In questi giorni il progetto ha avuto modo di essere messo alla prova.
Già l'anno scorso avevo avuto nevicate e temperature minime intorno a questi valori, ma quest'anno le due condizioni si sono combinate in maniera interessante.
Tra la sera del 27 e la mattina del 28 una discreta nevicata asciutta (circa 10 cm) ha ricoperto tutto, nel pomeriggio del 28 un brusco innalzamento delle temperature e un rasserenamento ha parzialmente sciolto la neve (totalmente a ridosso del muro, parzialmente, riducendola a poltiglia bagnata, nel resto del giardino).
In queste condizioni sfavorevoli la notte tra il 28/29 ha portato minime di -8 C° e la temperatura non è salita sopra lo 0 fino alla tarda mattinata di oggi.
Credo che a differenza dello scorso inverno, insolitamente mite, questo potrà essere considerato come un vero test significativo. Escludendo eventi più freddi, ma con un tempo di ritorno almeno decennali.
Sicuramente alcune piante mostreranno le conseguenze solo nei prossimi giorni anzi le vere conseguenze saranno valutabili solo alla ripresa vegetativa.
Nel frattempo però alcuni effetti immediati:
Nell'angoletto vero e proprio l'agave americana variegata presenta alcune foglie esterne decisamente spacciate, ma sembra che il cuore della pianta non ne abbia risentito (i -8 asciutti dello scorso anno non avevano creato nessun problema): prognosi incerta. Comunque aggiungendo questo alle altre considerazioni che si erano gia fatte, credo che verrà comunque eliminata
L'opuntia dasyacantha, che già l'anno scorso aveva patito, si è afflosciata in una maniera che lascia poco spazio alla speranza: prognosi nefasta.
Tutte le altre non presentano (o non presentano ancora, per rimanere cauti) alcun danno
Fuori dall'angoletto vero e proprio nei vasi riparati dalla neve ma non dal freddo le agavi (cloni della suddetta) stanno benone, in compenso nelle stesse condizioni
L'aeonium arboreum che aveva passato indenne lo scorso inverno versa invece in condizioni pietose, in questo caso è bastata l'umidità atmosferica a fare la differenza. Nonostante abbia trovato in letteratura casi in cui vengono allevati come piante da esterno in alcune zone, deduco da quest'esperienza che la mia non possa essere annoverata tra queste:LOL:
L'aloe presenta rami dalle foglie traslucide (che ritengo spacciati) e rami apparentemente illesi, anche questa, pur ammesso che sopravviva, non entrerà mai a pieno titolo nell'aiuola.
E in ultimo, (qui mi mordo le dita per aver fatto il passo più lungo della gamba) i semenzai di gymnocalycium gibbosum lasciati fuori anche se al riparo sono stati disidratati dal freddo, ad essere sincero non so se da questa ondata o dalla precedente. Volevo metterli alla prova della selezione naturale, ma la natura è stata più selettiva di quanto avessi previsto:LOL:.
Chiaramente dispiace per le piante perse, o con buone probabilità di non vedere la primavera. ma viste le premesse, pensavo decisamente peggio