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la popolazione invecchia

fio_rella

Maestro Giardinauta
questo è un dato di fatto.
e cosi' come è difficile sistemare in maniera adeguata i figli, mentre si va al lavoro, essendo sicuri che siano in buone mani ( sia fisiche che educative), è altrettanto difficile gestire le persone anziane, magari poco autosufficienti, e stare tranquilli al lavoro.
ho letto questo articolo sul corriere della sera. e volevo sapere cosa ne pensate.
vi pare una buona soluzione o una mortificazione per gli anziani. ( io ci penso, pechè presto faro' parte della categoria).

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/01_Gennaio/09/asilo.shtml
 

Markino

Giardinauta Senior
Ciao Fiorella,

Se e' sbagliato o giusto, non sono in grado di dirtelo, ma esistono pro e contro su questo tema.
Sicuramente e' sbagliato chiamarlo asilo, e sicuramente sarebbe sbagliato trattare gli anziani come bambini.

Piu' ci penso e piu' mi e' difficile esprimere un mio punto di vista....
 

decky

Florello Senior
Mah, dipende da come è o sarà concepito e da come gli anziani verranno trattati all'interno di una struttura simile.
C'è anche da dire che le persone oggi a 65 anni non sono come potevano essere cento anni fa , per cui mi sembrerebbe un pò avvilente parcheggiarli in un asilo .
Se fosse un centro di svago, nel quale le persone di una certa età passano del tempo sarebbe anche positivo , considerando anche che la solitudine a volte logora.
Però l'idea dell' asilo, cioè l'idea della regressione , della demenza senile mi sembra alquanto offensivo .
 

scipulosa

Maestro Giardinauta
chiamarli asili è molto offensivo, ma al di là del nome quello che bisogna stare a vedere è come saranno organizzati. comunque di centri diurni per anziani ne abbiamo anche noi, per fortuna non a 120 dollari al giorno.... magari non si fanno tutte quelle attività che l'articolo cita, ma può essere una soluzione per anziani non troppo malati che hanno bisogno soprattutto di compagnia. e per i loro figli, che sono più tranquilli sapendo che comunque ci sarà qualcuno a dare loro un'occhiata.
 

aseret

Florello Senior
Il titolo del Corriere è a dir poco inopportuno, cmq i centri per anziani non pienamente autosufficienti possono essere utili e alleviano anche la fatica di chi li segue. Vi si svolgono attività ricreative e motorie, in modo da rallentare il decadimento fisico e mentale, e si cura l'igiene personale. Naturalmente devono essere bene accetti dai diretti interessati.
 

scipulosa

Maestro Giardinauta
secondo me, al giorno d'oggi, non prima dei 70. certo, ci sono persone che stanno male già prima, ma la media dei 70enni è abbastanza sana, lucida e attiva e autosufficiente.
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Io ho sempre pensato che della "vecchiaia" occorre, potendo, accettarne l'incombenza e organizzarsela da giovani senza ritrovarsi ad essere "gestiti" dagli altri. Trascorrere gli anni sapendo che invecchieremo e dove invecchieremo senza, però, che questa diventi un'ossesione ovviamente.
 

fio_rella

Maestro Giardinauta
Io ho sempre pensato che della "vecchiaia" occorre, potendo, accettarne l'incombenza e organizzarsela da giovani senza ritrovarsi ad essere "gestiti" dagli altri. Trascorrere gli anni sapendo che invecchieremo e dove invecchieremo senza, però, che questa diventi un'ossesione ovviamente.

questo è sempre stata anche la mia convinzione. e spero di poter arrivare a metterla in pratica.
concordo con chi ha detto che la parola "asilo", sia alquanto inopportuna, ma è innegabile che, per il futuro, sara' un argomento di notevole attualita'. anzi, da piu' parti c'è la convinzione che un buon lavoro sia quello di intraprendere attivita' che hanno a che fare con gli anziani: autonomi e non.
la mia esperienza dice che si puo' essere vecchi gia' a 60 anni, come fu di mia madre, ed essere in forma smagliante a 84, come è mia suocera. bisogna avere dalla propria parte la salute e quel minimo di autostima che ti fanno tenere vivo il cervello.
mia suocera, si rifuta di guardare la tv durante il giorno. legge due settimanali di opposti schieramenti, naturalmente i quotidiani ed un numero imprecisato di libri.
credo che cosi' sia molto piu' facile invecchiare.
 

aseret

Florello Senior
In che modo organizzarsela, Datura? Tutti vorremmo non essere gestiti da altri...ma come fai a evitarlo?
 

aseret

Florello Senior
Mia madre ha lavorato creativamente all'uncinetto fino ai 90 e letto assiduamente il settimanale...la testa è a posto ma il fisico no...anche se a malincuore deve essere gestita da altri. In pratica è diventata anziana una decina di anni fa.
 
A

ambapa

Guest
chiamarli asili è molto offensivo, ma al di là del nome quello che bisogna stare a vedere è come saranno organizzati. comunque di centri diurni per anziani ne abbiamo anche noi, per fortuna non a 120 dollari al giorno.... magari non si fanno tutte quelle attività che l'articolo cita, ma può essere una soluzione per anziani non troppo malati che hanno bisogno soprattutto di compagnia. e per i loro figli, che sono più tranquilli sapendo che comunque ci sarà qualcuno a dare loro un'occhiata.

Giusto scipulosa. Ci tenevo anch'io a dire che da noi, questi asili...dio che avvilente parola per un anziano...ci sono da tempo e si chiamano Centri Anziani...costo zero. Gli anziani non solo si badano da soli ma non tollerano neanche interferenze...si organizzano autonomamente e fanno giustamente quello che gli aggrada di più, senza maestrine. Per quelli non pienamente autosufficenti si vanno sempre più diffondendo strutture parasanitarie diurne. Insomma non voglio dire che va tutto bene su questo fronte, i problemi non mancano di certo ma riguardano sopprattutto le grandi città dove il tessuto sociale non è così coeso come in un piccolo centro. Chiunque abbia un pò di dimestichezza con la vita di paese sa benissimo che difficilmente un anziano viene abbandonato completamente a se stesso. Bene o male riesce a sentirsi integrato nel suo contesto sociale anche quando non è completamente autosufficente. C'è sempre qualcuno, sulla panchina della piazza o al tavolino del bar che scambia le quattro chiacchiere quotidiane. E per fortuna da noi i piccoli centri rappresentano la maggioranza della realtà urbana.
 

elleboro

Florello
Infatti. io ho 73 anni compiuti. ho due gruppi di amiche che vanno dai 66 agli ottanta passati. Tutte brillanti e autonome più di me che insegno ancora a un Master del Politecnico (ma credo che smetterò o quest'anno o il prossimo).
Il terrore di tutte noi è che arrivi qualche malanno pesante che ci riduca non autosufficienti. Al quale non c'è prevenzione che tenga.

L'asilo è chiaramente per persone non autosufficienti. Certamente ci sono famiglie per le quali sarà un grande aiuto, ma lasciatemi dire "poveri vecchi". La non autosufficienza si esprime in molte maniere. Lì ci saranno persone col pannolone che avranno perso necessariamente il senso della decenza (ho fatto volontariato ed ho frequentato fino ad un anno fa, il Redaelli chi sta a Milano sa che comprende anche un ricovero per vecchi, esemplarmente condotto, oltrettutto, e la Baggina) e persone col cervello ancora lucido che, però, di tanto in tanto (magari 5 minuti in un mese) perdono il senso della realtà, ma che per ciò non possono essere lasciati soli.
Temo proprio che avrà successo... a quel prezzo. Che comprende un pasto (magari diversificato per le diverse esigenze) un gran numero di inservienti per le esigenze di persone che, per definizione non possono autogestirsi, ed infine anche infermieri diplomati ed almeno un medico. Più il personale amministrativo per la gestione delle rette, gli stipendi, gli acquisti e la manutenzione.

Avete idea di cosa costi un dignitoso ricovero per vecchi autosufficienti?
E invece questi NON lo saranno autosufficienti, però verranno affidati alla custodia di terze persone. Avete idea dell'odore che si forma nei locali (per quanto arieggiati e puliti) dove vivono questi poveretti?

Certo l'iniziativa avrà successo. Purtroppo. Prego Iddio, dovessi andarci
(non si sa mai), di farmi morire prima. TUTTE le mie amiche, lo so, firmano con me.
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Per spiegarti dovrei farti un esempio: una mia amica aveva la mamma, già avanti con gli anni, che (come spesso accade) voleva a tutti i costi rendersi utile e farsi vedere pimpante, Tra le altre cose a tavola non si poteva indugiare su rimasugli di intingolo perché, per affrettarsi a sparecchiare e lavare i piatti (nonostante la figlia avesse provato più volte a farlo lei stessa), ti lasciava con il pezzetto di pane a mezz’aria. Tutti sorridevano bonariamente di questa cosa anche se il marito della mia amica (lavoravano entrambi e la cena era l’unico momento di relax della giornata) si seccava un pochino di dover fare tutto di fretta.
Mia madre un giorno mi disse: “Se mai dovessi fare anche io così” avvertimi”.
Passarono gli anni e la cosa accadde ed io, memore della richiesta fattami, presi la mamma da parte e le dissi quanto stava accadendo.
Apriti cielo si offese a morte!!!
Questo significa che quando arriva il momento non si accetta di essere anziani e, pertanto, questo rifiuto ci impedisce di affrontare serenamente il nostro futuro.
Io so, già da tempo, che al massimo a 65 anni andrò a vivere in un residence per anziani che conosco per averlo frequentato a lungo. Non dovrò più occuparmi di spesa, cucina, tintoria, guasti di elettrodomestici e cosette varie. Certo dovrò rinunciare a molte cose ma non si può avere tutto.
E ti dirò di più: se in queste strutture (parlo di cose serie e non di lager) entrassimo ancora pimpanti e con gli altri ospiti ci invecchiassimo, sarebbe meno traumatico.
 

scipulosa

Maestro Giardinauta
e firmo anch'io, elleboro, che di anni ne ho molti meno ma di istituti per anziani ne vedo tanti, di tutti i tipi, quando vado con l'ambulanza a prendere qualche persona che sta male. il mio problema è che non avrò figli, quindi se non saremo in grado di gestirci da soli, chi penserà a noi? qualche lontano parente che sequestrerà la nostra pensione per pagare la retta di un ospizio dove mollarci.... non mi interessa raggiungere eà da record, io voglio vivere fintanto che vivo bene.... e poi basta.
 

fio_rella

Maestro Giardinauta
probabilmente, iniziando a vivere in una struttura per anziani, prima che se ne presenti la necessita', si puo', oltre che abituarsi gradualmente, rendere il soggiorno il piu' simile possibile al nostro modi i essere.
ma chissa' come la pensero' tra una quindicina di anni....?
 
A

ambapa

Guest
Io so, già da tempo, che al massimo a 65 anni andrò a vivere in un residence per anziani che conosco per averlo frequentato a lungo. Non dovrò più occuparmi di spesa, cucina, tintoria, guasti di elettrodomestici e cosette varie. Certo dovrò rinunciare a molte cose ma non si può avere tutto.
E ti dirò di più: se in queste strutture (parlo di cose serie e non di lager) entrassimo ancora pimpanti e con gli altri ospiti ci invecchiassimo, sarebbe meno traumatico.
Accidenti datura ma 65 anni non ti sembrano un pò pochi per andare a finire in una struttura assistita? Fermo restando che tutto va bene se frutto di una libera scelta, mi sembra che rinchiudersi in una specie di limbo a quell'età sia davvero troppo presto.

e firmo anch'io, elleboro, che di anni ne ho molti meno ma di istituti per anziani ne vedo tanti, di tutti i tipi, quando vado con l'ambulanza a prendere qualche persona che sta male. il mio problema è che non avrò figli, quindi se non saremo in grado di gestirci da soli, chi penserà a noi? qualche lontano parente che sequestrerà la nostra pensione per pagare la retta di un ospizio dove mollarci.... non mi interessa raggiungere eà da record, io voglio vivere fintanto che vivo bene.... e poi basta.
Scipulosa questo lo dici adesso perchè sei ancora lontana da quella condizione ma arrivata ad una veneranda età, sia pure non autosufficente, chissà. Lo spirito di autoconservazione si sa è forse l'istinto più forte di cui siamo dotati, forse secondo soltanto all'istinto di procreazione.
 

elleboro

Florello
Infatti. io ho 73 anni compiuti. ho due gruppi di amiche che vanno dai 66 agli ottanta passati. Tutte brillanti e autonome più di me che insegno ancora a un Master del Politecnico (ma credo che smetterò o quest'anno o il prossimo).
Il terrore di tutte noi è che arrivi qualche malanno pesante che ci riduca non autosufficienti. Al quale non c'è prevenzione che tenga.

L'asilo è chiaramente per persone non autosufficienti. Certamente ci sono famiglie per le quali sarà un grande aiuto, ma lasciatemi dire "poveri vecchi". La non autosufficienza si esprime in molte maniere. Lì ci saranno persone col pannolone che avranno perso necessariamente il senso della decenza (ho fatto volontariato ed ho frequentato fino ad un anno fa, il Redaelli chi sta a Milano sa che comprende anche un ricovero per vecchi, esemplarmente condotto, oltrettutto, e la Baggina) e persone col cervello ancora lucido che, però, di tanto in tanto (magari 5 minuti in un mese) perdono il senso della realtà, ma che per ciò non possono essere lasciati soli.
Temo proprio che avrà successo... a quel prezzo. Che comprende un pasto (magari diversificato per le diverse esigenze) un gran numero di inservienti per le esigenze di persone che, per definizione non possono autogestirsi, ed infine anche infermieri diplomati ed almeno un medico. Più il personale amministrativo per la gestione delle rette, gli stipendi, gli acquisti e la manutenzione.

Avete idea di cosa costi un dignitoso ricovero per vecchi autosufficienti?
E invece questi NON lo saranno autosufficienti, però verranno affidati alla custodia di terze persone. Avete idea dell'odore che si forma nei locali (per quanto arieggiati e puliti) dove vivono questi poveretti?

Certo l'iniziativa avrà successo. Purtroppo. Prego Iddio, dovessi andarci
(non si sa mai), di farmi morire prima. TUTTE le mie amiche, lo so, firmano con me.
 

daria

Master Florello
A me sembra triste, sbagliato, insomma meglio lasciarcele prima ma in altro modo per carità...
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Accidenti datura ma 65 anni non ti sembrano un pò pochi per andare a finire in una struttura assistita? Fermo restando che tutto va bene se frutto di una libera scelta, mi sembra che rinchiudersi in una specie di limbo a quell'età sia davvero troppo presto.
Il problema è che si pensa principalmente ad un residence per anziani come ad una struttura assistita perché attualmente ci vanno persone già bisognose di assistenza ma se si pensasse che può essere un luogo dove invecchiare insieme e coltivare interessi comuni ed organizzare cose piacevoli ed anche al momento del bisogno essere assistiti????
 
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