Ho avuto la mia prima figlia partorendo in casa e con l'ipnosi che ho fatto per tutta la gravidanza e anche durante il travaglio.
E' stata per certi versi una grande, bellissima, straordinaria esperienza, anche se il travaglio stesso è durato 16 ore,
Alle 19 del 3 febbraio mi si è rotto il sacco e Lisa è nata alle 11.25 del giorno dopo.
Sono stata felicissima di aver fatto questa scelta perchè se fossi stata in ospedale, sarebbe finita in cesareo.
Lisa aveva tre giri di funicolo: collo, a bandoliera e intorno al piede e benchè fosse piccola (pesava 3Kg alla nascita) la testa non poteva impegnarsi perchè il cordone glielo impediva.
Il capo ostetrico dell'ospedale in cui lavoravo e un'altra ostetrica dello stesso ospedale, mi hanno seguito per tutta la notte, in ogni istante del travaglio e tutto è proseguito senza altri intoppi oltre a quello che ho appena detto.
Al mattino verso le 7 ero disfatta, morta, stanca e la testa non scendeva e il collo non si dilatava a causa di questo.
Contrazioni a go-go ma niente risultati.
Poi i dolori si son fatti insopportabili ma nemmeno davanti a ciò, avevamo risultati interessanti.
Verso le 9.30-10 gettai la spugna e ululando, piangendo e sbraitando dissi a tutti che rinunciavo, non partorivo più, che andassero a casa perchè io volevo solo dormire.
Cercarono di portarmi a miti consigli, ma ero davvero fusa e se qualcuno mi sfiorava avrei potuto ucciderlo, ma loro mi rassicurarono, mi tranquillizzarono e mi convinsero a sostenere le contrazioni (devastanti) in piedi e ruotando di continuo il bacino per aiutare la testa a scendere.
Immaginatevi voi con la pancia dura come il marmo, un dolore che mi dilaniava e che mi squartava come riuscissi a fare tutto ciò. Però l'ho fatto.
Beh, alla fine ce l'abbiamo fatta e Lisa che fino al momento prima dell'espulsivo non aveva dato segni di sofferenza, improvvisamente ebbe un crollo del battito cardiaco.
Scomparso completamente, mi dissero qualche giorno dopo, così loro, davanti ad una simile sofferenza fetale, effettuarono un'episiotomia profondissima (due belle sforbiciate) e lei usci che non dovetti nemmeno spingere per disimpegnare le spalle.
Una volta nata, nessun dubbio sul fatto che stesse più che bene: Apgar 9...ed io non stavo nemmeno malaccio, considerato che mi ritrovai nel giro di poco con una fame allucinante...erano due giorni che praticamente non mangiavo.
Due-tre ore dopo si scatenò l'inferno per me...ma questa è un'altra storia, resta comunque il fatto, che la felicità di aver scelto di metterla al mondo e di non essermela fatta strappare da dentro con il cesareo, fu per me una conquista e una gioia senza pari e anche oggi riferei la stessa scelta, malgrado quello che passai dopo e che fu davvero brutto e rischioso per me, che ebbi un problema serio con la sutura e che mi ritrovai con un'emorragia spaventosa per cui dovetti essere ricoverata e operata, per un ematoma gigantesco che aveva addirittura scollato le fasce muscolari.
Il giorno successivo avevo un tale stato di anemia, che volevano trasfondermi e non vi dico cosa dovetti fare per non farmi fare trasfusioni.
Comunque tutto si risolse al meglio...e vissero felici e contente.
Margherita invece, due anni dopo, è nata in ospedale dopo 7 ore di travaglio.
Ci andammo perchè dopo aver rotto il sacco all'una del mattino e iniziato a travagliare bene, alle 5 ebbe anche lei un calo del battito e così, via di corsa in ospedale, dove è nata alle 8.20.
Lì, con l'ossitocina in vena e l'elettrodo interno e quindi travaglio a letto, vidi davvero i santi apparire sui muri e fu tremendo.
La bimba (4kg.) nacque senza problemi e da che emise il primo vagito, non la staccai più da me.
Alle 13 firmai e uscii con la mia pupattola in braccio ed ero così così flippata e carica di adrenalina che non sentii più sonno, fatica e dolori della sutura.
Nei giorni successivi io e le mie bimbine eravamo a spasso...una in carrozzina e una per mano...e l'8 marzo nevicava. Margherita aveva solo 2 giorni, ma nè io nè lei, sentivamo la fatica o il freddo...era troppa la felicità.
Sceglietevi un ospedale dove non allontanino ii vostri cuccioli da voi dopo il parto e del dolore fregatevene.
Passa e passa soprattutto perchè è finalizzato ad avere fra le braccia un cucciolo morbido e profumato di latte che vi riempirà di una gioia e un amore che non potreste nemmeno immaginare.
Nemmeno sapendo cosa ho passato per averle, vorrei l'epidurale.
Ma voi avete idea di cosa significhi non percepire più il vostro corpo dalla vita in giù e non poter capire cosa vi stia succedendo?
Avete idea di cosa voglia dire non sentire il vostro bambino che esce da dentro di voi?
Avete idea di cosa significhi non poter collaborare attivamente per metterlo al mondo?
Qualunque dolore merita di essere sopportato per questi due unici momenti.
Sono d'accordo, invece, sull'epidurale da effettuarsi in caso di cesareo, perchè questo permette alla mamma di partecipare al momento in cui il suo bambino viene al mondo.