Mile
Florello Senior
Anche fiore di Santa Teresa perché fiorisce in autunno."Santa Teresina"
Santa Teresa (d'Avila) cade il 15 Ottobre
Anche fiore di Santa Teresa perché fiorisce in autunno."Santa Teresina"
Ecco spiegato.Anche fiore di Santa Teresa perché fiorisce in autunno.
Santa Teresa (d'Avila) cade il 15 Ottobre
:LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL:Mi sto intrippando coi mostriciattoli!
Mi piacerebbe, ci sono cose che devo capire, e mi piacerebbe percorrere un cammino. La prima cosa che mi è poco chiara è perché i piccoli cactus sferoidi o colonnari manifestino con discreta facilità la perdita della clorofilla, che per una pianta è fondamentale. Forse il mistero si nasconde nel fatto che le cactacee sono piante superiori, Angiosperme, ma hanno dovuto "spostare" il luogo di fissaggio della clorofilla dalle foglie, trasformate in spine, ai fusti, con doppia funzione di almentazione e custodia dell'acqua e del glucosio del sistema, o forse nella progressiva perdita di una simmetria spirale, secondo la successione di Fibonacci, in una simmetria radiale, a volte perfetta, vai a sapere. L'innesto, poco gradevole a molti, resta l'unica sub-condizione vitale di tali piante, anche se pare che molte di esse, staccate dal portinnesto e fatte radicare, siano ripartite con le radici proprie ed abbiano anche iniziato a produrre un po' di clorofilla, segnalata da un cambiamento di colore della pianta. Verdemo, ho tanti esperimenti in mente, e vorrei acquisire un maggior numero di generi, avendo però dei miei esemplari la massima cura, non sono un "vivisettore" di piante! Oggi come oggi ho Gymnocalycium mihanovichii, Sulcorebutia "Aurata", Austrocylindropuntia subulata "aurea, e poco più. Sono interessanti esemplari di Mammillaria e altri generi mutati, ma hanno dei prezzi già non confrontabili con un moon cactus arancione!... Sto sperimentando un "concime", che fornisce agli innesti anche alimento base: 1 litro d'acqua, 2 grammi di glucosio, 1/2 grammo di maltosio, 1 ml di concime liquido con soli oligoelementi. Lo devo conservare in frigo a 3° C altrimenti diventa alcoolico.
I problemi sono parecchi. Intanto, portinnesto (rootstock) e marza (scion) hanno di solito necessità opposte. Se l'innesto è su Hylocereus undatus (la Pitaya), il portinnesto vuole un oceano di luce, e la marza Gymnocalycium si scotta al sole estivo, vuole temperature più controllate, non insolazione diretta, ma se si vuole che cresca bisogna darle da mangiare, cioè bisogna consentire che il portinnesto produca grande surplus di glucosio. A questo punto si potrebbe obbiettare che questi innesti sono in un certo senso "rovesciati", per via dei percorsi ascendente-discendente di xilema e floema, ma lasciamo stare. Quindi ho studiato un angolo di colonna dietro al quale porre i cicci durante la stagione estiva e una "pappa" nutritiva da somministrare nel periodo invernale, trascorso in serra. I soggetti da alta moneta tendono ad essere innestati su Trichocereus, forse tale portinnesto è più affine in termini di luce (anche Pereskiopsis)
I tuoi interventi @cmr sono sempre graditissimi: continua a deliziarci con il tuo sapere così preciso, chiaro e maieutico. Grazie!Premesso che chiedo scusa a Mile a cui abbiamo invaso la discussione, direi che qua sopra ci sono diverse inesattezze.
-i cactus colorati non hanno perso la clorofilla ma gli è stato mutato il colore: vivrebbe un essere umano senza sangue?
-le spine non sono foglie modificate; la composizione biologica è diversa e, in alcuni casi come ad es. le opuntie, un abbozzo di foglie persiste nelle piante, anche se di breve durata.
- le cactacee sono forse le piante che meglio rappresentano la sequenza di Fibonacci, presente anche nella disposizione delle areole sulle pale dei Fichidindia.
- i concimi "faidate" lasciano molto il tempo che trovano e è sempre meglio affidarsi a chi produce prodotti specifici di buona qualità; è vero che il maltosio serve alle piante ma la sua quantità è quella contenuta in un seme per partecipare alla germinazione: non so se hanno inventato una bilancia per misurarne la quantità, quindi fornirne di più non so se possa servire alla crescita della pianta; resterei su un classico N:K= 1:2:3+ microelementi.
-I portainnesto, ai fini della crescita della pianta sono tutti uguali; la scelta della pianta da usare è subordinata principalmente a due fattori: la quantità di piante che abbiamo da usare per questo scopo e le caratteristiche climatiche del luogo dove coltiviamo; anni fa innestavano tutto su Myrtillocactus e, poi, si sono accorti che con le basse temperature, anche di poco inferiori ai 10 C°, questi portainnesti crepavano miseramente. Stesso discorso per gli Hylocereus ma con un ulteriore vantaggio apparente: portainnesti di pochi centimetri di altezza riuscivano a radicare per poi fare la stessa fine dei Myrtillo. Idem per le pereskie e pereskiopsis refrattarie alle nostre basse temperature vengono usate moltissimo in Cile o Messico. Oggi in molti utilizzano i trichocereus, piante assolutamente rustiche su cui puoi innestare di tutto, ma che hanno un paio di problemi: uno legato alla crescita (ci vogliono molti anni e molto spazio per avere piante delle dimensioni utili all'impresa) e l'altro della lunghezza del portainnesto (si vedono tozzi bastoni di 20 cm con sopra una pallina di gymno). Poi c'è chi innesta su echinopsis, opuntia, articoli di zygocactus, ecc., tutte piante a crescita veloce, che "spingono".
-Non capisco il senso della crescita "rovesciata": i percorsi non si invertono assolutamente in quanto la marza diventa parte integrante del sistema vitale del portainnesto.
-I Gymnocalycium, ma tutte le cactacee in genere, non si scottano al sole come bimbi al primo giorno di mare: avete mai visto foto di piante in natura scottate? E si che di sole nel deserto di Atacama o in quello di Sonora ce n'è parecchio. Le piante si scottano al sole perche siamo costretti a ricoverarle in serra o in casa nel periodo invernale e, purtroppo, nelle nostre casa il sole non entra se non filtrato; poi, in primavera quando le ri-esponiamo al sole, fanno la fine dei bimbi di cui sopra. Osservate le piante coltivate all'esterno, nelle aiuole da Roma in giu, o sui balconi delle persone che le lasciano fuori tutto l'anno: vi sembrano scottate?
-ultima nota, poi spengo il PC, il mercato, amatissimo/maledettissimo mercato. Qualche anno fa se non avevi in collezione un Astrophytum strano (una palletta superkabuto a 30/40 euro, oggi 5 euro, però sono arrivati i kikko a quei prezzi!) non eri nessuno, oggi, se non hai un gymno a colori idem...e i prezzi salgono anche se vedi foto di vivai che li producono e ne hanno millemilioni di gymno variopinti. Come le primizie al super: che fai, due ciliegie la notte di Natale non te le mangi?
Scusate la lunghezza e grazie a chi ha avuto la pazienza di arrivare fin qui. Adesso spengo!
Allora, io, quando scrivo su di un Forum, scrivo a ruota libera, senza pretesa di scientificità obbiettiva. Quando scrivo un libro, invece, no.
basta chiedere a un mod di spostare le discussioni in un topic tutto suo.una topic tutto nuovo in cui discutere ampiamente della cosa?
Chiediamo a un moderatore di spostare il tutto in un topic tutto suo così rendiamo a @Mile quello che è di @Mile e chiamerei il topic nuovo "Cactus innestati con e "senza" clorofilla: esperienze di coltivazione in merito".Mi interesserebbe un argomento di cui si è parlato. Dappertutto o quasi, oltre alle teorie complottistiche sui Gymno colorati, leggo che ahimè non vi è futuro per tali orrrrori (notate le 4 r...), dal momento che il portinnesto necessita di tonnellate di luce, ma la marza, povera marza, se esposta al sole, decolora, avvizzisce e muore, arde nei dardi dell'implacabile astro che anziché l'alma luce, può dare invece fuoco. Invece cmr dice che un cactus, quale ne sia la statura o il colore, è una creatura solare per eccellenza, che un Gymnocalycium mihanovichii vede, nei deserti e subdeserti dell'America del Sud, i dardi dell'astro che ci da vita scagliati nelle piane per la vita e non per la morte. Gli Anasazi morirono sotto tali implacabili dardi, non un piccolo cactus. E io tendo a dar ragione a cmr. Quando ricevetti i primi Hibotan, ovviamente uno rosso uno giallo uno arancio, li misi sotto un portico al sole di fine agosto, poi lessi che li avrei rapidamente lessati e procedetti diversamente. Ora sono tutti ricoverati in serra, (a proposito di serra, ho letto altre profezie di sventura sulla serra per gli Hylo, ma questa è un'altra storia...) altri soggetti sono innestati su Tricho, meno avido di fotoni, ma sarei grato a chi mi risponde. Sole o ombra? Non vorrei dovermi mangiare i Cicci con le patatine...
Tra parentesi, io coltivo due varietà di Hylocereus undatus, red and white Pytaia, e non ho grandi problemi, sole a picco tutto il giorno, e inverno in serra fredda con soglia a 5-6° C. Limoni e Pytaie si fanno simpatica compagnia.
Charles
Ciao Mile , che bello il tuo sedum sieboldii. Mi domando perché il mio ciuffetto non si moltiplica? Ce l'ho da almeno due tre anni ma rimane sempre una talea triste come la bollicina della lete...
Perchè è lento a espandersi. Ce l'ho anche io da un pò di anni e ti confermo che è davvero lento a espandersi.Ciao Mile , che bello il tuo sedum sieboldii. Mi domando perché il mio ciuffetto non si moltiplica? Ce l'ho da almeno due tre anni ma rimane sempre una talea triste come la bollicina della lete...
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Perchè è lento a espandersi. Ce l'ho anche io da un pò di anni e ti confermo che è davvero lento a espandersi.
Quello di @Mile è quasi centenario.
Ciao Mile , che bello il tuo sedum sieboldii. Mi domando perché il mio ciuffetto non si moltiplica? Ce l'ho da almeno due tre anni ma rimane sempre una talea triste come la bollicina della lete...
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Ciao. Quello grande mio, é veramente vecchissimo. Non patisce nulla. ha passato degli inverni completamente all'addiaccio esposto ad ogni intemperia. Ora che me ne occupo io, in inverno lo sposto sotto un porticato, in modo che sia più riparato dalle intemperie, ma comunque sempre fuori.Ciao Mile , che bello il tuo sedum sieboldii. Mi domando perché il mio ciuffetto non si moltiplica? Ce l'ho da almeno due tre anni ma rimane sempre una talea triste come la bollicina della lete...
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Io li lascio fuori tutto l'anno. D'inverno però metto il vaso al riparo dalla pioggia.I nostri allora sono dei miracolati, in pochi anni da due piantini che ci ha dato mio fratello adesso ne ho 5 vasi belli pieni e tutti in fiore in questo momento.
Magari ce l'hai nel posto sbagliato? lo lasci fuori d'inverno?
Concime universale? GrazieCiao. Quello grande mio, é veramente vecchissimo. Non patisce nulla. ha passato degli inverni completamente all'addiaccio esposto ad ogni intemperia. Ora che me ne occupo io, in inverno lo sposto sotto un porticato, in modo che sia più riparato dalle intemperie, ma comunque sempre fuori.
Quello piccolo , variegato era un vasetto minuscolo (da 5 cm) comprato lo scorso anno. Quando l'ho svasato erano due taleine appena radicate ed ora è in un vaso credo da 10-12 cm.
In estate in pieno sole. Se non cresce potresti concimare un po' la prossima primavera.
Anche io, riparato dalla pioggia ma "al freddo"Io li lascio fuori tutto l'anno. D'inverno però metto il vaso al riparo dalla pioggia.
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Si. Io penso di aver usato addirittura quello in granuli azzurri, qualche granello nel vaso a primavera ed una bella annaffiata. Magari va meglio quello liquidoConcime universale? Grazie
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Ciao. Quello grande mio, é veramente vecchissimo. Non patisce nulla. ha passato degli inverni completamente all'addiaccio esposto ad ogni intemperia. Ora che me ne occupo io, in inverno lo sposto sotto un porticato, in modo che sia più riparato dalle intemperie, ma comunque sempre fuori.
Quello piccolo , variegato era un vasetto minuscolo (da 5 cm) comprato lo scorso anno. Quando l'ho svasato erano due taleine appena radicate ed ora è in un vaso credo da 10-12 cm.
In estate in pieno sole. Se non cresce potresti concimare un po' la prossima primavera.
Io li lascio fuori tutto l'anno. D'inverno però metto il vaso al riparo dalla pioggia.
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