ho dei dubbi ,su il quantitativo di materiale ,per la riuscita ,se ne mette poco tanto ??chi dice che deve rimanere al sole ,la mia e in mezzo a una boscaglia ,ma vedremo ,vi ho strsssssssssssssssssato lo so
Le regole che fino ad oggi ho assimilato, sono che il caldo è necessario, ma non deve essere così intenso da asciugare rapidamente la caramella e da cuocere le radici.
Quindi secondo me, nella boscaglia va benissimo perché anche quando non potrai andare a dare un po' d'acqua alla tua caramella, potrai stare tranquilla che non seccherà.
Con le perle d'acqua poi, la caramella dovrebbe avere una maggiore autosufficienza rispetto al sistema tradizionale, in proporzione al volume di perle di cui è composta.
Questo perchè ovviamente 1,0 cc. di perla d'acqua, contiene più acqua di 1,0 cc. di terra bagnata.
Quello che vorrei fare (ormai il prossimo anno) è una caramella con due camere fra le quali comunica solo l'acqua.
Nella camera centrale dovrebbe stare lo sfagno e le radici, nella camera esterna solo le perle d'acqua.
Lo scopo della separazione dei volumi sta nella mia convinzione (non verificata) che quando le perle si bagnano debbano aumentare il loro volume e se invece sono compresse assorbono meno acqua.
Quindi la camera esterna dovrebbe essere rigida, in modo che asciugandosi le perle, il volume a loro disposizione rimanga invariato.
Quando ci si reca sul luogo della caramella, si potrebbe rifornire d'acqua anche soltanto la camera esterna, che sul fondo deve comunicare con quella interna.
Quindi le perle assorbendo acqua e ingrossandosi dovrebbero spingere verso l'alto, senza andare a comprimere le radici essendovi confini abbastanza rigidi fra esse e le perle.
Purtroppo non posso realizzare questi esperimenti e al momento queste mie teorie possono rivelarsi del tutto inutili, inoltre ho visto delle fotografie che un mio amico ha fatto ad una sua margotta "caramella" con perle d'acqua, che mi fa pensare che tutto il mio marchingegno non valga la pena studiarlo, ma come a tutti capita, quando si è costretti a rimandare la realizzazione di un proprio progetto o esperimento, il proprio pensiero insiste e insiste.
Ciao a tutti ed un particolare incoraggiamento ai "margottatori".