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Cosa ne pensate dei vari metodi per partorire?

tigro

Giardinauta
Sono state dette tante cose importantissime, ritengo importante capire perchè ci spaventa tanto il dolore (e perchè non ci congediamo di aopportarlo); che tutto è diverso una vota che c'è un essere in pancia (ed è verissimo che una certezza di prima non lo è più durante); che bisogna essere informati su tutte le possibilità (per fortuna esiste internet); che alcune scelte sanitarie statali sono di comodo (e costa meno fatica lasciarle così che impegnarsi un momento per migliorare). E dopo questo, io ho fatto un cesareo, programmato fin dall'inizio per trascorsi tempi miei di età, mi hanno fatto un epidurale magnifica, peccato che mi abbiano messo un telo davanti alla faccia che ho visto solo verde, ma ho allertato tutti gli altri sensi (l'udito e la percezione tattile) e ho sentito la mia bimba "sgusciare" fuori dalla pancia, poi la mano bagnata e un pianto lieve lontano...
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
clooney ha scritto:
Care Donne

se siete in attesa del vostro primo figlio o comiunque lo state progettando vi consiglio di informarvi il più possilbile: visitate le strutture, parlate con gli operatori, ascoltate le esperienze di chi ha partorito di recente e ricordate che oltre all'epidurale ci sono anche altri metodi per nn soffrire o soffrire di meno.
Soprattutto dovete PRETENDERE che vi sia data la possibilità di una scelta INFORMATA. Se deciderete di soffrire, fatelo in maniera consapevole e senza condizionamenti.

Vi voglio bene.

Cloney


Dolce... :love_4: :love: :love_4:
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
E' vero si dovrebbe indagare sul perchè ci fa paura il dolore... ci ho pensato... mi viene solo da rispondere : perchè fa maleeeeeeeeeeeee!!! Non prendetemi per una superficialona... Quello che non riesco a capire quando mi chiedo perchè ho paura del dolore è in realtà perchè dovrei pormi il problema... se c'è modo di non provarlo trovo non giusto nei miei confronti infliggermi dolore o non cercare di evitarlo. E' vero è naturale... ma sono naturali anche altre cose negative che con il progresso vengono limitati gli effetti delle malattie per esempio...
 

RosaeViola

Master Florello
Non è tanto il dover capire perchè si abbia paura del dolore...quello è ovvio ed è SANO.
Piuttosto è strano avere paura del dolore del parto, considerato che è qualcosa che da un lato è legato a tutte le specie animali ed è comunque qualcosa che è finalizzato e non accidentale.
La domanda è: è la paura del dolore o è la paura del parto a rendere così problematica la cosa?
Il parto in sè comporta tanti diversi livelli di coinvolgimento, non ultime parti profonde di noi stesse.
A proposito, ma voi che ne pensate della depressione post partum? Per voi è davvero qualcosa che si lega ad uno squilibrio ormonale o ci sono implicazioni diverse?

La consapevolezza del parto e della maternità non devono fondarsi solo sulle tecniche di assistenza ma principalmente sull'essere preparate interiormente al passaggio figlia--->madre che noi tutte affrontiamo quando mettiamo al mondo un bimbo.
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
La depressione post-partum credo sia una brutta bestia. Credo abbia una componente fisica ma anche una bella grossa psicologica.
 

RosaeViola

Master Florello
Ma il difficile Erika è connotare quella psicologica.
Spesso si pensa che sia dovuto al fatto che una mamma non ha più suo figlio in pancia...Le ragioni sono ben diverse, ma nessuno ne parla mai.
 

scipulosa

Maestro Giardinauta
Quello che non riesco a capire quando mi chiedo perchè ho paura del dolore è in realtà perchè dovrei pormi il problema... se c'è modo di non provarlo trovo non giusto nei miei confronti infliggermi dolore o non cercare di evitarlo. E' vero è naturale... ma sono naturali anche altre cose negative che con il progresso vengono limitati gli effetti delle malattie per esempio...

erika non posso ancora rivotarti, ma comunque ti do perfettamente ragione!
 

celeste

Giardinauta Senior
RosaeViola ha scritto:
Non è tanto il dover capire perchè si abbia paura del dolore...quello è ovvio ed è SANO.
Piuttosto è strano avere paura del dolore del parto, considerato che è qualcosa che da un lato è legato a tutte le specie animali ed è comunque qualcosa che è finalizzato e non accidentale.
La domanda è: è la paura del dolore o è la paura del parto a rendere così problematica la cosa?
Il parto in sè comporta tanti diversi livelli di coinvolgimento, non ultime parti profonde di noi stesse..
Rosa, sono d'accordo con te al mille per mille. Io non sono affatto una supercoraggiosa e del dolore fisico ho molta paura. Ma non ho mai avuto la minima paura del parto, tanto che stento persino a capire le tante donne che ne parlano. Il mio primo parto è stato abbastanza lungo e molto doloroso, ma questo non ha cambiato in nulla la mia percezione nelle due gravidanze successive. Grande aspettativa prima, grande dolore durante, meraviglioso ricordo dopo. Capisco che per alcune - molte - donne, può sembrare un discorso da pazze ..
Ciò detto, dopo aver visto l'esperienza delle mie figlie (non so se hai letto il mio lungo post in questa discussione), non sono più una assolutista del "niente epidurale". E' importante, credo, che le donne sappiano che ci si può fare benissimo anche senza epidurale, e senza essere eroine o super donne, e senza esserne devastate. Però se una è sopraffatta da quell'angoscia, perché non aiutarla (GRATUITAMENTE!!) ad essere serena? Certo, bisognerebbe analizzare e provare a rimuovere le cause profonde, ma ... a volte anche una "pezza calda" è utile.

RosaeViola ha scritto:
A proposito, ma voi che ne pensate della depressione post partum? Per voi è davvero qualcosa che si lega ad uno squilibrio ormonale o ci sono implicazioni diverse?

La consapevolezza del parto e della maternità non devono fondarsi solo sulle tecniche di assistenza ma principalmente sull'essere preparate interiormente al passaggio figlia--->madre che noi tutte affrontiamo quando mettiamo al mondo un bimbo.
La base ormonale c'è senz'altro, tanto è vero che una leggera passatina di depressione (il cosiddetto "baby blues") è fisiologica. Penso però che il grosso sia di origine psicologica. Lo stesso penso anche delle nausee del primo trimestre.
Mi pare comunque che oggi le donne abbiano molto maggiori difficoltà che nel passato ad affrontare la maternità. Ma sarebbe un discorso molto lungo, complicato e incerto
 

celeste

Giardinauta Senior
RosaeViola ha scritto:
Io, ad esempio, ho sempre pensato che se in gravidanza mi avessero detto che mio figlio/a era malformato gravemente, avrei abortito senza farmi troppe domande.
Quando mancavano pochi giorni all'ecografia morfologica, ero dilaniata all'idea che ci sarebbero potuti essere dei problemi, davanti ai quali non avrei saputo davvero che cosa fare.
Certezze che prima della gravidanza erano incrollabili, durante quel percorso divennero dubbi tremendi e angosce senza pari.
Di nuovo d'accordissimo. Quando aspettavo la terza figlia, ho temuto per un breve periodo di essere stata esposta alla rosolia. Tutte le mie certezze precedenti erano diventate dubbi e angosce ..
Peraltro in altre condizioni e in un altro momento della vita ho fatto un'interruzione volontaria di gravidanza senza nessun dubbio e nessun pentimento successivo.
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
No Celeste, non mi permetterei mai di dire che siete delle pazze. Proprio no. Rispetto le vostre scelte e ... mi incuriosiscono perchè non riesco a capire, un pò come dicevi te che non riesci a capire me. Bè, che dire, il mondo è bello perchè, grazie al cielo, è vario. L'importante è che alla base ci sia il rispetto e quello te lo assicuro, c'è; non penso assolutamente che siete pazze o santone o altro. Penso che siete diverse da me e tento di capire... è bello confrontarsi, mi fa molto piacere.
 

RosaeViola

Master Florello
boba74 ha scritto:
Nessuna ha partorito sott'acqua?

Il parto in acqua è una buona tecnica ma ci devono essere alcune condizioni importanti, come il fatto che le membrane (ossia il sacco) siano integre.
Altra cosa importante: sceglietevi un centro che abbia una buona scuola di ostetricia, ovvero un nuovo modo di pensare al parto e di solito, quando c'è un'ostetricia di questo tipo, c'è anche la possibilità (importantissima) di potersi tenere il bimbo in camera.
Aggiungo che è determinante che sia una struttura pubblica, dotata di una Patologia neonatale.
Si tende spesso a non pensare a questo, ma una complicazione nella fase del travaglio o del parto possono capitare e avere un reparto idoneo a prendersi cura del bambino nei primi istanti di vita, è FONDAMENTALE per il superamento di ogni problema.
 

celeste

Giardinauta Senior
ErikaErika ha scritto:
No Celeste, non mi permetterei mai di dire che siete delle pazze. Proprio no. Rispetto le vostre scelte e ... mi incuriosiscono perchè non riesco a capire, un pò come dicevi te che non riesci a capire me. Bè, che dire, il mondo è bello perchè, grazie al cielo, è vario. L'importante è che alla base ci sia il rispetto e quello te lo assicuro, c'è; non penso assolutamente che siete pazze o santone o altro. Penso che siete diverse da me e tento di capire... è bello confrontarsi, mi fa molto piacere.
Sai a dire il vero, non è che per me sia stata una scelta: quando ho avuto le figlie io era l'unico modo per partorire, manco le ecografie e i monitoraggi c'erano! Sì, facevi la preparazione al parto, gli esercizi di respirazione, ma non è che quella roba levava davvero il dolore.
Però non mi è pesato. Mi ricordo che arrivava sempre un punto in cui pensavo: ora non ce la faccio più, ma chi me l'ha fatto fare, adesso non posso più tornare indietro .. Ma quando arrivava quel punto lì, voleva dire che era ora di entrare in sala parto, qualche bella spinta e tutto il male era finito. E ti sentivi da dio
 

RosaeViola

Master Florello
Però permettetemi di dire una cosa.
Le donne che hanno già partorito, chi più chi meno, non dicono se tornassi indietro con quel che ho sofferto farei l'epidurale.
Tutte, invece, dicono vorrei scegliere, essere più consapevole, essere informata, essere protagonista anche in quello e non solo nello sfornare il pupo.

Il parto è qualcosa che ci appartiene culturalmente e non solo fisicamente.
In questi ultimi 20 anni è stato troppo medicalizzato.
Ora tocca a noi riappropriarci delle sue valenze, del suo significato, della nostra cultura.
Il dolore del parto e la paura che fa, vanno sondati prima di affrontare una gravidanza, perchè il parto non è il problema, ma qualcosa che sta dietro ad esso.

Poi aiutatemi a capire perchè le donne un tempo non lo vivevano con così tanta angoscia rispetto al dolore, come facciamo noi oggi.
E già che ci siamo, secondo voi, perchè sono tantissime oggi le donne che non riescono ad allattare perchè latte non se ne vede nemmeno una goccia?
Un tempo erano casi rarissimi...Mai capito questo fatto.
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
Non sò forse c'erano altri tipi di problemi, più dannatamente concreti. La mia mamma per esempio non ha avuto una istruzione era fortunata perchè mangiava tutti i giorni, mio babbo per esempio no. Era magrissimo e denutrito. Oggi viviamo quasi tutti nell'opulenza e siamo nell'era della depressione...
Per quanto riguarda il latte .. è vero è strano. Anche gli uomini sono molto meno fertili... che si sia sulla via di sparire dignitosamente (nemmeno troppo...) dalla faccia della terra tra qualche secolo??? :eek:
 

RosaeViola

Master Florello
Devo dire che River ha spiegato benissimo cosa si provi e come ci si senta anche psicologicamente dopo un parto.
Se superi quello, non c'è più niente che ti fa paura.

Io ricordo che dopo Lisa ero macellata.
Non potevo sedermi perchè l'ematoma arrivava fin oltre l'osso sacro, allattavo quei pochi grammi di latte stando in piedi e sudando a profusione perchè ero anemizzata da far paura.
In ospedale gli ascensori erano rotti ed io, con quel dramma che avevo nelle parti basse, mi facevo 3 piani a piedi a scendere e 3 a salire per poterla allattare, cosa che facevo nella nursery perchè in camera non mi avrebbero lasciato la bimba così tanto tempo.
Quando arrivavo in camera ero così distrutta da non riuscire ad alzarmi dal letto per ore.
Ricordo bene le facce di chi veniva a praticarmi l'igiene. Nello spostare le coperte sgranavano gli occhi...mai vista una cosa simile per il disastro che c'era stato.
Il chirurgo che mi ha operata aveva una passione per i drenaggi in para, che nel mio caso non serviva a nulla, perchè ci voleva un altro genere di drenaggio, in particolare a caduta. Così, quando si decisero a toglierlo, scoppiò un macello.
Febbre a 39° da riassorbimento di materiale necrotico, montata lattea che se ne andò definitivamente a farsi friggere...già sarebbe stato un miracolo averla, considerato che avevo perso circa 2-3 litri di sangue, ma così...
Antibiotici a non finire...

Eppure mi han dimessa ed io son andata a casa con i punti (ancora addosso dopo 10 giorni) e una volta arrivata a casa, gialla come un limone per l'anemia e senza fiato per la poca emoglobina nel sangue, mi rimboccai le maniche e mi dimenticai del disastro che mi era capitato.
Nessuno avrebbe scommesso che le cose si sarebbero sistemate così bene, fisicamente parlando, tant'è che non ci sono stati nemmeno problemi aderenziali e nemmeno si nota quel che è successo.
C'è da dire però, che tutti i giorni uscivo a piedi con la mia bimba in carrozzina e camminavo per un paio d'ore.
Il trofismo muscolare si rigenerò e vissero tutti felici e contenti...
Da allora cosa volete che mi spaventi? Nulla.

Smettete di pensare alla paura e provate solo a chiedervi cosa ci sia dietro a quella...pian piano le risposte arriveranno.
 

celeste

Giardinauta Senior
RosaeViola ha scritto:
Però permettetemi di dire una cosa.
Le donne che hanno già partorito, chi più chi meno, non dicono se tornassi indietro con quel che ho sofferto farei l'epidurale.
Tutte, invece, dicono vorrei scegliere, essere più consapevole, essere informata, essere protagonista anche in quello e non solo nello sfornare il pupo.

Il parto è qualcosa che ci appartiene culturalmente e non solo fisicamente.
In questi ultimi 20 anni è stato troppo medicalizzato.
Ora tocca a noi riappropriarci delle sue valenze, del suo significato, della nostra cultura.
Il dolore del parto e la paura che fa, vanno sondati prima di affrontare una gravidanza, perchè il parto non è il problema, ma qualcosa che sta dietro ad esso.
Poi aiutatemi a capire perchè le donne un tempo non lo vivevano con così tanta angoscia rispetto al dolore, come facciamo noi oggi.
Penso che una delle - tante - cause sia nel calo verticale della natalità. Un tempo intorno alla donna incinta, che partoriva e poi cresceva un figlio, c'era una comunità di donne che trasmettevano le loro esperienze e i loro "saperi". Oggi spesso la nuova madre è una figlia unica (che forse metterà al mondo un unico figlio) che ha visto pochi bambini intorno a sé e che poco può chiedere ed avere dalla propria madre e quasi niente da altre figure femminili "autorevoli". Non è strano allora che si rivolga al medico per tutto, anche per cose su cui il medico non ha nessuna particolare competenza (come gli orari dei sonni e delle poppate dei neonati). Per fortuna, almeno, che ormai ci sono sempre più medici donne, specie in ostetricia e pediatria.
RosaeViola ha scritto:
E già che ci siamo, secondo voi, perchè sono tantissime oggi le donne che non riescono ad allattare perchè latte non se ne vede nemmeno una goccia?
Un tempo erano casi rarissimi...Mai capito questo fatto.
Su questo mi pare che si stiano facendo dei passi avanti. Quando ho partorito io, ti consigliavano l'allattamento a orario (che manda via il latte anche alle balie) e la doppia pesata (che fa passare la voglia di allattare a chiunque). Se ancora allattavi dopo i tre mesi, eri una bestia rara.
Le mie figlie hanno trovato una situazione del tutto diversa, con molto maggiori incoraggiamenti all'allattamento (e con risultati splendidi), anche se ci sarebbe ancora tanto da fare ..
 

RosaeViola

Master Florello
Celeste, un tempo le donne senza latte erano mosche bianche.
Oggi le donne che si ritrovano a non avere nemmeno la montata lattea, sono tantissime.
Perchè?
 
T

teresatita

Guest
....perchè secondo me ai tempi delle nostre nonne non avere il latte era davvero una tragedia perchè non c'erano possibilità alternative, non esistevano i biberon e non c'era il latte artificiale per cui l'allattamento al seno era davvero l'unica possibilità per una mamma di nutrire il proprio bambino. Quindi i bambini si attaccavano al seno con tutte le loro forze, obbedendo all'istinto di sopravvivenza, ed il latte usciva eccome. Tranne in rarissimi casi. C'erano donne che allattavano anche figli non loro, difatti esistevano i fratelli "di latte". Oggi, essendoci molte altre possibilità e sono gli stessi medici che raccomandano di dare l'aggiunta con la conseguenza che il latte diminuisce perchè il bambino ne succhia di meno e quindi la mamma ne produce di meno. Io su quattro figli purtroppo ho allattato solo l'ultimo e devo dire che è stata una esperienza veramente meravigliosa ed indimenticabile.
 
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