Quando si inizia ad essere i più forti? quelli che hanno le spalle larghe, quelli che sanno affrontare tutto?
Da giovani perchè è quasi una sfida con noi stessi riuscire a risolvere determinate situazioni che mandano in crisi gli adulti?
Da giovanissimi perchè l'ambiente in cui vivi ti porta ad essere autosufficiente e quindi devi per forza crescere e per sopravvivere devi aiutare gli altri?
O l'uno o l'altro, comunque con l'andare del tempo entrano nel tuo modus vivendi.
Ogni giorno dimostri di essere un po' più forte.
Sempre disponibile ad ascoltare, ad aiutare, a fare tuo il problema dell'altro. sia familiare che del vicino di casa.
Però giorno dopo giorno quanto c'è di nostro nel non voler mostrare la propria fragilità. Nel non voler dire all'altro guarda che anche io appartengo alla categoria degli esseri umani, con sentimenti, dolori e gioie?
Sino al momento in cui questo grido che esce da dentro nessuno lo sente.
E' un grido muto, non ci sono parole per poter esprimere la fragilità che è insita nella donna/uomo forte.
La spalla messa a disposizione per far piangere gli altri, non può chinarsi in un gesto di mestizia, non può dire sono satura di lacrime. L'altro ne sarebbe sconvolto, si perderebbe, non avrebbe più il rifugio sicuro.
Quindi quando dire basta, anche io ho bisogno di vivere!
Credo che non ci sia mai questo momento, si è sempre troppo portati a vedere il bisogno altrui del proprio. Che sia nel dna di alcune persone?
La capacità di affrontare dolori, diciamo col sorriso , certo sovente ti squarcia dentro.
Puoi arrivare al punto di lasciarti vivere.
Quando cerchi di rialzare la testa di dire io esisto, hai il vuoto intorno.
Persone alle quali per tutta la vita hai dato la forza di andare avanti, si certo hai dato la tua forza, ma ora loro vivono si possono di punto in bianco abbandonare? Pensare di vederli sgonfiare come palloncini?
Secondo me sta poi qui la forza di andare avanti.
Ti svegli a pezzi, forse con un niente davanti.
Un grande dolore si può affrontare,, e ognuno di questi ti rafforza, ma sono dolori che col tempo si mitigano.
E' anche vero che uno nuovo ti ricorda gli altri. E' come un film che si proietta periodicamente con l'aggiunta di nuove scene, ma senza finale.
Parlo di dolori per la scomparsa di persone care, per l'affrontare lunghe e devastanti malattie, il dolore dell'abbandono.
Col tempo acquistano dimensioni diverse, si ammorbidiscono non sono più feroci.
Una volta credevo che i grandi dolori unissero le persone, i fatti mi hanno dimostrato che spesso le dividono.
Ci dovrebbe essere un momento nell vita in cui chi per definizione è forte, chi per definizione è colei o colui che sa risolver le cose, chi per definizione è la spalla d'appoggio, dice basta.
Dice al mondo non calpestare i miei sentimenti, ne ho tanti quanto gli altri e forse di più perchè mi sono fatto carico dei problemi che non mi spettavano.
Forse questo momento va ricercato nella profondità in cui nel frattempo si è nascosto, Ci vuole molto lavoro per tirarlo fuori e anche tanto dolore.
Più è affondato più fa male.
E non è facile rimettere a posto le cose o le persone, forse a parole..........
Ma nel momento in cui non si hanno più le forze per essere lottatori, ci si guarda in giro e si vedono le cose belle che si sono costruite e fortunatamente ce ne sono.
Un figlio,quando pensavi di non diventare mai genitore? due figli,nati da una coppia scoppiata ma cresciuti con tanto amore che ora solo a guardarli ti commuovi? una coppia serena dopo tanti anni di matrimonio? l'aver accudito sino alla fine con amore i genitori? un nuovo amore quando avevi abbandonato ogni speranza di provare sensazioni così
esaltanti?
Chi è forte dentro, riesce sempre a risollevarsi.
Ogni volta è più difficile, più doloroso, ogni volta si dice basta a tutto a volte anche alla vita,ma piano piano si ricomincia a vivere