Sempre disponibile ad ascoltare, ad aiutare, a fare tuo il problema dell'altro. sia familiare che del vicino di casa.
Pinuccia, non tutti quelli che sono forti colossi dai piedi d'argilla, tendono a donarsi agli altri per confermare sè stessi.
Molti hanno una preclusione a farlo proprio per non incorrere in grandi dispiaceri e preferiscono che gli altri si arrangino per proteggere sè stessi, quindi io credo che non sempre, anzi quasi mai, si è come dici tu solo per acquisire maggiori certezze. Credo che molto dipenda anche dall'animo delle persone e dalla loro specifica generosità.
Però giorno dopo giorno quanto c'è di nostro nel non voler mostrare la propria fragilità. Nel non voler dire all'altro guarda che anche io appartengo alla categoria degli esseri umani, con sentimenti, dolori e gioie?
Sino al momento in cui questo grido che esce da dentro nessuno lo sente.
E' un grido muto, non ci sono parole per poter esprimere la fragilità che è insita nella donna/uomo forte.
Non sono d'accordo. Anzi no, condivido ciò che hai detto ma posso dirti che si può fare della propria fragilità, anche la propria forza, appunto palesandolo alle persone che hai vicine, spiegando e dandoti a loro ma ponendoti anche in una dimensione umana e non sovrannaturale o impersonale.
La spalla messa a disposizione per far piangere gli altri, non può chinarsi in un gesto di mestizia, non può dire sono satura di lacrime. L'altro ne sarebbe sconvolto, si perderebbe, non avrebbe più il rifugio sicuro.
Quindi quando dire basta, anche io ho bisogno di vivere!
Credo che non ci sia mai questo momento, si è sempre troppo portati a vedere il bisogno altrui del proprio. Che sia nel dna di alcune persone?
Anche su questo, per quanto io riconosca che è un meccanismo diffuso, credo non sia forza ma ancora una volta fragilità.
L'incapacità di proteggere sè stessi, alla fine è fragilità, anche se mascherata da una forza che pochi sembrano avere.
La capacità di affrontare dolori, diciamo col sorriso , certo sovente ti squarcia dentro.
Puoi arrivare al punto di lasciarti vivere.
Ecco, ma spiegamela un po' questa cosa...Ma chi diavolo ha detto che si debba affrontare il dolore col sorriso sulle labbra? Dove sta scritto che si debba andare al patibolo con il mesto sorriso del piacere del farsi del male stampato in faccia?
Tutto questo mi riporta sempre all'icona dei martiri cristiani, che si immolavano sereni, forti che il loro martirio era per un valore altissimo. Ma siamo proprio sicuri che qualcuno vuole che ci si immoli?
E anche qui, dove sta la forza?
Quando cerchi di rialzare la testa di dire io esisto, hai il vuoto intorno.
Persone alle quali per tutta la vita hai dato la forza di andare avanti, si certo hai dato la tua forza, ma ora loro vivono si possono di punto in bianco abbandonare? Pensare di vederli sgonfiare come palloncini?
No, non di punto in bianco Pinuccia, ma gradatamente, lentamente e progressivamente si deve continuare a dire ciò che si è, ciò che si sente, ciò che si soffre e non con il sorriso di cui sopra.
Secondo me sta poi qui la forza di andare avanti.
La forza, se non ho capito male, starebbe nell'accettare di dover far del male alle persone che hai protetto da sempre? Non è sempre così.
Molto spesso il dolore è solo fine a te stesso, per quel che vivi e che ti capita e la forza che ti viene richiesta, non è tanto di far comprendere agli altri che tu stai soffrendo, ma proprio di accettare tu che una volta ancora dovrai soffrire.
Un grande dolore si può affrontare,, e ognuno di questi ti rafforza, ma sono dolori che col tempo si mitigano.
Tempo...ma alla fine, quanto ne abbiamo? Quanto ne resta? Quanta vita perdiamo ogni volta che una grande sofferenza ci annienta?
E' anche vero che uno nuovo ti ricorda gli altri. E' come un film che si proietta periodicamente con l'aggiunta di nuove scene, ma senza finale.
Parlo di dolori per la scomparsa di persone care, per l'affrontare lunghe e devastanti malattie, il dolore dell'abbandono.
Col tempo acquistano dimensioni diverse, si ammorbidiscono non sono più feroci.
Io sono in parte d'accordo con te, nel senso che SEMBRA che non siano più feroci, ma la realtà ci dice che molti di quei dolori in tantissime persone sono più miti solo perchè sono stati rimossi e non rielaborati e quindi, come tali, non sono mitigati, lo sembrano per poi essere pronti a riesplodere con una violenza inusitata non appena un altro si annuncia.
Una volta credevo che i grandi dolori unissero le persone, i fatti mi hanno dimostrato che spesso le dividono.
Certo che è così e perchè? Perchè del dolore che si vive non si parla ma non solo con gli altri, soprattutto con sè stessi e soprattutto con le persone che abbiamo più vicine.
Un'altra ragione pe cui le persone siano divise dal dolore è quella che vede una delle parti in causa palesare il suo dolore, metterlo a nudo di fronte a chi ascolta ed è vicino e vedere l'altro travolgere quel suo dolore, violentarlo e umiliarlo ulteriormente.
Ci dovrebbe essere un momento nell vita in cui chi per definizione è forte, chi per definizione è colei o colui che sa risolver le cose, chi per definizione è la spalla d'appoggio, dice basta.
Dice al mondo non calpestare i miei sentimenti, ne ho tanti quanto gli altri e forse di più perchè mi sono fatto carico dei problemi che non mi spettavano.
Sai qual è, a mio avviso, il dolore più grande di chi dice basta? La consapevolezza di aver permesso agli altri di ledere la propria integrità affettiva e il riscontro che questi altri, malgrado fossero consapevoli della fragilità di chi cerca di dare incondizionatamente, ne hanno fatto un uso sconsiderato e bieco. Questo, ai miei occhi, è qualcosa di una violenza senza pari.
Immagina cosa si provi quando si sa di aver più e più volte detto al mondo, attenzione perchè io sono roccia ma sono anche vetro e capisci che questo mondo quell'essere vetro, l'ha considerato come un fattore di rischio calcolato in cui saresti stata tu a pagare e tu sola.
Ma nel momento in cui non si hanno più le forze per essere lottatori, ci si guarda in giro e si vedono le cose belle che si sono costruite e fortunatamente ce ne sono.
E' vero, ma è anche vero il contrario. E' vero cioè, che più guardi tutta quella bellezza più comprendi che la desideri, che vuoi vivere ogni istante della tua vita circondato da lei e che qualcosa o qualcuno te lo impedisce.
Chi è forte dentro, riesce sempre a risollevarsi.
Ogni volta è più difficile, più doloroso, ogni volta si dice basta a tutto a volte anche alla vita,ma piano piano si ricomincia a vivere
Non ne sono così convinta.
Ma alla fine, chi è forte dentro? Cosa significa essere forti? Non sono ancora così chiare tutte le posizioni.