Mi hanno regalo semi di Hovenia dulcis,volgarmente chiamati le piante dell’uva passa,alberi rari da veder nei giardini con crescita veloce e può raggiungere anche i 10metri di altezza ,non si mangiano le bacche ma quella conformazione curiosa e ci vorranno minimo dai 5 o 6 anni per poter avere i suoi primi frutti. . .
Pianta del giorno dopo . . .
Mi sconcerta un po’ sapere che in laboratorio alcuni ratti siano stati abituati a be forti dosi di bevande alcoliche fino alla assuefazione, e tutto per vedere se, con la successiva somministrazione di una certa pianta, modificassero le loro scelte verso bevande a minore gradazione. Mi diverte pensare soprattutto che alcuni miei vecchi amici si sottoporrebbero volentieri a tale terapia (soprattutto alla prima fase); al di là di tutto, quel che sembra accertato è che la pianta in questione, la Hovenia dulcis, è in grado non tanto di combattere la dipendenza dall’alcool, ma almeno di attenuare gli effetti legati al suo abuso. In altre parole, la Hovenia dulcis può essere definita “la pianta del giorno dopo” (dopo la sbronza).
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Facevo questi ragionamenti quando ho incrociato sulle scale dell’orto botanico di Genova proprio questa specie, che adesso vi descrivo. Albero di modesta altezza (fino a 10-12 m), ha corteccia rugosa, color marrone grigiastro. Le foglie, caduche, sono lucide, verde scuro, lanceolate, coriacee, di discrete dimensioni. I fiori sono piccoli e bianchi; i frutti, anch’essi piccoli, sono costituiti da un guscio sferico biancastro, sottile e coriaceo, contenente due semi marroni e lucidi, durissimi, dalla forma lenticolare.
Fiori e frutti sono disposti in una particolare struttura a grappolo, dove grossi piccioli dalla consistenza morbida e carnosa sono ramificati più volte dicotomicamente: ogni picciolo si divide in due, andando in direzioni opposte, e il risultato è una sorta di groviglio. A maturità, è l’intero grappolo a cadere al suolo: ed è quello che si mangia, dopo averne eliminato i piccoli frutti, duri e non commestibili. Il gusto dolce (quasi il 30% in zuccheri!) ricorda appunto quello dell’uva passita, e ne fa un ottimo ingrediente in macedonie e prodotti di pasticceria. E sempre come l’uvetta, si conserva a lungo, tramite disidratazione.
La pianta è resistente al gelo, soprattutto nelle piante adulte: allo stato naturale la Hovenia dulcis vegeta infatti nelle porzioni più fredde e ventose del Giappone e della Cina, ed è coltivata anche altrove, ma di rado fuori dal continente asiatico.
La Hovenia dulcis compare nella medicina tradizionale cinese, come antispasmodico, febbrifugo, diuretico e lassativo; e naturalmente è consigliata proprio per neutralizzare gli effetti dell’abuso di alcool. Se io fossi un imprenditore agricolo, ci farei un pensierino