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Che la forza sia con te

RosaeViola

Master Florello
Seya, voglio aggiungere ancora qualcosa su quanto hai scritto poc'anzi.

Mi sono letteralmente rotta di leggere e sentire certi discorsi come quelli in merito al sostenere che se qualcuno ci fa del male è perchè noi lo permettiamo.

Basta! Ci sono cose che noi non permettiamo ma che ti vengono sparate addosso con una violenza senza pari.
Ma anche fosse vero che il reiterarsi di certi fatti comprenda una nostra incapacità, perchè oltre al danno devo subire anche il senso di colpa che ne deriva?

Ma sai che mi son proprio stufata di vedere che certe folli teorie, disseminate nel forum non molto tempo fa da una persona tutt'altro che equilibrata, hanno attecchito enormemente?

Ma il fatto di essere vulnerabili e fragili, dà il diritto agli altri di far del male?

Chi è veramente responsabile dell'arrecare dolore agli altri? Chi lo arreca o chi lo subisce???

Guarda che alla fine, se l'altro capisce che ho un lato fragile e lo fa a pezzi, NON è perchè gliel'ho permesso io ma semplicemente perchè ha voglia e bisogno di farmi del male.
Se io ti voglio bene, posso solo proteggerti e non danneggiarti, ma considerato che siamo schiavi di una società che ci insegna quotidianamente l'anaffettività, alla fine ne siamo soggiogati al punto di pensare che sia sempre solo NOSTRA la responsabilità.
Eh no cavolo!

Ma cos'è questa cultura che fa della vittima l'aguzzino di sè stesso???

Oh, ma guardate che generalmente non si parla di situazioni in cui una persona in maniera malata, si fa fare del male e lo ricerca in una dinamica masochistica continuamente, ma di eventi che ti crollano addosso come farebbe un palazzo che si siede su sè stesso e ti travolge mentre vi passi accanto.
Che colpe hai nel cercare di rimuovere le macerie per venirne fuori? Che colpe hai nel cercare di quantificare i danni e vedere da che parte salvarsi la pelle? Che colpe hai nel cercare di superare lo shock con i tuoi tempi per arrivare alla soluzione definitiva? Che colpe hai nel cercare di capire quali pilastri rimuovere dalla scena per non procurare altri crolli improvvisi che non sei in grado di prevedere e che potrebbero essere fatali?
 

seya

Master Florello
Ivana, non dico che sia facile.
assolutamente.
ma credo che sia da fare. e prima lo farai, prima riuscirai a rendere tutto ciò che ti attornia più equilibrato e sereno, non solo per te, ma anche per chi ti sta intorno e sente la tua preoccupazione, la tua angoscia e la tua depressione che è assolutamente, per quanto mi riguarda, più che giustificata.
quello che dici è sacrosanto. ma credo che non sia scappare, in questo caso, sia decidere di non voler più soffrire, come adesso, e non permettere (il più possibile) al male e al dolore di ritornare a bussare alla tua porta.

è una difesa. è vero.
ma come pensi e immagini di uscirne, altrimenti?
è una riflessione questa, che vorrei fare insieme a te.
 

seya

Master Florello
Mi sono letteralmente rotta di leggere e sentire certi discorsi come quelli in merito al sostenere che se qualcuno ci fa del male è perchè noi lo permettiamo.

credo che in generale tu abbia ragione.
sulla tua questione personale invece io, e te lo dico sinceramente, ho il dubbio che tu invece l'abbia permesso.
è un dubbio.
mi spiace se ti ho ferita.
ma a me rimane.
 

seya

Master Florello
perchè oltre al danno devo subire anche il senso di colpa che ne deriva?

non era questo il mio intento.
cerco di spiegarmi.
io vorrei che tu reagissi in modo diverso.
che voltassi le spalle a quella realtà e te ne cercassi una più solida per te e le persone a cui vuoi bene.
e credo anche che tu abbia tutte le prerogative per farlo, oltre ad una buona dose di forza d'animo che hai in te, c'è, anche se ora ti senti annientata, quella c'è ed è con te.
il problema se continui a pensarla in questo modo, non riuscirai mai ad arginarlo.
credo , scusami se mi permetto, che tu debba metterti da parte, e lasciare che le persone a te vicine interagiscano direttamente, e non filtrate da te, con chi ti fa del male serio.

e finchè tu permetterai che al contrario, questo accada, perchè sei tu, accettando questa situazione, in casa tua, che lo permetti, io sono e resto del parere che non risolverai mai nulla.
metti i paletti.
prima che puoi.
e fancu.lo il senso di colpa Ivana, chi cacchio te lo ha messo in testa?
 

seya

Master Florello
Ma sai che mi son proprio stufata di vedere che certe folli teorie, disseminate nel forum non molto tempo fa da una persona tutt'altro che equilibrata, hanno attecchito enormemente?

nonnò. quetta mi spiace, è farina del mio saccoseya.
se uno mi fa del male, è perchè mi ha trovata fragile.
non me ne faccio una colpa.
ma mi preparo il colpo in canna, per una eventuale prossima volta.
e gliela faccio pagare con gli interessi maturati.
 

seya

Master Florello
Ma il fatto di essere vulnerabili e fragili, dà il diritto agli altri di far del male?
no, ma tant'è che comunque se lo prendono questo diritto.
e allora tanto vale cercare con ogni mezzo di togliere loro questo potere.
 

RosaeViola

Master Florello
Ivana, non dico che sia facile.
assolutamente.
ma credo che sia da fare. e prima lo farai, prima riuscirai a rendere tutto ciò che ti attornia più equilibrato e sereno, non solo per te, ma anche per chi ti sta intorno e sente la tua preoccupazione, la tua angoscia e la tua depressione che è assolutamente, per quanto mi riguarda, più che giustificata.
quello che dici è sacrosanto. ma credo che non sia scappare, in questo caso, sia decidere di non voler più soffrire, come adesso, e non permettere (il più possibile) al male e al dolore di ritornare a bussare alla tua porta.

è una difesa. è vero.
ma come pensi e immagini di uscirne, altrimenti?
è una riflessione questa, che vorrei fare insieme a te.

Seya, se fossi depressa non sarei qui a scrivere e non affronterei la mia quotidianità come ho fatto e sto facendo.

Il decidere di non soffrire più non è cosa che dipenda esclusivamente da me e pensavo di avertelo ampiamente spiegato.

Quello che tu dici di fare, allo stato attuale è impossibile e se te lo dico, consapevole di ciò che comporta, forse ho qualche ragione.

Appunto seya, dimmelo tu come si fa a proteggersi in una situazione in cui non hai nessuna possibilità di farlo se non giocando in difesa per evitare che qualcuno ti massacri?
 

RosaeViola

Master Florello
credo che in generale tu abbia ragione.
sulla tua questione personale invece io, e te lo dico sinceramente, ho il dubbio che tu invece l'abbia permesso.
è un dubbio.
mi spiace se ti ho ferita.
ma a me rimane.


Cavolo seya, ma chi può vivere sempre armato fino ai denti per difendersi senza diventare paranoico?

Certo che se qualcuno ci ferisce è perchè trova uno spiraglio, ma i discorsi che fate in merito a questo, sanno di colpevolizzazione, non nei miei riguardi ma nei riguardi di voi stessi che lo pensate.

Io so bene che se qualcuno mi fa del male è perchè uno spazio l'ha trovato, ma sant'Iddio benedetto, ma vuoi che oltre al fatto di essere stata profondamente fatta a pezzi debba anche dire a me stessa di continuo, se è successo è colpa tua?
No, non è colpa mia e non colpa di chi viene ferito, ma di chi ferisce!
 

RosaeViola

Master Florello
non era questo il mio intento.
cerco di spiegarmi.
io vorrei che tu reagissi in modo diverso.
che voltassi le spalle a quella realtà e te ne cercassi una più solida per te e le persone a cui vuoi bene.
e credo anche che tu abbia tutte le prerogative per farlo, oltre ad una buona dose di forza d'animo che hai in te, c'è, anche se ora ti senti annientata, quella c'è ed è con te.
il problema se continui a pensarla in questo modo, non riuscirai mai ad arginarlo.
credo , scusami se mi permetto, che tu debba metterti da parte, e lasciare che le persone a te vicine interagiscano direttamente, e non filtrate da te, con chi ti fa del male serio.
e finchè tu permetterai che al contrario, questo accada, perchè sei tu, accettando questa situazione, in casa tua, che lo permetti, io sono e resto del parere che non risolverai mai nulla.
metti i paletti.
prima che puoi.
e fancu.lo il senso di colpa Ivana, chi cacchio te lo ha messo in testa?


Quindi secondo te, io sarei qui ad aspettare che il peggio accada solo perchè sono masochista.
 

RosaeViola

Master Florello
nonnò. quetta mi spiace, è farina del mio saccoseya.
se uno mi fa del male, è perchè mi ha trovata fragile.
non me ne faccio una colpa.
ma mi preparo il colpo in canna, per una eventuale prossima volta.
e gliela faccio pagare con gli interessi maturati.


Se uno ti fa male e ti ha trovata fragile cazzarola seya, non sei sbagliata tu, ma chi ti ha fatto del male.
Allora perchè si deve sempre enfatizzare questo aspetto della sofferenza?

Prendo atto che sono fragile, anzi, ne avevo già preso atto e l'ho verbalizzato e comunicato in molti modi non so da quanto tempo, ma a questo punto, di chi è la responsabilità della sofferenza? Mia perchè ho come tutti delle fragilità o di chi ferisce?
 

seya

Master Florello
Ma cos'è questa cultura che fa della vittima l'aguzzino di sè stesso???

Ivana, sei partita in quarta con quest'idea, ma ti assicuro che sei fuori strada. non ti preoccupare, io non ho mai pensato una cosa simile.
sarebbe come dire che quando uno ti violenta è perchè tu gliene hai dato le ragioni....
io probabilmente non mi sono spiegata bene.
parlo di una fragilità che l'altro ha colto, e che subito ha pensato bene di picconare picconare e ancora picconare fino a toglierti la tua protezione, la tua armatura di dosso.
ecco, la tua fragilità è sacrosanta, ma cerca di proteggerla, non lasciarti alla mercè di questa persona , solo perchè hai voluto bene ad una persona, non lasciare che questa possa permettersi di dire o fare cose che ti dispiacciono e feriscono nel profondo.
non è facile, ti ripeto.
ma non è nemmeno impensabile.
è una scelta dolorosa, soprattutto di coraggio e anche se vuoi di egoismo.
ma è anche una scelta d'amore.
verso te stessa, e di riflesso anche verso chi ti ama e ti è vicina, perchè sente il tuo dolore, cosa è meglio? continuare a violentare sè stessa e accettare il male, oppure rifiutarlo e tenerlo a distanza, per quanto ci è possibile?
è una cosa vostra, tra te e questa persona.
non c'è bisogno di tirare in ballo altri.
soffrono cmq per quello che stai vivendo tu.
fai molto male a te stessa così.
e ne sei perfettamente consapevole.


se poi ciò che penso è troppo diretto dimmelo subito e taglio qui.
mi rendo conto che per te ogni parola è una fitta al petto, è dolorosa.
non è detto altresì che le mie opinioni siano verità.
sono opinioni.
ma tu sai cosa è bene per te e soprattutto tu sola vivi sulla tua pelle questa situazione, ogni dannato giorno.
 

seya

Master Florello
Oh, ma guardate che generalmente non si parla di situazioni in cui una persona in maniera malata, si fa fare del male e lo ricerca in una dinamica masochistica continuamente, ma di eventi che ti crollano addosso come farebbe un palazzo che si siede su sè stesso e ti travolge mentre vi passi accanto.
Che colpe hai nel cercare di rimuovere le macerie per venirne fuori? Che colpe hai nel cercare di quantificare i danni e vedere da che parte salvarsi la pelle? Che colpe hai nel cercare di superare lo shock con i tuoi tempi per arrivare alla soluzione definitiva? Che colpe hai nel cercare di capire quali pilastri rimuovere dalla scena per non procurare altri crolli improvvisi che non sei in grado di prevedere e che potrebbero essere fatali?
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acqua.....acqua.....acqua....
non capisco se stai riflettendo le tue paure e ansie, o quello che hai ragionato dentro di te, tempo fa, un'insicurezza e un dolore che ti è stato inculcato, e quindi te la sei presa in questo modo, oppure se davvero pensi che io abbia mai voluto dirti una cosa così.

ti voglio bene.
 

RosaeViola

Master Florello
parlo di una fragilità che l'altro ha colto, e che subito ha pensato bene di picconare picconare e ancora picconare fino a toglierti la tua protezione, la tua armatura di dosso.
ecco, la tua fragilità è sacrosanta, ma cerca di proteggerla, non lasciarti alla mercè di questa persona , solo perchè hai voluto bene ad una persona, non lasciare che questa possa permettersi di dire o fare cose che ti dispiacciono e feriscono nel profondo.

Silvia, guarda che fintanto che eravamo a questo, non avevo queste enormi difficoltà.
Stavo male ma leggendo chiaramente la situazione e le motivazioni, riuscivo a by-passare e ad andare avanti.
Il problema oggi è un altro e ben diverso perchè quando ti confronti con la malattia mentale, cambia tutto e tutto diviene così instabile e incontrollabile da non sapere più chiaramente dove andare ad attingere le energie che servono per fronteggiare un simile evento.

non è facile, ti ripeto.
ma non è nemmeno impensabile.
è una scelta dolorosa, soprattutto di coraggio e anche se vuoi di egoismo.
ma è anche una scelta d'amore.
verso te stessa, e di riflesso anche verso chi ti ama e ti è vicina, perchè sente il tuo dolore, cosa è meglio? continuare a violentare sè stessa e accettare il male, oppure rifiutarlo e tenerlo a distanza, per quanto ci è possibile?
è una cosa vostra, tra te e questa persona.
non c'è bisogno di tirare in ballo altri.
soffrono cmq per quello che stai vivendo tu.
fai molto male a te stessa così.
e ne sei perfettamente consapevole.


Silvia, forse non ci capiamo. Le cose che tu scrivi io le conosco tutte e so come gestirle. Ora il problema è diverso e tutte le soluzioni che tu suggerisci non mettono al sicuro nessuno. Ma proprio nessuno.
 

seya

Master Florello
Il decidere di non soffrire più non è cosa che dipenda esclusivamente da me e pensavo di avertelo ampiamente spiegato.
e infatti l'ho capito.
ma non è questo il punto.
non ti faccio una colpa per ciò che stai passando, vorrei questo fosse chiaro.
ti dico che al tuo posto penserei ad una soluzione drastica, quanto mai difficile da fare, per i vari risvolti psicologici, ma a mio parere estremamente importante, per il tuo futuro, e per le persone a cui vuoi bene.
è solo questo che credo tu non voglia e non pensi di poter prendere in considerazione.
ricordi l'esempio che ti ho fatto di una persona a me vicina?
lei ha tagliato, per quanto le è possibile , tutto ciò che poteva.
ora sta molto meglio.
e lei , al contrario tuo, non ha nessuno vicino da cui poter attingere forza, nelle difficoltà.
non è che io ho tutte le risposte, ci mancherebbe.
la situazione è tua, tu la stai vivendo, ti ripeto.
io la vedo da fuori.
e ho la freddezza necessaria , e anche un'esperienza piccola e indiretta, per poterti dare un mio apporto a lungo raggio.
ho vissuto tutto e ripeto tutto quel che è successo a questa persona, sono stata spesso la sua spalla, abbiamo pianto insieme, ho cercato di fare del mio meglio per capirla, supportarla, e spronarla.
ma è da lei, dentro di lei, che è partito tutto.
il volersi staccare da questo male che le veniva fatto quotidianamente.
è partito solo e unicamente da lei.

non ho le risposte in mano.
e non dico che sia semplice.
e nemmeno ti giudico.
ti dico solo cosa ne penso.
sperando sempre di non interferire troppo nel tuo intimo e di non ferire il tuo amor proprio, in nessun modo vorrei farlo.



Silvia e se il cercare di togliere di mezzo queste persone mettesse a rischio la tua vita che faresti?
mi rivolgerei a chi di competenza per due cose:

un'ingiunzione dal tribunale.....a starti lontana.
e una querela o una denuncia alla persona, in modo che venga a crearsi il precedente per far sì che questa se ne stia buona.

te l'avevo anche scritto.
mi dispiace ferirti, so che non è quello che vorresti.
ma tu devi poterti proteggere.
è un tuo diritto.
i risvolti sulle persone a te vicine , sono questi che maggiormente ti preoccupano, e purtroppo qui, io non ho soluzioni per te.
spero solo che possano comprendere, forse meglio di quanto tu stessa non pensi, la tua situazione personale, che non deve intaccare la loro.
dovresti separarle queste due cose.


ma io non sono certo qui per dirti cosa fare o cosa non fare.
volevo solo riflettere su questa cosa.
anche a costo di essere mandata a quel paese.
se preferisci ti scrivo via mp.
 

seya

Master Florello
ma a questo punto, di chi è la responsabilità della sofferenza? Mia perchè ho come tutti delle fragilità o di chi ferisce?

parliamo di responsabilità, e non di colpa, molto meglio Ivana adesso.
è secondo me di chi ferisce.
ma anche di chi non è in grado di chiudere la porta.

cazzziami ma io la penso così.
 
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