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Cavie da laboratorio: voi lo fareste?

RosaeViola

Master Florello
Leggete un po' qui:

https://www.volterys.org/


Non so, non riesco a ragionare chiaramente su questa cosa.
Con i problemi che spessissimo i farmaci mi danno, mi dico se non sarebbe giusto che mi prestassi.
Ma poi ovviamente rinsavisco e penso di no. Decisamente di no.

Ma qualcuno deve pur farlo ed ecco che pagando profumatamente si trovano anche i volontari.

Ma le conseguenze sull'organismo di un volontario nel fare da cavia di laboratorio?

Chissà come sta questa gente e come vive questa realtà.

Voi che ne pensate? Vi prestereste o no?
 

gigino67

Florello Senior
Molti sono studenti per pagarsi gli studi, ho visto qualche anno fa' un documentario...che per circa 4/5 milioni di vecchie lire...si prestavano a sottoporsi a questi test.

Le reazioni ai farmaci sono molteplici, possono manifestarsi subito..o anche dopo anni dall'assunzione.

Comunque io non lo farei.......
 

Fralema

Giardinauta
Ogni farmaco deve superare varie fasi di studio e di sperimentazione per poter poi entrare nel mercato ed essere venduto e somministrato ai malati. Una molecola munita di un'attività terapeutica degna d'attenzione, in media riesce a diventare farmaco in un tempo medio di 15 anni. Negli ultimi anni, però, le multinazionali del farmaco riescono ad aggirare il problema di fasi di studio e controllo troppo rigide ricorrendo al reclutamento convulso di cavie umane volontarie in paesi del Terzo Mondo, al fine di sperimentare farmaci i cui test non sono ancora stati approvati negli USA. E dico USA perché Stati Uniti e Gran Bretagna sono i paesi in cui si concentrano i due terzi dei profitti farmaceutici mondiali .
Test Sperimentali
Le cavie a buon mercato per i laboratori europei (svizzeri, tedeschi ecc.) sono reclutate invece nei paesi periferici dell'Est europeo, paesi dove, al pari di altre zone economicamente depresse del pianeta, il rimborso ottenuto per farsi martirizzare è molto agognato.

Negli Stati Uniti una prova clinica su un paziente costa una media di 10.000 dollari, in Russia 3.000 e nelle regioni più povere del mondo ancora meno. Ma i test di sperimentazione su cavie umane nei paesi poveri consentono, oltre che un risparmio economico, anche di risparmiare sui tempi, perché le case farmaceutiche sottostanno in questo caso alle legislazioni locali solitamente meno restrittive. Ciò permette di arrivare prima sui mercati e cioè di brevettare prima. Per capire l'importanza della velocità nel processo di realizzazione di un medicinale, si deve ricordare che un giorno di ritardo nel lancio di un farmaco costa in media a un'azienda farmaceutica 2 miliardi e 600 milioni delle vecchie lire .

Il valore vero della sperimentazione quindi non è nel conseguire il miglior prezzo a cui poi vendere un prodotto o la sua migliore efficacia (come poteva essere decenni fa, in cui forse il business aveva ancora un'anima umanistica), ma è l'arrivare primi per brevettare prima .
Seguire un protocollo di approvazione di un farmaco costa più o meno 300 milioni delle vecchie lire. Ma sono 1.000 i miliardi delle stesse che si possono ottenere sfruttando in esclusiva il farmaco arrivando per primi ai brevetti.
Sì, avete letto bene: plurale.
Per ogni farmaco si possono infatti fare più brevetti per prolungare l'agonia di speculazione: un brevetto sul processo di fabbricazione, uno sul metodo di somministrazione (compressa, siero, fiala ecc.), uno sulla posologia, uno sul principio attivo ecc. ecc.
Per dirla con le parole di uno scienziato "pentito" : "I test clinici sono oggi figli di una sola necessità: la ricerca di margini sempre maggiori di profitto. Non crederete mica che le società fanno esperimenti per pura ricerca scientifica"; così Benno Leutold, medico, scienziato e ricercatore per Roche, ha lavorato pure ad Harvard e poi nei laboratori americani dei National Health Institute .
E sempre Leutold che ci informa inoltre che "Nessun test è in grado di stabilire con esattezza gli effetti collaterali e quelli clinici di un medicinale nell'arco dei 5-6 anni della sua sperimentazione. Un tempo ragionevole sono 30 anni. Solo allora si comprende l'intero spettro di azione di un farmaco".
Anche su questo ci sarebbe da meditare parecchio. Qui sta la radice del problema. E ovvio cioè che la qualità di un medicinale rimane un punto interrogativo a lungo, checché ne dicano mass-media e riviste scientifiche di turno.
E dopo vent'anni di vita il brevetto svanisce e il farmaco viene spinto fuori dal mercato per il prezzo troppo basso. Si ha interesse quindi a cicli continui di nuovi prodotti.
A questo punto mi sembra importante rilevare che a capo dei dipartimenti delle case farmaceutiche non ci sono più medici o scienziati, come nei decenni addietro, ma economisti esperti. Sono loro che decidono quali farmaci devono restare sul mercato e quali devono essere ritirati. Non vengono prese queste decisioni sulla base dell'efficacia di un medicinale o di una moralità legata allo stato terribile della sofferenza umana. Si decide sulla base del migliore investimento e resa economica. Si investe in quel farmaco che prospetta il maggior guadagno e si progetta un piano di lancio mass-mediatico ad hoc. Quando infatti un farmaco ha superato il test di fase 1, e si inizia a fare sperimentazione sui malati, si lascia trapelare la notizia ai giornali di un nuovo "miracoloso" prodotto in arrivo e le azioni in borsa della multinazionale che lo produce cominciano a lievitare.

Visto come stanno le cose non lo farei, assolutamente no!
 

filo d'erba

Giardinauta Senior
No, assolutamente....sottopormi a test medici assumendo vari farmaci nn sapendo cme reagirà il mio organismo!!!...nooo...assolutamente!!!!
 

pan76

Aspirante Giardinauta
io zero.... figuriamoci non mi fido dei farmaci normali che prendo solo se costretta figuriamoci sperimentarne di nuovi!!!!!
però la mia amica Ilaria aveva conosciuto una ragazza che provava delle creme cosmetiche non ancora in commercio (tipo idratanti, tonificanti, anticellulite etc...) e poi dopo alcune settimane la chiamavano x valutarne risultati e sentire le sue opinioni e impressioni, comunque non credo che sia la stessa cosa.:confuso:
 

Hiveramour

Giardinauta Senior
E' sicuramente un argomento di difficile soluzione... Di solito i farmaci si esperimentano sui malati terminali, trovo più giusto che non ci fosse compenso per chi si apppresta a questo servizio sociale.. Mi sembra una forma di offesa alla dignità umana di chi molte possibilità economiche non ha... Non saprei cosa risponderti Ivana, io non lo farei..!
 
S

scardan123

Guest
Una volta in Inghilterra (1600-1700) lo facevano i prigionieri condannati per i reati più gravi: potevano scegliere tra la pena di morte e la sperimentazione di farmaci.
 

RosaeViola

Master Florello
E' sicuramente un argomento di difficile soluzione... Di solito i farmaci si esperimentano sui malati terminali, trovo più giusto che non ci fosse compenso per chi si apppresta a questo servizio sociale.. Mi sembra una forma di offesa alla dignità umana di chi molte possibilità economiche non ha... Non saprei cosa risponderti Ivana, io non lo farei..!


Non è proprio così Hiver.
Più frequentemente avviene con le modalità che ha descritto Fralema, il cui post è lungo ma merita di esser letto e in altre situazioni a mezzo di volontari che debbono obbligatoriamente essere pagati.

In quanto alla dignità umana, beh, direi che siamo parecchio oltre Hiver, basta solo pensare che c'è chi per fame si è venduto un rene.
 

Hiveramour

Giardinauta Senior
Non è proprio così Hiver.
Più frequentemente avviene con le modalità che ha descritto Fralema, il cui post è lungo ma merita di esser letto e in altre situazioni a mezzo di volontari che debbono obbligatoriamente essere pagati.

In quanto alla dignità umana, beh, direi che siamo parecchio oltre Hiver, basta solo pensare che c'è chi per fame si è venduto un rene.

Ho detto Ivana , l'argomento è complesso, ma pensare che chi non ha possibilità economiche accetti simili rischi per soldi non lo trovo civile..tutto qui..! Non trovo sensato che una nazione permetta queste cose.. Tuttavia non mi sento di indicare la strada a nessuno... :(
 
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