorophilla quello che hai scritto corrisponde quasi in tutto quello che facevo io che sono del 46.D'accordo che erano altri tempi e che eravamo giovani,però di sicuro si viveva penso molto meglio.Sarà nostalgia del passato ma era meglio perchè ci accontentavamo e perchè eravamo sopratutto giovani.Quando ci penso mi viene un magone........:storto:
 
M

marco48

Guest
marco non è che questi gli promettono un dono ogni tanto, è che glielo danno proprio ogni giorno che dio manda in terra quando lo vanno a prendere all'asilo e adesso a scuola.
Cosa ha fatto di speciale questo bambino per meritarsi un premio? è semplicemente andato a scuola...
Cosa ci si può aspettare nel futuro da questo bambino se cresce così (infatti ha problemi relazionali con i compagni perchè quando si sente dire NO da in escandescenze)

D'accordo con te Cerchina, infatti ho detto "a volte" proprio come estrema ratio, non come una pratica da adottare quotidianamente.:flower: :) :Saluto:
 
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