Il Nasa Upper Athmosphere Reasearch Satellite, che cadrà nell'atmosfera tra domani e dopodomani, non è il primo satellite o stazione spaziale che ha concluso la sua vita cadendo sulla terra. Nel 2001 era toccato alla vecchia stazione russa Mir, caduta nel Pacifico, in un rientro però controllato. Uno dei suoi precedessori sovietici, il Saljut 7, cadde invece nel 1991 in modo incontrollato nell'atmosfera. Il più recente ritorno non controllato di questo tipo risale al 2002, quando a cadere fu un satellite della Nasa. Ma il caso più spettacolare fu quello di Skylab, la prima stazione spaziale statunitense, la cui caduta improvvisa a luglio 1979 mise in allarme l'intero mondo. La fine si consumò poi senza problemi nell'oceano Indiano e in remote parti dell'Australia. Nel 2020 anche la Stazione spaziale internazionale, la maggiore struttura cha abbia mai orbitato attorno al pianeta, tornerà sulla terra con le stesse modalità, ma in maniera controllata, dopo il 2020.
Non è mia intenzione scherzare ma non mi terrorizzano queste notizie. C'è la protezione civile che monitora la situazione e prima ancora la NASA, essendo già successe e che possono succedere ancora, non penso siano scriteriati da causare danni alla popolazione. Purtroppo questi satelliti servono e ce ne serviamo pure noi, una volta finita la loro vita devono cadere e, son sicura che sapranno come disintegrarli o deviarli quando sarà il momento.
La risposta l'avremo domani.