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Angoletto roccioso

Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Oggi, dopo le piogge incessanti, ho messo mano al mio angoletto roccioso che era completamente sommerso dalle erbacce (non ho le foto del prima perchè era vomitevole).
Nonostante l'inverno assente il freddo umido mi ha ammazzato:
Aloe maculata
Aloe striata
Aloe mitriformis (tutte in poltiglia marrone). Quindi le aloe non vanno bene sono balle romane che sopportano il freddo, specie se è freddo umido con abbondanti guazze mattutine: ci vorrebbe la striatula ma, per ora, non c'è.
Ho pulito dalle erbacce, spostato alcune piante, aggiunto nuovi esemplari e ricoperto con pomice nuova.
La rete antigrandine è provvidenziale.
Cosa ha tenuto duro di "vecchio":
Thricocereus grandiflorus: era invaso dall'oxalis corniculata tolta con lunghe pinze metalliche da barbecue. Il bianco è polvere antiformiche perchè, tra i polloni le formiche avevano fatto il nido.
Chamaecereus sylvestrii (si sono propagati)
Opuntia humifusa
Sempervivum arachnoideum
Echinopsis multiplex (non sta benissimo)
Sedum sieboldii (strano ma mi sono rimasti solo due rametti)
Sedum palmeri che, a fioritura finita ho subito rinnovato facendo talee e cimature delle vecchie piante.
Cosa ho aggiunto di nuovo oggi:
4 polloni di Echinopsis ibrido "Maria Piazza"
Una Echeveria che non so come si chiama.
Il ciuffo di Narcissus poeticus davanti ai semprevivi l'ho legato così seccherà restando ordinato.
Sparso quache granulo di limacida...c'erano strisciate argentee ovunque!
 

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Giorgio78

Maestro Giardinauta
Cmq devo dire che hai proprio un bel angioletto roccioso. Le erbacce ci stanno ed è un lavoraccio toglierle soprattutto perché devi stare chinato . Si tirano via facilmente visto che in mezzo alla pomice non attecchiscono in maniera forte . Secondo me devi aggiungere più piante e vedere chi resiste alla selezione naturale . Anche a me alcune sono defunte ma molte si sono moltiplicate .
 

Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Cmq devo dire che hai proprio un bel angioletto roccioso. Le erbacce ci stanno ed è un lavoraccio toglierle soprattutto perché devi stare chinato . Si tirano via facilmente visto che in mezzo alla pomice non attecchiscono in maniera forte . Secondo me devi aggiungere più piante e vedere chi resiste alla selezione naturale . Anche a me alcune sono defunte ma molte si sono moltiplicate .
Intanto, bentornato! Non sai più dove mettere le echeverie vero? Grazie per l' identificazione...la pianta era tua!!
Hai scritto di mettere più piante: al momento non faccio aggiunte: tieni conto che le piante crescono e, affollare troppo non va bene: ho calcolato gli spazi per la crescita se tutto andrà bene. D'accordissimo, invece, se qualcosa morirà il prossimo inverno, a sostituirlo con altre piante più adatte!!
Il bello del forum è che è una fucina di idee, osservazioni e consigli: bisogna prendere da ognuno il meglio: solo così e con prove e riprove si diventa califfi come @danielep.
 

Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Roberto, chama e tricho non hanno nessuna possibilità di sopravvivere in inverno, vanno riparati. Possono sopravvivere al gelo, ma non all'umido che da te impera, ed il vento freddo coi tessuti bagnati è la morte per loro. Lascia perdere e ritira almeno loro due.
Da me stanno sempre fuori e, se si vedono le ultime foto, sono in salute dopo oltre tre inverni.
 

danielep

Florello Senior
Il bello del forum è che è una fucina di idee, osservazioni e consigli: bisogna prendere da ognuno il meglio: solo così e con prove e riprove si diventa califfi come @danielep.
Stradaccordo sul concetto; meno sull'esempio portato:mazza::mazza::mazza:
Comunque, non esistono pollici verdi e pollici neri. Come in tutte le cose della vita costanza, determinazione, osservazione ( e amore per le cose) portano a risultati che, anni prima, si ritenevano "impossibili";):):):)
Questo thread costituisce un'ottima ispirazione!!!:tupitupi::tupitupi::tupitupi::tupitupi::tupitupi::tupitupi:
 

cmr

Maestro Giardinauta
A proposito di sopravvivenza e coltivazione all'esterno in condizioni estreme di temperature e umidità, un utente sostiene che chamaecereus e trichocereus non sopravvivano e tu contesti, un altro sostiene che alcune aloe sopportino basse temperature e tu contesti. Ti viene in mente, prima di parlare di "balle romane", che dovresti imparare a osservare e, principalmente, a capire che evidentemente ci sono condizioni climatiche estremamente localizzate che possono portare a risultati diversi? Le condizioni invernali di freddo, di umidità, di temperatura, di substrato, di luminosità e altri mille diversi fattori microclimatici secondo te sono uguali in ogni parte del mondo? Oppure per ogni pianta bisogna specificare il grado di adattamento in ogni giardino, di ogni utente, in ogni parte della terra? Certo che no e allora si fa una media. E se alcune piante vengono date per una certa zona climatica e quella non sopravvive, certamente le condizioni che noi gli abbiamo dato per vivere non erano corrette, non le caratteristiche della zona climatica che le era stata assegnata!
 

danielep

Florello Senior
A proposito di sopravvivenza e coltivazione all'esterno in condizioni estreme di temperature e umidità, un utente sostiene che chamaecereus e trichocereus non sopravvivano e tu contesti, un altro sostiene che alcune aloe sopportino basse temperature e tu contesti. Ti viene in mente, prima di parlare di "balle romane", che dovresti imparare a osservare e, principalmente, a capire che evidentemente ci sono condizioni climatiche estremamente localizzate che possono portare a risultati diversi? Le condizioni invernali di freddo, di umidità, di temperatura, di substrato, di luminosità e altri mille diversi fattori microclimatici secondo te sono uguali in ogni parte del mondo? Oppure per ogni pianta bisogna specificare il grado di adattamento in ogni giardino, di ogni utente, in ogni parte della terra? Certo che no e allora si fa una media. E se alcune piante vengono date per una certa zona climatica e quella non sopravvive, certamente le condizioni che noi gli abbiamo dato per vivere non erano corrette, non le caratteristiche della zona climatica che le era stata assegnata!
Sottoscrivo pure questo!!!
 

Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
A proposito di sopravvivenza e coltivazione all'esterno in condizioni estreme di temperature e umidità, un utente sostiene che chamaecereus e trichocereus non sopravvivano e tu contesti, un altro sostiene che alcune aloe sopportino basse temperature e tu contesti. Ti viene in mente, prima di parlare di "balle romane", che dovresti imparare a osservare e, principalmente, a capire che evidentemente ci sono condizioni climatiche estremamente localizzate che possono portare a risultati diversi? Le condizioni invernali di freddo, di umidità, di temperatura, di substrato, di luminosità e altri mille diversi fattori microclimatici secondo te sono uguali in ogni parte del mondo? Oppure per ogni pianta bisogna specificare il grado di adattamento in ogni giardino, di ogni utente, in ogni parte della terra? Certo che no e allora si fa una media. E se alcune piante vengono date per una certa zona climatica e quella non sopravvive, certamente le condizioni che noi gli abbiamo dato per vivere non erano corrette, non le caratteristiche della zona climatica che le era stata assegnata!
Da te imparo moltissimo.
Chi mi conosce bene, sa che sono molto diretto.
Ma con le giuste argomentazioni comprendo, mi adeguo e imparo (anche a ragionare).
Posso scriverlo? @cmr califfo vero.
 

miciajulie

Fiorin Florello
concordo sull'osservare. aiuta moltissimo. a capire in cosa generalizzare è sufficiente, e con quali piante invece assolutamente non puoi, nonostante altri la facciano facile (magari motivati dalla propria situazione climatica)
 

Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
L'aloe maculata qui nel milanese ha resistito fuori in piena terra nemmeno rocciosa, le uniche morte purtroppo sono rimaste sepolte più di un mese sotto le foglie (colpa mia che non le ho tolte).
Ciò testimonia, senza dubbi, che a Milano fa sempre caldo più caldo che altrove. Quindi non è neanche il terreno ma sono proprio le minime notturne.
 
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