Mirko's
Giardinauta Senior
ITALIA
di Biagio Chiariello
17 luglio 2012
18:24
[h=1]La Sicilia sull'orlo del baratro: Monti pressa Lombardo per le dimissioni[/h]
[h=2]Il premier chiede al Governatore della Regione di farsi da parte per poter intervenire sui conti della regione che altrimenti rischia il default. In cassa, secondo il Sole 24 Ore, sarebbero rimasti solo 3 milioni di euro.[/h]
Scenari greci per la Sicilia. La Regione degli sprechi è quanto mai vicina alla voragine del fallimento, con un debito stimato dalla Corte dei Conti per oltre cinque miliardi di euro. Ma l'ammanco consolidato sarebbe molto più alto, ha avvertito qualche giorno fa Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria. La situazione è davvero critica e rischia di ripercuotersi in primis sui “pesci piccoli”, dai dipendenti regionali ai pensionati della stessa Regione che saranno i primi a trovarsi senza stipendi in caso di default. Oggi è arrivata pure la notizia del declassamento operato da Moody's (tre notches). In tutto ciò c'è un Governatore che sembra assistere ad uno spettacolo quanto mai triste e desolante, in attesa delle annunciate dimissioni. Raffaele Lombardo dovrebbe lasciare il suo incarico entro il 31 luglio. Ma manterrà il suo impegno? Se lo è chiesto anche il premier Mario Monti, come enuncia una nota di Palazzo Chigi:
Ma quanto è grave lo stato di salute della Regione Sicilia? Guardando alle stime del Sole 24 Ore, viene da pensare ad un malato terminale: «Il conto unico di tesoreria è a secco: in cassa qualche giorno fa c'erano 3 milioni soltanto. Il denaro per gli stipendi scarseggia. Le imprese fornitrici sono con l'acqua alla gola perché non vengono pagate» scrive Giuseppe Oddo sul quotidiano economico. Qualche giorno fa, la Corte dei Conti ha parlato di un quadro «allarmante con un debito regionale in continua crescita che tra novembre e dicembre 2011 ha visto attivare nuovi prestiti per 818 milioni di euro, determinando una complessiva esposizione a fine anno per circa 5 miliardi e 300 milioni, un debito destinato a salire malgrado l'impugnativa del commissario dello Stato».
di Biagio Chiariello
17 luglio 2012
18:24
[h=1]La Sicilia sull'orlo del baratro: Monti pressa Lombardo per le dimissioni[/h]
[h=2]Il premier chiede al Governatore della Regione di farsi da parte per poter intervenire sui conti della regione che altrimenti rischia il default. In cassa, secondo il Sole 24 Ore, sarebbero rimasti solo 3 milioni di euro.[/h]
Scenari greci per la Sicilia. La Regione degli sprechi è quanto mai vicina alla voragine del fallimento, con un debito stimato dalla Corte dei Conti per oltre cinque miliardi di euro. Ma l'ammanco consolidato sarebbe molto più alto, ha avvertito qualche giorno fa Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria. La situazione è davvero critica e rischia di ripercuotersi in primis sui “pesci piccoli”, dai dipendenti regionali ai pensionati della stessa Regione che saranno i primi a trovarsi senza stipendi in caso di default. Oggi è arrivata pure la notizia del declassamento operato da Moody's (tre notches). In tutto ciò c'è un Governatore che sembra assistere ad uno spettacolo quanto mai triste e desolante, in attesa delle annunciate dimissioni. Raffaele Lombardo dovrebbe lasciare il suo incarico entro il 31 luglio. Ma manterrà il suo impegno? Se lo è chiesto anche il premier Mario Monti, come enuncia una nota di Palazzo Chigi:
Il Presidente del Consiglio Mario Monti, facendosi interprete delle gravi preoccupazioni riguardo alla possibilità che la Sicilia possa andare in default a causa del proprio bilancio ha scritto una lettera al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo per avere conferma dell'intenzione, dichiarata pubblicamente, di dimettersi il 31 luglio.
Infatti, le soluzioni che potrebbero essere prospettate per un'azione da parte dell'esecutivo non possono non tener conto della situazione di governo a livello regionale ma anzi devono essere commisurate ad essa, in modo da poter utilizzare gli strumenti più efficaci e adeguati”.
Ma da Palazzo d'Orleans respingono le voci su un presunto default. E' l'assessore regionale al Bilancio, Gaetano Armao, che prova a sminuire quella che sembra davvero una voragine. La Regione siciliana «non è a rischio default», e lo dimostrerebbe il fatto che il bilancio è stato parificato dalla Corte dei Conti qualche giorno fa, «validando un bilancio in equilibrio». Poi «c'è chi fa cattiva informazione e scambia indebitamento per buco in bilancio» si limita a dire Armao.Infatti, le soluzioni che potrebbero essere prospettate per un'azione da parte dell'esecutivo non possono non tener conto della situazione di governo a livello regionale ma anzi devono essere commisurate ad essa, in modo da poter utilizzare gli strumenti più efficaci e adeguati”.
Ma quanto è grave lo stato di salute della Regione Sicilia? Guardando alle stime del Sole 24 Ore, viene da pensare ad un malato terminale: «Il conto unico di tesoreria è a secco: in cassa qualche giorno fa c'erano 3 milioni soltanto. Il denaro per gli stipendi scarseggia. Le imprese fornitrici sono con l'acqua alla gola perché non vengono pagate» scrive Giuseppe Oddo sul quotidiano economico. Qualche giorno fa, la Corte dei Conti ha parlato di un quadro «allarmante con un debito regionale in continua crescita che tra novembre e dicembre 2011 ha visto attivare nuovi prestiti per 818 milioni di euro, determinando una complessiva esposizione a fine anno per circa 5 miliardi e 300 milioni, un debito destinato a salire malgrado l'impugnativa del commissario dello Stato».