nelle discussioni di questo tipo riguardanti gli animali (che si tratti di parlare di veganismo o sperimentazione mi pare che si giunga sempre a posizioni simili, da una parte o dall'altra in cui si guarda all'argomento 'animali/uomo') mi pare ci sia quasi sempre l'assenza di un punto che secondo me invece andrebbe preso in considerazione perché alla base di queste pratiche, cioè: quanta consapevolezza abbiamo riguardo al mondo degli altri animali? davvero mangiamo e usiamo in vario modo gli animali perché sono diversi da noi, o forse lo facciamo perché è la nostra cultura che ci fa pensare siano tali?
la nostra scelta di utilizzarli, vuoi per mangiarli o per fare su di loro sperimentazione, parte infatti da una decisione precedente a essa, per lo più inconsapevole ma molto radicata nella nostra storia e cultura, quella di considerarli 'altro' da noi, distanti, diversi, senza diritti (perché non intelligenti come noi, o non sensibili come noi, o... ecc ecc) e quindi appunto 'utilizzabili' a nostro piacimento.
l'evidenza di questo sopore della consapevolezza in chi sceglie di usare gli animali si chiarifica anche nel fatto che tutti i fenomeni (estremi o meno), a cui stiamo sempre più assistendo, di richiesta di un loro trattamento diverso partono proprio da una presa di coscienza sempre maggiore sulla realtà degli altri esseri viventi.
tant'è che perfino chi dice di amare gli animali ma prosegue ad utilizzarli in una qualche misura (per cibarsene, vestirsene o assicurarsi benefici fisici attraverso procedure fatte su di loro) lo fa perché non sa bene come quei risultati giungano a loro, non vede cosa viene fatto a quegli animali e non lo fa di persona. non ne ha esperienza diretta, non è entrato in contatto con la realtà delle pratiche che vengono applicate né con il reale numero di animali che vengono utilizzati e uccisi costantemente (da uno dei link riportati sotto: 124.000 animali da allevamento vengono uccisi nel mondo ogni... mese, settimana, giorno, ora o minuto? il dato corretto è ogni minuto. chi tra di noi ha mai assistito a una mattanza di questo tipo per anche un solo giorno? chi l'ha praticata con le proprie mani e ha quindi sentito con tutto se stesso cosa significhi togliere la vita a un tale numero di esseri viventi?), quindi non può dire che sta scegliendo con piena consapevolezza.
non credo sia mai stata fatta una ricerca (e se c'è stata non ne sono a conoscenza) su quale potrebbe essere la percentuale di persone che, dopo aver passato diciamo una settimana in un allevamento intensivo, un'altra in un mattatoio e un'altra ancora in un laboratorio di ricerca (luoghi in cui non solo dovrebbero assistere alle pratiche che vi vengono svolte ma dovrebbero loro stesse praticarle) riuscirebbe ancora serenamente come prima a non manifestare alcun interesse affinché le pratiche di allevamento vengano migliorate e la ricerca scientifica venga indirizzata verso nuove strade. non so, dicevo, quale sarebbe la percentuale di persone che mostrerebbe un cambiamento di attitudine e abitudini, ma sono abbastanza certa che sarebbe un numero piuttosto alto.
se poi queste realtà invece di avvenire al chiuso fossero pubbliche e quindi fin da piccoli si venisse messi a contatto con esse, credo che un cambiamento avverrebbe in tempi molto brevi.
ma è un dato di fatto che tutto questo accade invece lontano dai nostri occhi e come si dice "occhio non vede, cuore non duole". e mente non ragiona, aggiungo io, perché appunto la coscienza non viene smossa e la consapevolezza personale (l'etica interiore) e di gruppo (che ne deriverebbe) non muta e non richiede di conseguenza cambiamento.
..così, giusto un'idea in più per chi non se l'era mai posta e per parlare anche di quello che ci ha in primo luogo portati a utilizzare gli animali per assicurarci benessere fisico. cioè il non sapere molte cose e darne per scontate molte altre.
e per chi fosse interessato a leggere qualcosa in proposito, mi è giusto stato dato recentemente un libro che forse (non l'ho letto, per cui nel proporlo mi baso solo sulle premesse da cui parte e che mi sembra indaghi, anche se parla più di animali utilizzati per la produzione di cibo, ma i suoi assunti valgono allo stesso modo per gli animali utilizzati per la sperimentazione) può fare al caso: "
perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche" (=>
Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche « Edizioni Sonda), di melanie joy, una psicologa e sociologa di harvard.
(v. post successivo)