• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

la popolazione invecchia

elleboro

Florello
Credo proprio che NESSUNO (ameno che già non stia poco bene) andrebbe in un ricovero a 65 anni. Semprecchè stia completamente bene. Credetemi.

Però ho aperto un altro post, per attenuare la tristezza del precedente, perchè la terza età (la quarta è più in là:lol: ) è una età bellissima - nella quale puoi concederti un sacco di cose che, in altre età, non sono concesse. Dalle piccole: il miglior posto in auto o il miglior boccone a tavola; alle grandi: viziare i nipoti, o farsi una casa sulla stretta propria misura e godersela a pieno, soprattutto se si è soli, il che non è detto sia un male.
Intendo soli in casa, non privi di figli e nipoti e, magari un compagno.
Non abbiate paura della terza età, se non perchè l'attesa di vita va assottigliandosi. Ma può essere già un privilegio essere arrivati sin lì, e bene.
Si può organizzare le giornate secondo le nostre preferenze. Quando mai io avrei potuto star sveglia la notte fino al mattino, quando lavoravo?
E passare i pomeriggi a casa di questa e di quella a fare giochi o chiacchiere? E fregarsene di come ti vesti, purchè pulita e in ordine? E uscire la sera senza aver qualcuno da avvisare se si fa tardi? O, per chi è stata formica, infilare (come fa mia cognata) un viaggio via l'altro? O fare Milano/Cervia/Milano in due giorni con una Yaris 1000 e una amica solo per comprarsi certi grembiuli?
Insomma, la smetto per non farvi invidia...
 
Ultima modifica:

nenne46

Giardinauta Senior
A parte le ovvie considerazioni che
- se in buona salute, essere parcheggiati da qualcuno in qualche posto a 65 anni mi mette ribrezzo (ne ho quasi 61 e penso di essere io ancora utile alla famiglia)
-che ovviamente tutti speriamo in una vecchiaia da autosufficienti ma questo non dipende da noi purtroppo
-che la cosa più umiliante sarebbe quella di dover essere accuditi da qualcuno e dover dipendere economicamente da altri (è spesso vero il detto che una madre mantiene dieci figli ma dieci figli non mantengono una madre)

Credo che simili posti siano ridicoli. Molto meglio i vari centri anziani che esistono nelle nostre città, magari dotandoli di ristorante. Non mi piace la ghettizzazione, da una parte parcheggio dei piccoli, dall'altra quello dei vecchi, lavoro palestra ritiro delle persona e via.
Non sarebbero meglio quartieri a misura di uomo dove gli anziani autosufficienti possano aiutare i genitori a tenere i piccoli nel pomeriggio? Dove esistono igiardini o cortili dove i bambini giocano in libertà appena sorvegliati e non siano trascinati da una lezione all'altra.
Nel mio quartiere esistono i centri Don Gnocchi dove gli anziani che stanno perdendo la loro autosufficienza trascorrono la giornata come a scuola ma non conosco una persona che ci vada volentieri.
 

francesco saverio

Giardinauta Senior
Ciao Fiorella,
Bell'argomento hai posto sul forum.Spesso il tempo passa ed anche velocemente. Non ci si rende conto del tempo trascorso, visto i tempi frenetici sia del lavoro, che della vita dedicata ai figli a tempo pieno almeno per quanto riguarda la mia famiglia.Tutt'ora acnhe se i figli sono grandicelli
hanno bisogno di essere seguiti in vari consigli e accompagnati sul posto.Tutto questo per dire che poi ci rimane poco tempo per le persone anziane.Io ho mia madre vivente che ha72anni, macon problemi vari e seri,
Per cui ogni giorno devo uscire e fargli la spesa quotidiana, poiche' lei non esce.Non e' piu' autosufficiente, come lo era prima, per cui sta diventando la nostra croce quotidiana.Per fortuna sono stato educato ad amare sempre nellabuona o cattiva sorte il prossimo.Per cui non mi spaventano questi problemi.L'unico neo che mi spaventa e' se un giorno dovessi averne io bisogno ed accanto a me non esserci nessuno mi spaventerebbe, we spero accada il piu' tardi possibile.Mio padre diceva sempre che la nostra vita e'
una ruota che gira sempre e prima o poi tocchera' tutti essere anziani con tutti i problemi annessi, o come un albero che nasce e per mantenersi in vita deve continuamente alimentarsi attraverso le radici e se le radici seccano l'albero muore.
Un ciao e apresto da S A V E R I O:froggie_r :froggie_r :froggie_r
 
M

Mary74

Guest
Posso chiedervi a che età mediamente oggi una persona può definirsi anziana ?

Bella domanda Deckyna.
Se penso a mio padre che alla soglia dei 70 anni è in piena attività lavorativa , è il fulcro della nostra azienda , a lui si rivolgono anche tanti giovani colleghi ...beh non so che risponderti . E' un leone . :)
 

aseret

Florello Senior
Mio nonno diceva a chi lo chiamava vecchio:' vecchio è chi muore' e fino alla fine ha continuato a combattere, come d'altra parte fa la mia vecchia madre.
Però...per una persona cosciente e ancora in sè, anche se non autosufficiente , trovarsi in una residenza per anziani a contatto con i vari
stadi della decadenza, deve essere una cosa terribile, che sicuramente accelera la fine......
 

fio_rella

Maestro Giardinauta
A parte le ovvie considerazioni che
- se in buona salute, essere parcheggiati da qualcuno in qualche posto a 65 anni mi mette ribrezzo (ne ho quasi 61 e penso di essere io ancora utile alla famiglia)
-che ovviamente tutti speriamo in una vecchiaia da autosufficienti ma questo non dipende da noi purtroppo
-che la cosa più umiliante sarebbe quella di dover essere accuditi da qualcuno e dover dipendere economicamente da altri (è spesso vero il detto che una madre mantiene dieci figli ma dieci figli non mantengono una madre)

Credo che simili posti siano ridicoli. Molto meglio i vari centri anziani che esistono nelle nostre città, magari dotandoli di ristorante. Non mi piace la ghettizzazione, da una parte parcheggio dei piccoli, dall'altra quello dei vecchi, lavoro palestra ritiro delle persona e via.
Non sarebbero meglio quartieri a misura di uomo dove gli anziani autosufficienti possano aiutare i genitori a tenere i piccoli nel pomeriggio? Dove esistono igiardini o cortili dove i bambini giocano in libertà appena sorvegliati e non siano trascinati da una lezione all'altra.
Nel mio quartiere esistono i centri Don Gnocchi dove gli anziani che stanno perdendo la loro autosufficienza trascorrono la giornata come a scuola ma non conosco una persona che ci vada volentieri.

sarebbe fantastico, nenne, arrivare a quartieri come quelli che ipotizzi tu...ma mi pare un sogno irraggiungibile.
 

celeste

Giardinauta Senior
Datura rosa ha scritto:
Io so, già da tempo, che al massimo a 65 anni andrò a vivere in un residence per anziani che conosco per averlo frequentato a lungo. Non dovrò più occuparmi di spesa, cucina, tintoria, guasti di elettrodomestici e cosette varie. Certo dovrò rinunciare a molte cose ma non si può avere tutto.
.
Quanti anni hai Datura? Io ne ho quasi 62 e quindi non sono lontana dai tuoi "al massimo 65". Mio marito ne ha 67. Domattina partiamo per New York, dove passeremo un mese nella casa gentilmente messaci a disposizione da un'amica. Contiamo di divertirci.
Siamo entrambi pensionati, ma certo non è un problema occuparci di noi stessi e della nostra casa, anzi siamo - credo - molto utili alle mie figlie occupandoci dei nipotini.
Per che mai dovremmo andare in un residence per anziani?
:Saluto: :Saluto:
 

daria

Master Florello
Quanti anni hai Datura? Io ne ho quasi 62 e quindi non sono lontana dai tuoi "al massimo 65". Mio marito ne ha 67. Domattina partiamo per New York, dove passeremo un mese nella casa gentilmente messaci a disposizione da un'amica. Contiamo di divertirci.
Siamo entrambi pensionati, ma certo non è un problema occuparci di noi stessi e della nostra casa, anzi siamo - credo - molto utili alle mie figlie occupandoci dei nipotini.
Per che mai dovremmo andare in un residence per anziani?
:Saluto: :Saluto:

Ma manco!!!!!!!!! dijelo un pò!! :eek:k07: :)
 

celeste

Giardinauta Senior
Credo proprio che NESSUNO (ameno che già non stia poco bene) andrebbe in un ricovero a 65 anni. Semprecchè stia completamente bene. Credetemi.

Però ho aperto un altro post, per attenuare la tristezza del precedente, perchè la terza età (la quarta è più in là:lol: ) è una età bellissima - nella quale puoi concederti un sacco di cose che, in altre età, non sono concesse. Dalle piccole: il miglior posto in auto o il miglior boccone a tavola; alle grandi: viziare i nipoti, o farsi una casa sulla stretta propria misura e godersela a pieno, soprattutto se si è soli, il che non è detto sia un male.
Intendo soli in casa, non privi di figli e nipoti e, magari un compagno.
Non abbiate paura della terza età, se non perchè l'attesa di vita va assottigliandosi. Ma può essere già un privilegio essere arrivati sin lì, e bene.
Si può organizzare le giornate secondo le nostre preferenze. Quando mai io avrei potuto star sveglia la notte fino al mattino, quando lavoravo?
E passare i pomeriggi a casa di questa e di quella a fare giochi o chiacchiere? E fregarsene di come ti vesti, purchè pulita e in ordine? E uscire la sera senza aver qualcuno da avvisare se si fa tardi? O, per chi è stata formica, infilare (come fa mia cognata) un viaggio via l'altro? O fare Milano/Cervia/Milano in due giorni con una Yaris 1000 e una amica solo per comprarsi certi grembiuli?
Insomma, la smetto per non farvi invidia...

A parte le ovvie considerazioni che
- se in buona salute, essere parcheggiati da qualcuno in qualche posto a 65 anni mi mette ribrezzo (ne ho quasi 61 e penso di essere io ancora utile alla famiglia)
-che ovviamente tutti speriamo in una vecchiaia da autosufficienti ma questo non dipende da noi purtroppo
-che la cosa più umiliante sarebbe quella di dover essere accuditi da qualcuno e dover dipendere economicamente da altri (è spesso vero il detto che una madre mantiene dieci figli ma dieci figli non mantengono una madre)

Credo che simili posti siano ridicoli. Molto meglio i vari centri anziani che esistono nelle nostre città, magari dotandoli di ristorante. Non mi piace la ghettizzazione, da una parte parcheggio dei piccoli, dall'altra quello dei vecchi, lavoro palestra ritiro delle persona e via.
Non sarebbero meglio quartieri a misura di uomo dove gli anziani autosufficienti possano aiutare i genitori a tenere i piccoli nel pomeriggio? Dove esistono igiardini o cortili dove i bambini giocano in libertà appena sorvegliati e non siano trascinati da una lezione all'altra.
Nel mio quartiere esistono i centri Don Gnocchi dove gli anziani che stanno perdendo la loro autosufficienza trascorrono la giornata come a scuola ma non conosco una persona che ci vada volentieri.

D'accordo al 100 per 100 con le mie colleghe nonnette
:Saluto:
 

RosaeViola

Master Florello
Ho il terrore di finire in una casa di riposo, fatto salvo se dovessi essere inferma o ormai via di testa.
Non posso nemmeno pensare di infilarci qualcuno dei miei. Abbiamo accudito mio padre che è morto a 81 anni ed era un mattatore fintanto che la malattia non l'ha piegato e sicuramente faremo lo stesso con mia madre, indipendentemente da tutto il tempo che ci vorrà, perchè è giusto così, perchè è nei patti che si stringono affettivamente quando si cresce: loro si sono sacrificati per crescerci, ora tocca a noi sacrificarci per loro.
Su questo non si discute nella mia famiglia.

Non ci sono mai stati discorsi in merito a come sarebbe stata la vecchiaia dei miei genitori, proprio per questo accordo fra noi, che si è sancito tacitamente e senza patemi d'animo per nessuno.

Non so, forse anche a causa del fatto che ho visto fare la stessa cosa dai miei genitori nei confronti dei loro, credo che per me sarebbe terrificante, insieme al non reggere la vita spersonalizzata della comunità, finire la mia vita in un luogo simile, con la malinconia e i ricordi a distruggermi, con gli occhi lacrimosi tipici dei più anziani nell'attesa dell'arrivo di un parente a trovarli.

No no, l'idea canadese, anche se le loro case di riposo non sono certo le nostre, per me è orripilante. E poi, francamente, sempre guardandomi attorno, trovo che l'invecchiare oggi sia cosa ben diversa, appunto, anche solo rispetto a quella di 15-20 anni fa.

Io credo che una società che ha sempre un maggior numero di anziani, dovrebbe invece investire su questo, cercando di sperimentare alternative valide che consentano loro di vivere ancora appieno la loro vita e di mantenere vitali le funzioni cerebrali acchè queste, appunto come diceva Teresa, non decadano attraverso il pensionamento cerebrale precoce.

In quanto a che età si è vecchi, beh, non è facile dirlo. Ho visto tantissime persone essere già vecchie a 60 anni ed altrettante giovanilissime a 70-80.
Io credo che tutto risieda nella capacità mentali di una persona.
Più il pensiero è attivo più rallenta l'invecchiamento cerebrale e, molto spesso, anche quello fisico.
 

fio_rella

Maestro Giardinauta
certo sarebbe bellissimo, rosaeviola, ma non sempre si puo' fare questa scelta.
se non ci si puo' permettere di non lavorare, e mamma o papa' hanno bisogno di assistenza continua...come successe per mia madre, non restano molte alternative.
io non ho il terrore di finire in una casa di riposo, sara' quel che sara', l'unica cosa che mi auguro, e di non finire inchiodata ad un letto, senza piu' dignita'. questo si, che mi terrorizza.
 

aseret

Florello Senior
La scelta di cosa fare per una persona cara è sempre difficile e carica di sofferenza, qualunque strada si scelga, e spesso la scelta è obbligata. Noi abbiamo accolto mia suocera in casa ,assistendola per 12 anni ed è stato veramente penoso...con mia madre non me la sono sentita di ripetere l'esperienza, anche perchè è lucida e così le abbiamo cercato una badante: soluzione non ottimale, me la migliore possibile: sta a casa sua ed è ancora padrona della sua vita. Fra l'altro ogni giorno l'andiamo a trovare...
Ci sono ,però, situazioni in cui è impossibile assisterli e allora non c'è alternativa.
 
A

ambapa

Guest
Per quanto mi riguarda, non inviterò mai i miei genitori a ricoverarsi in una struttura assistita. Loro ne morirebbero e io mi sentirei un verme. Detto questo non voglio assolutamente giudicare altri tipi di scelte. Parlo per me, forte del fatto che anche mio fratello è dello stesso parere...quella opportunità non è mai stata contemplata. Avrei fatto lo stesso anche per mio suocero, con cui pure avevo un rapporto non facile, ma se ne è andato a 83 anni dipartendo serenamente. Fino a pochi giorni prima aveva vissuto in perfetta autonomia nella sua casa, attivo e viglile fino all'ultimo. E' stata una fortuna lo so bene.
 
M

Mary74

Guest
Indipendentemente dal pensiero dei miei fratelli , la scelta sarà dei miei genitori. Conoscendo mia mamma , so che ne morirebbe .... ho scelto di vivere vicino a loro anche per questo .

Mia nonna gli ultimi due anni scelse di andare contro il volere di mia madre , in una casa di riposo , a suo dire era serena . Ovviamente mia madre era tutti i giorni da lei .
Il lavoro è relativo , il tempo si DEVE trovare ...oppure si opta per una badante ad ore ma non nascondiamoci dietro un dito ; spesso i figli sono egoisti e considerano i genitori dei pesi . Tranne in caso di gravi malattie ove sia necessaria un'assistenza medica , i miei saranno liberi di fare quel che vogliono.
 

aseret

Florello Senior
Mary, è facile giudicare dal di fuori: vivere con una persona anziana ancora fondamentalmente sana è una cosa, un'altra è assistere una persona anziana, completamente non autosufficiente e che ha perso le sue capacità intellettive. Non è tanto la fatica fisica che ti distrugge, quanto il fatto di sapere che la situazione non potrà che peggiorare e non sai fino a quando durerà. Sai cosa vuol dire non essere più liberi di uscire, di prenderti un momento libero, di andare a fare la spesa con l'angoscia che durante la tua breve assenza succeda qualcosa? E' un logorio continuo, che ti risucchia tutte le tue energie e ti allontana dalla realtà, perchè ormai tutto gira intorno al malato. Per chi non lo ha provato è difficile capire, è come avere un malato terminale senza limiti di tempo. non è da farne una colpa a chi non si sente di sopportare una simile prova! Aggiungi che anche il carattere delle persone coinvolte è fondamentale: se portassi mia madre a casa mia sarebbe un guaio: io e lei vicini non resisteremmo una settimana, io sarei nevrastenica e lei infelice!
 

daria

Master Florello
La mia cara mammetta purtroppo ha passato gli ultimi anni della sua vita in un ricovero.
Inutile girare intorno ai perchè e percome, fu una scelta inevitabile, triste sofferta ma inevitabile.
Cercammo un posticino dignitoso, che trovammo nella bergamasca, circa 50 km dalle nostre rispettive case (4 fratelli) che turnavano, che facevano salti mortali per stare con lei più tempo possibile.
Io allora avevo tre bambini piccoli,diverse volte i miei fratelli. mi "sostituirono" altre volte andavo da sola col mio pandino.
In un paio (forse anche di più...) di occasioni, non volle vedermi, senza una ragione precisa, e io stavo là facendo qualche tentativo, di tanto in tanto, la suora, una gran donna, mi offriva il caffè con i biscotti in cucina, me la raccontava, mi consolava mi faceva ridere con cere barzellette, quasi spinte.
Mi rassicurava sulla mamma, passavo così un paio d'ore poi facevo dietro front.
Non voglio dire niente di particolare, se non raccontare quel che succedeva a me alla mia Olly (la mia mammetta) alla nostra famiglia. :)
 

fio_rella

Maestro Giardinauta
Il lavoro è relativo , il tempo si DEVE trovare ...oppure si opta per una badante ad ore ma non nascondiamoci dietro un dito ; spesso i figli sono egoisti e considerano i genitori dei pesi . Tranne in caso di gravi malattie ove sia necessaria un'assistenza medica , i miei saranno liberi di fare quel che vogliono.

sarebbe stato bello, mary, una badante, ma non ce la potevamo permettere, mia sorella ed io.
le situazioni vanno vissute. ed auguro a tutti, di avere sempre la possibilita' di scegliere
 

RosaeViola

Master Florello
Voglio scusarmi se con le mie parole, non ben spiegate probabilmente a causa dell'orario, posso aver ferito delle persone. Non era mia intenzione, anzi, posso dire di capire chiaramente sia le parole di Fiorella e Daria sia quelle di Teresa.

So bene cosa significhi non avere sufficienti mezzi economici per assistere persone non autosufficienti, così come conosco il peso di dover assistere a casa e per molto molto tempo, una persona non più in grado di provvedere a sè stessa.
Mio padre è stato ammalato 6 anni ma solo nell'ultimo anno e mezzo era in condizioni difficili.
Io ho spesso preso periodi di aspettativa non retribuita per stargli dietro insieme a mia sorella e mia madre, ma sobbarcandomi sacrifici economici non indifferenti ed ho potuto farlo perchè in quel momento, economicamente, potevamo permettercelo pur con grandi fatiche e rinunce.

Non giudico affatto chi è OBBLIGATO a ricoverare i suoi genitori presso una casa di riposo, anzi, posso benissimo capire il travaglio interiore che ne consegue, ma mi fa sempre un grande orrore, comprendere che molte, moltissime volte, l'anziano viene parcheggiato perchè è un fastidio, un peso e comporta quei sacrifici gravi di cui parlava Teresa.

In quanto alle badanti, è vero, sono un'ottima soluzione ma è anche vero, come dice Fiorella che non sono aggratis e se non c'è una solida pensione di vecchiaia a cui attingere, non sempre è possibile caricarsene la spesa.

Per cui, come per altre cose della vita, in queste situazioni bisogna trovarcisi indubbiamente ma ribadisco che per quanto mi riguarda, farò tutto ciò che posso affinchè ciò non avvenga nei confronti delle persone care.
 

aseret

Florello Senior
Volevo scusarmi per essere stata troppo dura, ma ,come avrete capito, le ferite ,anche se sono passati diversi anni, non si sono ancora tutte rimarginate. anche adesso di notte qualche volta mi sveglio con l'impressione di sentire la voce di mia suocera che si lamenta....o che mi chiama mamma...
E' vissuta con noi fino alla fine, rifiutandomi di farla mettere al ricovero, però per me è stata un'esperienza durissima.Vedi, MarY, ti fa onore il senso di responsabilità che provi nei confronti di tua madre e ciò che ti proponi di fare in futuro, però non mi piace il DEVE...ci sono troppe variabili in atto.
 
Alto