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altruismo e... non per forza esseri umani

elena_11293

Master Florello
non son riuscita a darti della rep per aver postato questo articolo, ma l'avrei fatto volentieri :)


il commento che mi sento di fare è cmq questo: l'ho già detto altre volte, io sorrido un po' quando leggo che la scienza arriva a dimostrare, suscitando clamore e stupore, quello che tantissime persone che vivono a contatto con gli animali dicono da sempre, senza suscitare però molto più che condiscenza da parte di chi non ha avuto le stesse esperienze.
ma, caspita, in qualche modo mi fa piacere che delle ragioni per cambiare opinioni arrivino anche per queste persone, se a loro serve questo.
al contempo, non posso non dire che mi dispiace, dato che appunto non servirebbero esperimenti per arrivare a queste conclusioni.

ad ogni modo, come dicono i miei amici prataioli: evviva i topi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ;)


door-mouse-sleeping.jpg



ps: a proposito di scoperte sulle capacità dei topi da laboratorio.... per chi non l'avesse mai letto (eresia!!!), consiglio la trilogia (in cinque parti) "Guida Galattica per Autostoppisti" del grande (è stato matematico prima che scrittore) Douglas Adams.
Perché non si sa mai che i neuroscienziati finiscano per scoprire quello che lui ha già raccontato! :rolleyes:
 
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scardan2

Maestro Giardinauta
Beh, un conto è "sentirsi" o "pensare" o "credere", completamente diverso è DIMOSTRARE sperimentalmente. :eek:k07:
 

elena_11293

Master Florello
Beh, un conto è "sentirsi" o "pensare" o "credere", completamente diverso è DIMOSTRARE sperimentalmente. :eek:k07:

vero!

e la dimostrazione sperimentale scientifica (che significa poter riprodurre a piacimento un qualcosa in ambiente controllato secondo parametri fissi)(che tra l'altro in questi termini in natura avviene molto raramente se non mai, dato che tutto si modifica costantemente) è ciò di cui spesso la nostra mente abbisogna.

però, c'è anche chi ritiene del tutto vero l'indimostrabile (indimostrabile al presente stato dello sviluppo scientifico), perché non ha questa necessità.

ad esempio, io non ho bisogno di sapere come funziona un impianto elettrico per trovare normale che quando clicco sull'interruttore si accende la luce. so che avviene, so che ha un senso, c'è un motivo, e questo mi basta.

non so davvero nemmeno bene come la forza di gravità agisca, eppure non discuto il fatto che nessuno di noi svolazzi a mezz'aria. se voglio, certo, metto in opera la mia mente e inizio a fare prove, verifiche, per capire come operano queste leggi. e soddisfo quel mio (della mia mente) tipo di curiosità. sennò vivo in pace lo stesso sapendo che accade, che è così. stop.

lo stesso per me accade con gli animali. so (non solo perché lo sento, ma perché ricade sotto tutti i miei sensi e coscienza, esattamente come il fatto di poter camminare sul suolo perché esiste la forza di gravità) che non sono solo bestie (ovvero incapaci di consapevolezza ecc ecc). e non sento alcuna necessità/desiderio di dimostrarlo a me stessa o ad altri. questo non lo rende per me meno vero. penso solo che a livello globale non si sa ancora (esattamente come un tempo non si sapeva che la terra non era piatta o oggi non si sa quale sia la reale estensione dell'universo).

in ogni caso, mi diverte vedere che anche quando i 'come' vengono sviscerati (come accade che se clicco un pulsante la lampadina si accende? com'è che non levito come un fachiro? ecc ecc), i perché reali restano misteriosi! tutta la scienza del mondo a venire non riuscirà a dirci perché siamo qui e la vita è quella che è e noi siamo quelli che sono, perché non si tratta di qualcosa che si può comprendere con la mente. ecco che per i 'perché' tocca per forza percorrere strade diverse (e anche lì, ovvio, ormai ce ne sono di più accreditate o meno).

ma questo è un altro discorso. quello a cui ho pensato ancora dopo aver letto l'articolo, invece, è che mi pare molto interessante come la morale che se ne trae è che se i topi sono capaci di empatia tra di loro allora val la pena esserlo di più anche noi tra di noi. lo trovo buffo, perché io lo davo già per scontato. quello che a me invece dice il risultato di questa dimostrazione è che se loro sono capaci di empatia esattamente come lo siamo noi, allora non siamo molto diversi => non sarebbe il caso di smetterla di usarli e iniziare a usare la nostra capacità empatica anche extra-specie, non solo inter? per me, sì, sarebbe tempo.

ma, ehh, non posso dimostrare perché per me ha senso. però mi divertirò molto quando si passerà anche a questo tipo di sperimentazioni e i dati, dopo anni di prove, ci diranno finalmente che a differenza nostra gli animali non torturano gli esseri umani, ad esempio, né li sfruttano. mi divertirò allo stupore delle menti che finalmente coglieranno qualcosa che ricade sotto i nostri sensi da sempre ma che pare non raggiungere chiunque. (questa è la cosa che a me dà sempre molto stupore.. come sia possibile che qualcosa per me del tutto evidente per altri sia come invisibile/inesistente, proprio non lo so).

suono polemica, per caso? mi rendo conto che potrebbe essere. però non c'è intenzione. sto davvero solo scandagliando anch'io in modo distaccato dei dati (la mia verità, quella degli altri, le domande che questa differenza mi pone, ecc) e parlandone.

ad ogni modo, quello che veramente a me quell'esperimento dice è una cosa che trovo importante e che voglio quindi sottolineare: i dati che ne sono scaturiti (un buon 70% dei topi ha dimostrato capacità empatiche) hanno potuto esser registrati solo perché le condizioni di partenza l'hanno permesso. e queste condizioni di partenza sono: i topi si conoscevano, avevano passato del tempo assieme.

sono convinta che se avessero bloccato in un tubo un topo sconosciuto a quello che poteva liberarsi e liberarlo, la risultanza sperimentale sarebbe crollata.

e non è forse quello che accade anche a tutti noi? non siamo forse anche noi capaci di molta più empatia con chi conosciamo (amici, familiari) che non con dei perfetti sconosciuti? non ci è più facile muoverci e fare qualcosa e dividere ciò che abbiamo con chi ci è vicino che non con chi vive all'altro capo del mondo magari in condizioni di difficoltà? io direi di sì, anche in questo caso non mi serve entrare in un laboratorio per dimostrarlo, ricade sotto tutti i miei sensi come un dato di fatto.

ebbene, da qui fare un passo e vedere che lo stesso accade tra specie diverse mi è facile: chi prova più empatia per gli altri animali in genere lo fa perché ha dei rapporti con loro. non casuali, né asettici (privi di scambio si sentimenti), ma di conoscenza reale reciproca.

quindi: non è forse che la gran parte di chi non si rende al momento ancora conto che gli animali non sono poi molto diversi da noi, e meriterebbero quindi le stesse dimostrazioni di empatia e rispetto e supporto che riserviamo ai nostri simili (per ora, almeno a quelli più vicini a noi), non ha questa consapevolezza solo perché non ha ancora avuto modo di svilupparla?

io credo di sì.

certo, non credo si possa ottenere in modo forzoso (mettere gente e animali assieme in modo che la sviluppino), ma credo il punto sia proprio la non 'frequentazione' reciproca, per cui quelle doti (già latenti in ognuno, sia negli umani che negli altri animali) non possono emergere, svilupparsi ed entrare in azione, essere usate.

oh be'. così la penso io. ma mi sta bene se altri non si ritrovano. :)

e, tornando alla necessità di sperimentare per 'credere' alle cose che già esistono e dar loro valore e credito: quello che ho scritto, i passaggi, sono l'esempio di come a me piace usare la mia mente e la sua logica, cioè non per sviscerare curiosità fini a se stesse, ma secondo una linea la cui direzione è dettata dal cuore, che ha un'intelligenza diversa e sa dove andare e perché. ma, poverino, non ha voce e quindi non sa spiegarsi né dare dimostrazione di sé se non negli effetti.

un gesto d'amore secondo voi è meno vero solo perché non ha logica dietro di sé?

buone feste a tutti!!

13219-seeing_cute_mouse.jpg



ps:
l'unica differenza tra un gatto e un leone non è che il primo è un animale domestico e il secondo selvaggio, solo che con il primo ci passiamo più tempo. se ne passassimo di più anche con il secondo, il risultato sarebbe questo (e sono convinta lo stesso valga per qualsiasi altro animale o persona sulla terra):

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