Premetto che ho profondo rispetto per il vero (***) desiderio di paternità e maternità e capisco la sofferenza che si prova di fronte all’impossibilità di concepire un figlio tanto desiderato e, quindi, sono convinta dell’esigenza di trovare soluzioni al problema.
Se trovo che le recenti determinazioni sulla fecondazione eterologa da una parte abbiano aperto una frontiera importante in materia, dall’altra, però, mi generano alcuni timori dati, soprattutto, dall’osservazione di quanto interesse “monetario” e “politico”, di quanto pressappochismo e trascuratezza delle regole in tutti i campi, e il business is business imperino in questi tempi (farmaci approvati e ritirati perché dannosi, disastri ambientali prevedibili e non previsti, “incapacità” di individuare colpevoli e porli in situazione di non reiterare i reati, ecc..) e non diano sufficienti garanzie, imprescindibili a mio avviso in una materia così delicata e importante, in ordine alla selezione, raccolta, conservazione e impianto di spermatozoi, cellule uovo, embrioni (manipolazioni degli embrioni, loro crioconservazione, ecc.).
I rischi potrebbero essere anomalie genetiche del prodotto del concepimento, l’aumento del contagio di malattie infettive o di trasmissione di malattie genetiche.
Un altro rischio potrebbe derivare dalla possibilità di donazione a più donne di seme da unico donatore.
Se a questo aggiungiamo le ultime notizie sulla possibilità di “scelta” del cognome di cui si parla in questi giorni che rende più difficile l’individuazione dell’”ascendenza” in ordine a possibili unioni fra consanguinei inconsapevoli con le conseguenze sulla diffusione di malattie genetiche attualmente rare.
Vorrei poter essere rassicurata su questi aspetti ma troppo spesso la trattazione di questi argomenti subisce il filtro di orientamenti politici, ideologici, religiosi, ecc.(come potrà sembrare a qualcuno anche per i miei dubbi).:boh:
(***) Per vero intendo non motivato da auto-completamento o propria realizzazione sociale, tentativo di salvataggio di matrimoni, condizionamento familiare, ecc…